Secondo uno studio dell'OCSE l'Italia, insieme alla Spagna e alla Grecia, sono i Paesi che spendono di più per gli assegni di reversibilità. Altre importanti novità spuntanto su Quota 100 che potrebbe essere trasformata in Quota 104.
Secondo uno studio effettuato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) l’Italia è il Paese che spende di più rispetto al Pil per gli assegni di reversibilità.
Infatti il nostro Paese spenderebbe oltre il 2,5% del Pil sugli assegni pensionistici di reversibilità, di fronte a una media dell’1%.
Per l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) gli assegni di reversibilità sono di estrema importanza, ma questi non dovrebbero disincentivare il lavoro.
Non è della stessa opinione però il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, che invece sostiene che le pensioni per i superstiti non rappresentano un disincentivo al lavoro.
Novità pensioni: Italia al primo posto per la spesa sugli assegni di reversibilità
Da uno studio effettuato dall’OCSE è emerso che l’Italia è il primo Paese che spenderebbe di più rispetto al Pil per gli assegni di reversibilità. Seguono poi la Spagna e la Grecia.
Questo dato ha portato l’OCSE ha dichiarare che, seppur le pensioni per i supertiti siano di estreme importanza, queste rappresentano un disincentivo al lavoro.
Non è dello stesso parere il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, che invece sostiene che gran parte di coloro che riceve la pensione di reversibilità sono cittadini e cittadine di età elevata, che hanno poco a che fare con le dinamiche del mercato del lavoro.
Inoltre il Ganga ha voluto ricordare che il contributo versato all’INPS per le pensioni comprende già in origine la prestazione per i superstiti e non è un caso che la normativa sia indicata secondo l’acronimo IVS dove la ’S’ sta per l’appunto per «superstiti».
Novità pensioni: Quota 100 potrebbe diventare Quota 104
Nelle ultime ore è emersa anche un’altra importante novità che riguarda l’idea dell’esperto previdenziale vicino alla Lega, Alberto Brambilla, di trasformare Quota 100 in Quota 104.
Tale ipotesi implicherebbe che a marzo 2019 potrà andare in pensione solamente chi avrà raggiunto i requisiti, (ovvero 62 anni di età ed almeno 38 anni di contributi versati), da almeno due anni.
Ciò vuol dire che potrà andare lascaire il lavoro in anticipo solamente chi ha compiuto 64 anni di età ed ha versato almeno 40 anni di contributi.
La proposta avanzata da Brambilla servirebbe per ridurre i costi della manovra e per andare incontro quindi alla richiesta dell’UE.
Vedremo nei prossimi giorni cosa deciderà di fare iI Governo in merito alla misura che lo stesso ha deciso di adottare per superare la Legge Fornero.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Novità pensioni: Italia al primo posto per le spese degli assegni di reversibilità