Dal Consiglio Nazionale e la Fondazione Studi dei Commercialisti arriva la proposta di istituire un organismo che certifichi il livello di attendibilità dei sistemi di IA utilizzati dall'Agenzia delle Entrate
I Commercialisti propongono l’istituzione di un organismo che possa certificare il livello di attendibilità dei sistemi di intelligenza artificiale utilizzati dall’Agenzia delle Entrate.
La proposta è contenuta nel documento “Intelligenza artificiale e accertamento tributario” , pubblicato dal CNDCEC e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti il 18 novembre.
L’obiettivo è quello di supervisionare le IA, garantendo trasparenza nei confronti di cittadini e istituzioni.
Intelligenza artificiale: i commercialisti richiedono la certificazione del livello di attendibilità
Il documento “Intelligenza artificiale e accertamento tributario” è stato redatto dall’area “Contenzioso tributario” la cui delegata è la Consigliera Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili Rosa D’Angiolella.
Nel documento viene sottolineato come l’Amministrazione finanziaria si stia muovendo per implementare i sistemi di intelligenza artificiale col fine di contrastare l’evasione e l’elusione fiscale e come sia necessario che essi debbano essere rispettosi della privacy di tutti i contribuenti.
Viene inoltre evidenziato che i meccanismi che governano l’algoritmo alla base dei sistemi di intelligenza artificiale debbano essere conoscibili, in modo tale che i criteri, i presupposti e gli esiti dei procedimenti governati da IA siano conformi alla legge.
Secondo i commercialisti:
“si è creata una situazione di impasse in quanto a fronte di un doveroso utilizzo di tali strumenti al fine del contrasto all’evasione e all’elusione, un accertamento pienamente “automatizzato” non appare legittimo in quanto l’algoritmo, allo stato, non è o non può essere trasparente”
Per questo, i commercialisti propongono l’istituzione di un Organismo tecnico nazionale che certifichi il livello di attendibilità dei sistemi di intelligenza artificiale utilizzati dall’Agenzia delle Entrate.
Per come è stato pensato, l’Organismo avrebbe il compito di esercitare una funzione pubblica, supervisionando la costante evoluzione dell’IA e il rispetto delle norme alle quali deve sottostare, in primis quelle che stabiliscono i limiti dei poteri istruttori dell’Agenzia delle Entrate e quelle che garantiscono la tutela della privacy dei cittadini.
Inoltre, i professionisti di categoria concludono affermando:
“tale Organismo, le cui decisioni sarebbero sottoposte al sindacato della giustizia amministrativa, dovrebbe essere partecipato da rappresentanti di tutti gli stakeholder che, in quanto destinatari delle disposizioni in materia, hanno interesse affinché l’intelligenza artificiale sia utilizzata in modo coerente con i valori sistematici dell’ordinamento tributario.”
In allegato è possibile scaricare il documento del Consiglio Nazionale e della Fondazione Studi dei Commercialisti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Intelligenza artificiale, certificare l’attendibilità dei sistemi del Fisco. La proposta dei Commercialisti