Pensioni, quota 100: gli esclusi dovranno lavorare 5 o 6 anni in più

Guendalina Grossi - Pensioni

Una volta finita la sperimentazione di quota 100, gli esclusi dovranno lavorare 5 o 6 anni in più per andare in pensione. Ecco tutto quello che c'è da sapere.

Pensioni, quota 100: gli esclusi dovranno lavorare 5 o 6 anni in più

Il Governo giallo-rosso ha deciso di portare a scadenza quota 100; ciò vuol dire che tutti coloro che hanno compiuto 62 anni di età e che hanno versato almeno 38 anni di contributi potranno andare in pensione anticipatamente fino al 2021.

Al termine del periodo in oggetto, in assenza di un’armonizzazione c’è il rischio reale che gli esclusi da Quota 100 si ritrovino con la necessità di cinque o sei anni aggiuntivi di contributi per accedere alla pensione.

Il senatore del PD, Tommaso Nannicini,quando quota 100 fu votata in aula aveva già segnalato che che l’uscita dalla sperimentazione di Quota 10 non sarebbe stata indolore.

Quota 100: gli esclusi dovranno aspettare 5 o 6 anni prima di andare in pensione

Quota 100, introdotta dal DL 4/2019, arriverà a scadenza: a deciderlo è stato il Governo giallo-verde che lo ha annunciato nella Nota di Aggiornamento al DEF.

Ciò vuol dire che fino al 2021 verrà data la possibilità ai contribuenti che hanno raggiunto i requisiti di andare in pensione anticipatamente.

Al termine del suddetto periodo però, in assenza di un’armonizzazione, gli esclusi da Quota 100 si potrebbero ritrovare ad vere bisogno di cinque o sei anni aggiuntivi di contributi per accedere alla pensione.

Prendiamo l’esempio riportato dal Sole 24 Ore e quindi esaminiamo il caso di due lavoratori hanno lavorato 38 anni nella stessa azienda, il primo è nato nel dicembre del 1959 e il secondo nel gennaio del 1960.

Il primo andrà in pensione a 62 anni, mentre il secondo dovrà optare tra un pensionamento anticipato con 42 anni e 10 mesi nel 2026 o il pensionamento di vecchiaia con 67 anni e nove mesi, addirittura nel 2029, sebbene la sua pensione sarà più ricca di circa il 22%.

Opzione donna: confermata la proroga per il 2020

Dalla nota del DEF è emerso che l’opzione donna verrà prorogata anche per il 2020.

Tutte le donne che hanno compiuto 58 anni di età, nel caso di lavoratrici dipendenti, e 59 anni nel caso di quelle autonome e che hanno versato almeno 35 anni di contributi potranno andare in pensione in anticipo con il sistema del ricalcolo contributivo anche il prossimo anno.

Il Movimento 5 Stelle punta a far diventare strutturale quella che al momento è solo una proroga contenuta nella Nadef.

Il Governo, infine, ha reso noto che verranno confermati anche l’Ape sociale e il Fondo previdenziale integrativo, che includerebbe anche la pensione di garanzia per i giovani.

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