Come diventare avvocato: guida al duro percorso previsto per poter svolgere la professione forense, tra Università, tirocinio ed esame di Stato.
Diventare avvocato rimane ancora un sogno per molti studenti di Giurisprudenza, nonostante il difficile periodo storico in cui si trovano ad operare i professionisti.
La professione di avvocato, ancora oggi, è scelta da tantissimi laureati italiani: secondo recenti dati nel nostro Paese sono presenti ben 230 mila avvocati, un numero così elevato da far arrivare l’Italia al terzo posto in Europa tra i Paesi con più avvocati.
Questo dato dovrebbe spingere gli aspiranti avvocati ad una riflessione preliminare: volete davvero diventare avvocato? Non solo l’esame di Stato è notoriamente impegnativo, ma il numero di colleghi avvocati presenti nel Bel Paese renderà molto competitivo l’esercizio della professione forense e conseguentemente anche le possibilità di guadagno. Al momento infatti il reddito medio di un avvocato in Italia si aggira intorno ai 37 mila euro.
Ma se il vostro obiettivo, nonostante tutto, è quello di comprendere come diventare avvocato, eccovi tutte le informazioni utili per intraprendere questo percorso..
Vediamo quindi come diventare avvocato in 4 punti.
Come diventare avvocato: laurearsi in Giurisprudenza
Per prima cosa per diventare avvocato occorre essere laureati in Giurisprudenza.
La facoltà di Legge non richiede un particolare indirizzo scolastico per potersi iscrivere al Corso di Laurea in Giurisprudenza, nè servono particolari conoscenze acquisite durante gli anni di Scuola Superiore per poter diventare avvocato.
Sicuramente aver studiato al Liceo Classico potrebbe essere un vantaggio, più che per la conoscenza del latino, lingua tuttora utilizzata dagli avvocati nell’esercizio della professione forense, per il metodo di studio che tale Liceo richiede ai propri studenti.
Tuttavia nulla vieta a brillanti studenti provenienti da indirizzi tecnico-scientifici di conseguire una Laurea con lode in Giurisprudenza e passare senza alcuna difficoltà l’esame di Stato.
Al momento è possibile iscriversi al Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza (LM) della durata di 5 anni, che sostituisce il precedente Corso di Laurea in Giurisprudenza Vecchio ordinamento (DL) nonchè il Corso 3+2 costituito da una Laurea Triennale in Scienze Giuridiche (Classe 31) e una successiva Laurea biennale Specialistica (LS).
Come diventare avvocato: la pratica forense
Una volta conseguita la laurea in Legge occorre iniziare la pratica forense presso uno studio legale di un avvocato (il cd. dominus) che risulti iscritto da almeno 5 anni all’albo professione degli avvocati.
La pratica forense ha una durata di 18 mesi e il praticante avvocato dovrà partecipare ad almeno 20 udienze del proprio dominus per ogni semestre facendo annotare la propria presenza nel verbale di udienza e nel libretto della pratica.
In alternativa è possibile iscriversi a una Scuola di specializzazione che permetterà all’aspirante avvocato di conseguire un diploma che ridurrà ad un solo anno lo svolgimento della pratica forense.
Il recente Decreto n. 70 del Ministero della Giustizia, pubblicato sulla G.U. del 19 maggio 2016, ha previsto alcune novità per lo svolgimento della pratica forense da parte degli aspiranti avvocati.
Durante lo svolgimento della pratica forense è adesso ammissibile lo svolgimento di lavoro subordinato pubblico o privato, ma la pratica forense deve avvenire con assiduità, diligenza, riservatezza e nel rispetto delle norme di deontologia professionale.
Inoltre, i praticanti avvocati possono svolgere il primo semetre di pratica forense mentre frequentano l’ultimo anno universitario e un successico semetre in un altro Stato dell’Unione Europea.
Resta sempre possibile lo svolgimento parziale della pratica forense presso il Comune, l’Avvocatura di Stato ed Enti pubblici come l’Inps, ma solo per massimo 12 mesi.
Fondamentale è la frequenza obbligatoria ai corsi di formazione e aggiornamento professionale durante lo svolgimento della pratica forense.
Al termine del primo anno di pratica, l’aspirante avvocato è di fronte a una scelta: rimanere praticante avvocato o fare domanda per l’iscrizione al Registro Praticanti Abilitati.
L’Iscrizione al Registro Praticanti Abilitati ha ovviamente un costo che varia a seconda dell’Ordine di appartenenza e consente al giovane aspirante avvocato di poter agire in giudizio senza bisogno della presenza del proprio dominus ma solo in determinate tipologie di cause.
Come diventare avvocato: l’esame di abilitazione professionale
Una volta terminata la pratica forense, sarà necessario affrontare l’esame di Stato per conseguire l’abilitazione all’esercizio della professione forense.
Per la sessione 2016 lo svolgimento dell’esame di Stato è invariato rispetto agli anni precedenti e consiste nel sostenere tre prove scritte e una orale.
Le tre prove scritte consistono nella redazione di due pareri legali in materie regolate dal codice civile e dal codice penale e di un atto giudiziario su un quesito a scelta tra i tre proposti in materia di diritto privato, diritto penale e diritto amministrativo.
La prova orale consiste in un colloquio di circa un’ora avanti a una commissione di giuristi, professori universitari, avvocati o magistrati dove si discuterà dello scritto e si dovrà rispondere ad alcune domande sulle cinque materie scelte dall’aspirante avvocato.
Come diventare avvocato: l’iscrizione all’albo ed alla cassa forense
Per poter essere davvero avvocato ed esercitare effettivamente la professione forense, dopo aver superato l’esame di Stato bisogna infine iscriversi all’albo degli avvocati presso l’Ordine di appartenenza.
Tale iscrizione prevede un giuramento del neo avvocato durante una apposita cerimonia presso il Tribunale che consente poi l’iscrizione al Consiglio dell’Ordine degli avvocati del circondario di appartenenza.
Con l’iscrizione all’albo degli avvocati è obbligatoria anche la contestuale iscrizione alla Cassa Forense, la Cassa previdenziale operativa per tutti gli Avvocati.
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