Dal 2019 al 2023 è aumentato del 25 per cento il numero di pensionati stranieri che hanno fatto rientro in patria. I dati aggiornati sono stati presentati dall'INPS. La Legge di Bilancio 2025 ha previsto che per l’anno in corso gli assegni erogati all’estero non saranno rivalutati
Nel 2023 l’INPS ha pagato all’estero, verso 160 Paesi, oltre 310.000 pensioni per un importo di circa 1,6 miliardi di euro.
Si apre così il convegno del 23 gennaio con protagonisti INPS e Fondazione Migrantes, nel quale sono stati forniti alcuni dati aggiornati sulle pensioni da e per l’estero.
A colpire sono i numeri sui pensionati italiani all’estero, in calo rispetto al 2019, e dei pensionati stranieri che tornano in patria dopo aver maturato il diritto al trattamento in Italia, invece in crescita del 25 per cento, sempre rispetto al 2019.
Importanti novità per pensionati e pensionate all’estero sono arrivate dalla Legge di Bilancio 2025. Quest’anno alcuni assegni non saranno rivalutati all’inflazione.
Pensioni all’estero: aumentano i pensionati stranieri che tornano in patria
INPS e Fondazione Migrantes hanno presentato ieri i dati aggiornati sulle pensioni erogate da e per l’estero.
Come evidenziato dal Presidente dell’INPS, Gabriele Fava, nel 2023 l’Istituto ha pagato all’estero complessivamente oltre 310.000 pensioni, per un importo di circa 1,6 miliardi di euro.
I dati prendono in considerazione due specifiche categorie di pensionati e pensionate INPS che decidono di emigrare all’estero:
- gli italiani che decidono di trasferirsi all’estero;
- gli stranieri che maturano il diritto alla pensione in Italia e poi tornano in patria.
I primi, sottolinea l’INPS, sono sempre più specialisti e sempre più donne, ma si registra un calo importante rispetto al 2019, del 24 per cento.
I pensionati stranieri sono invece in forte crescita. Dal 2019 il trend è aumentato del 25 per cento.
Non sono compresi nei calcoli gli italiani che hanno deciso di restare da pensionati nei paesi che li hanno ospitati come lavoratori in quanto i trattamenti non sono erogati dall’INPS.
Il numero di questi ultimi è destinata a salire. Come evidenziato dall’ultimo “Rapporto Italiani nel mondo” della Fondazione Migrantes, dal 2006 a oggi la crescita della presenza italiana all’estero è raddoppiata. Il 45 per cento dell’emigrazione vede protagonisti giovani e giovani adulti tra i 18 e i 34 anni. Un altro 23 per cento è composto da adulti dai 35 ai 49 anni. Come noto, però, il numero dei rientri non riequilibra le uscite.
Pensioni all’estero: stop alla rivalutazione nel 2025
Quest’anno per i pensionati e le pensionate all’estero importanti novità sono arrivate con la Legge di Bilancio 2025.
L’articolo 1, comma 180, della Manovra infatti ha introdotto una misura che sospende la rivalutazione annuale degli importi per l’anno in corso.
Questo significa che per il 2025 la perequazione delle pensioni, appunto la rivalutazione automatica degli importi in adeguamento all’inflazione, non viene riconosciuta ai pensionati e alle pensionate residenti all’estero.
Attenzione però, la novità non interessa proprio tutti ma solamente i pensionati e le pensionate che percepiscono un trattamento superiore al minimo INPS, con riferimento all’importo complessivo dei trattamenti stessi.
Come specificato nel testo, se la pensione risulta superiore al trattamento minimo INPS e inferiore a tale limite incrementato della quota di rivalutazione automatica spettante sulla base della normativa vigente, la rivalutazione automatica è comunque attribuita fino al raggiungimento di tale limite maggiorato.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni all’estero: aumentano i pensionati stranieri che tornano in patria