Dichiarazione dei redditi al centro dei nuovi tentativi di truffa. A segnalare la nuova campagna di phishing a danno dei cittadini è l'Agenzia delle Entrate, con il comunicato stampa pubblicato il 19 gennaio 2022.
Dichiarazione dei redditi, nuova truffa in atto a danno dei cittadini.
A segnalarla è l’Agenzia delle Entrate, con il comunicato stampa del 19 gennaio 2022, pubblicato a pochi giorni di distanza dall’ultimo avviso relativo alla campagna phishing in materia di IVA.
Questa volta al centro del tentativo di truffa c’è uno degli adempimenti annuali più importanti per i contribuenti, ossia la dichiarazione dei redditi.
Nel testo delle false email a nome dell’Agenzia delle Entrate viene richiesto di consegnare il modello Unico entro le scadenze previste dal TUIR, secondo la procedura riportata in un file allegato.
Dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle Entrate mette in guardia dai tentativi di phishing
L’invito dell’Agenzia delle Entrate è di non aprire gli allegati della mail e di cestinare il messaggio. Ma come accorgersi della truffa?
I dettagli riportati nel comunicato stampa del 19 gennaio 2022 aiutano a verificare se si è tra i contribuenti destinatari delle email di phishing.
Dopo le LIPE, è ora la dichiarazione dei redditi l’adempimento preso di mira. I messaggi riportano come oggetto le seguenti diciture: “Commissione di osservanza sul registro tributario” oppure “Commissione di osservanza sull’anagrafe tributaria”.
Particolare attenzione bisogna poi prestare al mittente. Le false mail risultano inviate da “Ufficio accertamenti”, “Direzione nazionale Agenzia delle Entrate”, “ufficioagenzia”, “ufficioriscossioni”, identificativi che sembrano collegati all’Agenzia e che possono trarre in inganno i contribuenti destinatari.
La richiesta al contribuente è di aprire il file in allegato, inserendo la password riportata nel messaggio, per prendere atto della procedura da seguire per “potersi regolamentare” entro le scadenze previste dal TUIR.
Ecco un esempio di email truffa in circolazione:
I dettagli fanno la differenza anche nell’identificare le campagne di phishing. Per i più esperti in materia fiscale è evidente che è errato il richiamo all’articolo 109 del TUIR riportato nella mail sopra allegata, relativamente alle scadenze per la “consegna” della dichiarazione dei redditi.
L’Agenzia delle Entrate disconosce il contenuto dei messaggi, e raccomanda ai destinatari di cestinarli senza aprire gli allegati.
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