Tramonta l'ipotesi di una riforma delle pensioni per il 2024, per il prossimo anno si va verso la conferma delle misure in vigore nel 2023. Dagli incontri del tavolo tecnico emerge anche la possibilità di una rivisitazione di Opzione Donna e Ape Sociale
Sempre più probabile per il prossimo anno la conferma di Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale, le misure previdenziali in vigore nel 2023.
Con l’ipotesi di una riforma delle pensioni già nel 2024 che sembra ormai accantonata, il Governo si sta concentrando sulle novità che entreranno a far parte del pacchetto di misure della prossima Legge di Bilancio dedicato alla previdenza.
Anche per una questione di risorse a disposizione, che non basteranno per realizzare tutti i progetti, si propende verso un rinnovo delle misure in vigore quest’anno, possibilmente con qualche rivisitazione, soprattutto per quanto riguarda Opzione Donna e Ape Sociale.
Pensioni 2024: nessuna riforma, verso la conferma di Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale
Una riforma del sistema delle pensioni per il 2024 appare ormai sempre meno possibile. La questione è tornata al centro del dibattito politico dopo il nuovo incontro del tavolo tecnico di ieri, 5 settembre, al rientro dalla pausa estiva.
Il prossimo è previsto per il 18 del mese e dovrebbe essere l’ultimo in vista della prossima Legge di Bilancio. Poi, l’osservatorio della spesa previdenziale presenterà al Ministero del Lavoro il rapporto dei vari incontri tenuti finora delineando i possibili interventi, le scelte definitive poi si faranno quando con la presentazione della NADEF sarà disponibile anche un quadro più completo delle risorse a disposizione.
Sul piatto, dunque, c’è il pacchetto di misure previdenziali da mettere in campo il prossimo anno, che viste le poche risorse disponibili non dovrebbe lasciare spazio a grosse novità.
Quella del 2024 sarà una Legge di Bilancio complicata, come sottolineato dallo stesso Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che si focalizzerà principalmente sul rinnovo del taglio del cuneo fiscale e sulle misure a sostegno dei redditi e delle famiglie.
Senza una riforma delle pensioni, quindi, la strada tracciata è quella di un rinnovo delle misure in vigore attualmente, cioè Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale.
I principali interventi riguarderebbero queste ultime due, con l’estensione della platea di beneficiarie e dei lavoratori che svolgono mansioni gravose e usuranti.
Pensioni 2024: Opzione Donna e Ape Sociale più accessibili
Quota 103 è la misura di anticipo pensionistiche che non dovrebbe subire interventi di modifica ma essere semplicemente estesa a tutto il 2024.
La scadenza attuale è fissata al 31 dicembre. Prevede l’uscita anticipata dal lavoro al raggiungimento del doppio requisito: anagrafico e contributivo, rispettivamente 62 anni e 41 anni.
Gli interventi principali, come auspicato anche dai sindacati, dovrebbero riguardare l’ampliamento della platea di beneficiari di Opzione Donna e Ape Sociale.
Quest’ultima è stata prorogata senza modificazioni dalla Legge di Bilancio, ma per il prossimo anno si sta valutando la possibilità di allargare il numero di possibili beneficiari, includendo nuove professioni nell’elenco delle mansioni gravose e usuranti.
Opzione Donna, invece, è uscita profondamente modificata dall’ultima Manovra, la quale ha previsto diverse restrizioni nei requisiti d’accesso, limitando la platea di possibili lavoratrici beneficiarie.
Se da un lato appare quasi impossibile il ritorno ai vecchi requisiti, dall’altro il Governo in più occasioni si è dichiarato aperto a possibili interventi.
Come confermato ieri dal Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, in un intervento a Radio24:
“Credo che oggettivamente ad oggi l’obiettivo è quello di riconfermare quota 103, quota 41 con 62 anni, e vedere come l’Ape Sociale si può allargare.
Stiamo cercando di valutare come dare un ristoro alle donne. Questo Governo non ha gestito Opzione donna come nella maniera precedente, perché crediamo che in quel caso ci sia stato oggettivamente tanto dispendio anche salariale per queste donne, dato che rientravano nel sistema contributivo pieno con il 30 per cento in meno. Era un esborso esoso. Stiamo cercando di capire una norma che possa dare ristoro a queste donne e casomai vedere anche nell’Ape Sociale.”
Sembrano quindi questi gli interventi su cui il Governo intende puntare per il prossimo anno. Tutto sarà più chiaro una volta definite le esatte risorse a disposizione per poterli mettere in atto.
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