Il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nonostante le critiche mosse dall'Unione Europea su quota 100, ha reso noto che il Governo non tornerà indietro sui suoi passi e che il vero obiettivo per riformare il sistema previdenziale è quota 41.
Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dopo le critiche mosse dall’UE su quota 100, la misura adottata dal Governo giallo - verde per riformare il sistema previdenziale, ha chiarito che non verrà apportata nessuna modifica su quota 100 e che il Governo spera nell’introduzione di quota 41.
Quota 100, come noto, consente a tutti coloro che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato almeno 38 anni di contributi di andare in pensione anticipata rispetto all’età pensionabile.
Quota 41, invece, qualora venisse approvata alla fine del 2021 consentirebbe ai contribuenti che hanno versato almeno 41 anni di contributi di andare in pensione anticipatamente a prescindere dall’età anagrafica.
Ma vediamo nel dettaglio cosa ha dichiarato Salvini in merito a quota 100 e a quota 41.
Pensioni: Salvini irremovibile su quota 100, ma l’obiettivo è quota 41
Il Vice premier, Matteo Salvini, dopo le critiche mosse dall’Unione Europea su quota 100 ha chiarito che il Governo non farà nessun passo indietro. Il Vice premier ci ha tenuto inoltre a precisare che quota 100 è solo la prima mossa per riformare il sistema previdenziale e che il vero obiettivo è quota 41.
Salvini ha reso noto che le regole e i tagli e l’austerità imposte dall’Europa negli ultimi 10 anni hanno portato all’aumentato del debito e all’incremento disoccupazione in Italia.
Il Governo, al contrario dell’UE, invece di tagliare, vuole rimettere soldi nell’economia italiana e nelle tasche degli italiani ed abbassare le tasse su imprenditori e famiglie.
Secondo il Ministro dell’Interno, la Commissione europea vuole solo imporre nuove tasse ma questo significherebbe aggravare ulteriormente la situazione di tanti contribuenti che già si trovano in difficoltà.
Pensioni: cosa prevede quota 41?
Il Governo giallo - verde una volta cessata quota 100 vorrebbe introdurre quota 41 che consentirebbe a tutti i lavoratori che hanno versato almeno 41 anni di contributi di andare in pensione anticipata.
Questa misura è attualmente in vigore per i lavoratori precoci ovvero per chi ha lavorato per almeno 12 mesi prima del compimento dei 19 anni di età.
Inoltre, rispetto ad oggi, verrebbero eliminati ulteriori requisiti, ovvero:
- essere in stato di disoccupazione per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale e aver esaurito completamente da almeno 3 mesi la prestazione per la disoccupazione;
- assistere da almeno 6 mesi al momento della richiesta il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104);
- possedere una riduzione della capacità lavorativa riconosciuta almeno al 74%;
- essere lavoratori dipendenti impiegati in attività usuranti ovvero per le quali è richiesto lo svolgimento di mansioni particolarmente difficoltose e rischiose.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni: Salvini irremovibile su quota 100 dopo le raccomandazione dell’UE