Zero fondi in Legge di Bilancio 2025 per le politiche sulla casa. A puntare l'attenzione sul mancato finanziamento del fondo per il bonus affitto e per la morosità incolpevole è il Senatore PD Antonio Misiani, intervistato da Informazione Fiscale
Il bonus sugli affitti resta a zero: nella Legge di Bilancio 2025 non viene rifinanziato il fondo che copre le agevolazioni riconosciute ai cittadini dagli enti locali.
Così come già previsto lo scorso anno, il testo della Manovra attualmente all’esame della Camera non stanzia risorse per il fondo affitto e per il fondo morosità incolpevole, destinati salvo novità a rimanere inattivi anche per il 2025.
A porre l’attenzione sul tema è il Senatore del Partito Democratico Antonio Misiani, nell’intervista rilasciata a Informazione Fiscale oggi, 29 novembre.
Un mancato rifinanziamento che, sul fronte delle misure sulla casa, si affianca al percorso di progressiva riduzione delle agevolazioni sulle ristrutturazioni e sulla riqualificazione energetica, una scelta che rischia di far riemergere il fenomeno del nero nell’ambito dell’edilizia.
Bonus affitto, Misiani (PD): nella Manovra 2025 “non c’è un euro” per le politiche sulla casa
L’articolo 71 del DdL di Bilancio 2025 prevede l’adozione del Piano casa Italia, un piano nazionale per l’edilizia residenziale e sociale. Entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della Manovra sarà un apposito DPCM, su proposta del Ministro delle Infrastrutture, ad approvare le misure che punteranno a contrastare il disagio abitativo.
Questa l’unica novità prevista attualmente e, al netto delle misure di potenziamento dei fringe benefit per l’affitto dei lavoratori fuori sede, mancano invece interventi sul fronte dei bonus erogati alle famiglie in condizioni di difficoltà economica.
A porre in evidenza la situazione è il Senatore Misiani, che ai microfoni di Informazione Fiscale sottolinea l’assenza di finanziamenti in materia di politiche per la casa, con particolare riguardo per l’appunto al fondo affitti e al fondo morosità incolpevole.
“La Manovra è - ed è un lato positivo - prudente e conservativa dal punto di vista dell’equilibrio complessivo dei conti pubblici, in linea con il nuovo patto di stabilità e crescita europeo.”
Una prudenza sui conti che però fa i conti con quella che Misiani definisce “una Manovra inadeguata dal punto di vista della crescita e dello sviluppo economico”, che “indebolisce le politiche industriali” e che ridimensiona le agevolazioni sulle ristrutturazioni e il risparmio energetico.
Tra i punti critici anche le poche misure e risorse per i servizi essenziali, a partire dalla sanità ma anche sul fronte delle politiche sulla casa.
“Il fondo affitti e morosità incolpevole resteranno a zero”, evidenzia il Senatore Misiani, con la conseguenza pratica che gli enti non potranno disporre di fondi per erogare bonus e contributi ai titolari di contratti di locazione. “Non c’è un euro per le politiche sulla casa”, e quale sarà quindi l’effetto pratico?
Bonus affitti, il fondo per gli inquilini e per morosità incolpevole restano a zero anche nel 2025
Il fondo affitti è stato istituito dall’articolo 11 della legge n. 431/1998, con il fine di concedere contributi ai titolari di contratti d’affitto. La gestione del bonus sugli affitti è affidata ai Comuni, chiamati alla gestione delle risorse stanziate annualmente e ripartite agli enti locali. Uno strumento che però è rimasto a zero negli ultimi anni, e la Legge di Bilancio 2025 non rappresenterà un cambio di rotta.
Stesso destino anche per il fondo morosità incolpevole, istituito con il decreto legge n. 102/2013 per aiutare le famiglie destinatarie di sfratto per morosità a fronte della sopravvenuta impossibilità di pagare i canoni di locazione, anch’esso colpito dall’assenza di stanziamenti negli ultimi anni.
La mancanza di risorse ha l’effetto evidente di bloccare l’avvio di nuovi bandi da parte dei comuni e, di conseguenza, impedisce alle famiglie di accedere a contributi a sostegno delle spese sostenute e da sostenere.
Sbagliato il taglio alle agevolazioni sulla casa: il rischio è incentivare il sommerso
Altro tema che si lega alle politiche sulla casa è il taglio, previsto in Legge di Bilancio 2025, alle agevolazioni per ristrutturazioni ed efficientamento energetico, con la riduzione generalizzata alla misura del 30-36 per cento nei prossimi due anni.
Un intervento definito “un errore” da Misiani e che produrrà un calo di gettito:
“Il 30-36 per cento in 10 anni rischia di diventare poco appetibile rispetto al vecchio meccanismo che tanti conoscono di imprese che preferiscono lavorare in nero, offrono uno sconto a chi deve fare lavori e ci si mette d’accordo così. Il rischio è che riparta il sommerso, che riparta il nero e che lo Stato perda gettito e entrate fiscali.”
L’appiattimento delle agevolazioni è valutato negativamente anche alla luce dell’attuazione della direttiva Case Green, “che spinge verso efficientamento energetico”. Per Misiani “è sbagliato mettere tutto sullo stesso pieno”, ma al contrario sarebbe necessario differenziare la portata delle agevolazioni e premiare maggiormente l’efficientamento energetico.
“Non si possono lasciare sole le famiglie che dovranno comunque sostenere spese nei prossimi anni.” Queste quindi alcune delle osservazioni del Responsabile economia del Partito Democratico, che si inseriscono nel dibattito sulle possibili modifiche che potranno trovare spazio nel testo della Legge di Bilancio 2025.
Arrivati ormai al mese conclusivo dei lavori del Parlamento, si attendono quindi sviluppi su come - e se - potrà cambiare il testo di una Manovra che mai come quest’anno si presenta blindata.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus affitto, Misiani (PD): nella Manovra 2025 “non c’è un euro” per le politiche sulla casa