Contributi a fondo perduto per il turismo, pagamento bloccato in caso di DURC irregolare o debiti fiscali. Solo le somme erogate dall'Agenzia delle Entrate sfuggono alla verifica preventiva, ma il Ministero del Turismo condivide l'esigenza di un'estensione della deroga. I dettagli nella risposta all'interrogazione del 24 febbraio 2022 presso la Commissione Finanze della Camera.
Contributi a fondo perduto, pagamento subordinato alla verifica del DURC e dei debiti fiscali per gli operatori del turismo.
A differenza dei contributi a fondo perduto erogati dall’Agenzia delle Entrate, l’erogazione delle somme spettanti ad agenzie di viaggio, tour operator, guide turistiche e tra gli altri alle imprese turistico-ricettive è subordinata alla verifica della regolarità fiscale e contributiva.
Una disomogeneità di trattamento sulla quale il Ministero del Turismo condivide la necessità di correttivi, con il fine di ampliare la deroga prevista ad oggi esclusivamente per l’Agenzia delle Entrate.
I dettagli sono contenuti nella risposta all’interrogazione del 24 febbraio 2022 fornita in Commissione Finanze della Camera.
Fondo perduto turismo, stop al pagamento con debiti fiscali e DURC irregolare
È stato con più decreti che il 30 settembre 2021 il Ministero del Turismo ha disciplinato le regole per l’erogazione dei fondi stanziati dal decreto Rilancio e dal decreto Ristori in favore delle imprese del settore.
Il fondo da 270 milioni di euro è stato destinato al ristoro delle perdite registrate da agenzie di viaggio, tour operator, guide turistiche e accompagnatori turistici, ad imprese di trasporto turistico mediante bus scoperti, ad imprese turistico-ricettive nonché ad agenzie di animazione per feste e villaggi turistici.
Una platea ampia ed eterogenea di operatori del settore, accomunata dalla necessità di rispettare requisiti ulteriori rispetto a quelli previsti per la generalità dei contributi a fondo perduto riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate.
Come evidenziato nell’interrogazione in Commissione Finanze della Camera del 24 febbraio 2022 a firma dell’On. Fragomeli, l’erogazione del contributo a fondo perduto alle imprese del turismo è subordinata alla verifica della regolarità contributiva dell’impresa e degli inadempimenti, secondo quanto previsto dall’articolo 48-bis del DPR n. 602/1973.
Si tratta della norma che, in caso di erogazioni pubbliche di importo superiore a 5.000 euro, prevede l’obbligo per la Pubblica Amministrazione concedente di controllare se il beneficiario è titolare di debiti nei confronti dell’Erario, derivanti dalla notifica di una o più cartelle esattoriali.
La presenza di debiti nei confronti del Fisco blocca quindi il pagamento delle agevolazioni.
Per i contributi a fondo perduto del settore del turismo un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla presenza di debiti contributivi e, in sostanza, da irregolarità nel DURC.
Contributi a fondo perduto per il turismo, pagamento solo a chi è in regola con DURC e cartelle
Si sbarrano quindi le porte degli aiuti pubblici agli operatori del turismo non in regola con gli adempimenti fiscali e contributivi.
A confermarlo è il Ministero del Turismo, che risponde all’interrogazione del 24 febbraio 2022 evidenziando che solo per le erogazioni effettuate dall’Agenzia delle Entrate è stata prevista la disapplicazione delle verifiche sulle inadempienze.
Una deroga prevista dall’articolo 1, comma 653 della Legge di Bilancio 2022, ma che:
“non ha esentato le altre amministrazioni pubbliche dall’effettuazione di tali controlli prima di erogare i contributi destinati ai ristori.”
I pagamenti dei contributi a fondo perduto effettuati nei confronti delle imprese che hanno presentato domanda sono attualmente in corso, e verranno eseguiti nel rispetto dell’obbligo di verifica preventiva della regolarità contributiva e fiscale.
La differenza di trattamento rispetto alle somme erogate dall’Agenzia delle Entrate è quindi lampante, anche considerando che in ogni caso i contributi a fondo perduto sono stati introdotti per supportare gli operatori più esposti alla crisi causata dalla pandemia.
Ed è alla luce della necessità di uniformare le regole che il Ministero del Turismo condivide l’esigenza di verificare la possibilità di estendere la deroga, consentendo anche alle altre amministrazioni che erogano contributi emergenziali di saltare il passaggio della verifica degli inadempimenti.
Una lieve apertura, che per il momento però non cambia la sostanza. Per gli operatori del turismo il pagamento degli aiuti verrà stoppato in caso di irregolarità fiscali e contributive.
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