Il contribuente che ha preso un periodo di aspettativa per gravi motivi familiari, potrà decidere di riscattarlo ai fini pensionistici. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
L’articolo 4, co. 2 della legge 53/2000 ha stabilito che i lavoratori pubblici o provati, per gravi e documentati motivi familiari, possono richiedere un periodo di congedo dal lavoro.
Si tratta di un periodo di aspettativa durante il quale il lavoratore non percepisce retribuzione e non può svolgere nessun tipo di attività lavorativa, ma mantiene comunque il suo posto di lavoro.
Solitamente questo lasso di tempo non può essere riscattato ai fini pensionistici, ma la legge, per andare incontro al lavoratore ha stabilito che è possibile farlo a determinate condizioni.
Vediamo nel dettaglio quali sono queste condizioni e per quali motivi è possibile richiedere l’aspettativa.
Pensioni, ultime news: l’aspettativa può essere riscattata per fini pensionistici
Tutti i lavoratori, pubblici o privati, per gravi motivi relativi a necessità familiari del lavoratore stesso e della sua famiglia, anche se non conviventi e dei soggetti portatori di handicap, parenti o affini entro il terzo grado del lavoratore,possono richiedere un periodo di congedo dal lavoro.
Il periodo di aspettativa normalmente non viene riconosciuto ai fini pensionistici, ma la legge 53/2000 e l’articolo 5 del Dlgs 564/1996, cercano di andare incontro al lavoratore consentendone il loro riscatto, in qualsiasi momento, a condizione che il lavoratore ne sostenga il relativo onere economico.
In questo modo il periodo di aspettativa di cui si è usufruito non viene perso ai fini della maturazione della pensione né ai fini della determinazione della sua misura.
Per riscattare il periodo di aspettativa il lavoratore, pubblico o privato che sia, dovrà presentare idonea documentazione da cui risulti la certificazione medica delle patologie sopra individuate, la documentazione comprovante il decesso o una dichiarazione circa i gravosi impegni per la cura ai disabili o della situazione di grave disagio personale.
I motivi per richiedere l’aspettativa
Come già accennato sopra l’aspettativa può essere richiesta per gravi motivi familiari che riguardano il lavoratore stesso o la sua famiglia.
Per gravi motivi familiari si intendono quelli derivanti dal:
- decesso di una delle persone sopra indicate
- le situazioni che comportano un impegno particolare del dipendente o della propria famiglia nella cura o nell’assistenza di una delle persone sopra indicate; le situazioni di grave disagio personale, ad esclusione della malattia, nelle quali incorra il dipendente medesimo;
- le situazioni, riferite ai soggetti di cui sopra a esclusione del richiedente, derivanti da alcune patologie.
Tra queste in particolare troviamo:
- le patologie acute o croniche che determinano temporanea o permanente riduzione dell’autonomia personale;
- le patologie acute o croniche che richiedono assistenza continuativa o frequenti monitoraggi clinici, ematochimici e strumentali;
- le patologie acute o croniche che richiedono la partecipazione attiva del familiare nel trattamento sanitario;
- le patologie dell’infanzia e dell’età evolutiva aventi le caratteristiche di cui ai precedenti numeri 1, 2, e 3 o per le quali il programma terapeutico e riabilitativo richiede il coinvolgimento dei genitori o del soggetto che esercita la potestà.
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