Il Miur, i sindacati, insieme al Direttore Generale dell'Inps, hanno fatto il punto della situazione sull'accertamento del diritto a pensione riguardante il comparto scuola. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
Grazie ad uno studio svolto unitamente dal Miur, dai sindacati e dal Direttore Generale dell’INPS si è riusciti a fare il punto della situazione sull’accertamento delle domande presentate e accettate dal comparto scuola.
Dallo studio è emerso che la maggior parte delle domande pervenute dai dipendenti scolastici riguarda la Legge Fornero.
Sono molte però anche le domande pervenute dal comparto scuola per quota 100, la misura introdotta dal Governo giallo-verde per favorire il ricambio generazionale e consentire ai lavoratori di andare in pensione anticipata senza raggiungere la pensione di vecchiaia.
Nonostante siano state tantissime le domande pervenute dai lavoratori per quota 100, sono ancora tante le persone che credono che questa misura non sia utile al fine di riformare il sistema previdenziale.
Pensioni: le domande pervenute all’INPS dal comparto scuola
Sono numerose le domande di pensionamento pervenute all’INPS da parte dei dipendenti del comparto scuola.
Precisamente le domande presentate entro il 12 dicembre, quindi con i requisiti previsti dalla legge Fornero, sono state 25.023. Di queste 25.023 domande circa 24.980 sono già state accettate dall’INPS, ciò vuol dire che l’Istituto ha accertato il diritto a pensione degli interessati.
Per quanto riguarda invece quota 100, sono state presentate dal comparto scuola circa 22.197 e di queste circa 16.713 istanze sono già state accolte.
Le altre domande dovrebbe essere accertate dall’Istituto previdenziale entro fine luglio, infatti introno al 20 dello stesso mese dovrebbe svolgersi un altro incontro.
Pensioni quota 100: ancora tante le critiche sulla misura introdotta dal Governo giallo-verde
Quota 100 è entrata in vigore a partire da Aprile 2019, ma sono ancora tante le persone scettiche sulla misura adottata dal Governo per riformare il sistema previdenziale.
Ad esprimere la propria opinione su quota 100 questa volta è stata Orietta Armiliato, Fondatrice e coordinatrice del Comitato Opzione Donna Social (CODS), che ha spiegato che nonostante quota 100 abbia sicuramente giovato qualcuno questa resta comunque una misura iniqua.
L’Armiliato ha infatti spiegato che quota 100 “non è adatta alle esigenze delle donne, non corrisponde ai requisiti necessari ai precoci, non cancella la Monti/Fornero, non si paga se non alzando il debito pubblico anche se calmierato dal prelievo forzoso effettuato ai danni dei già pensionati, non ha rispettato i desideri di chi li ha votati.”
Salvini però anche ieri, durante un intervista andata in onda su Rai Tre ha ribadito che quota 100 non si tocca e che questa continuerà a produrre i suoi effetti fino al 2021.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni: le domande presentate e accettate nel comparto scuola