Beni strumentali immateriali, si riduce il credito d'imposta spettante per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024. Ancora un mese di tempo per prenotare gli acquisti con la percentuale più alta, versando un acconto pari al 20 per cento del totale dovuto
Beni strumentali, verso la riduzione del credito d’imposta per gli investimenti in immateriali.
Dal 1° gennaio 2024 scatterà il primo taglio al credito d’imposta e la percentuale spettante passerà dal 20 al 15 per cento.
Un’ulteriore riduzione è già in cantiere per il 2025, quando l’agevolazione per parte dei beni rientranti nel piano Transizione 4.0 calerà di ulteriori 5 punti assestandosi al 10 per cento.
Resta in ogni caso la possibilità per le imprese di prenotare entro il 31 dicembre 2023 i beni strumentali immateriali oggetto di investimento, versando un acconto pari al 20 per cento del dovuto. Sarà possibile così beneficiare del credito d’imposta del 20 per cento e sfuggire dalla riduzione già messa nero su bianco.
Beni strumentali, credito d’imposta più basso dal 1° gennaio 2024 per gli immateriali
Non sono previste novità in Legge di Bilancio 2024 sul fronte degli investimenti in beni strumentali da parte delle imprese e l’avvio dell’atteso piano Transizione 5.0 è rimandato al prossimo anno, con l’attuazione delle ulteriori misure previste dal PNRR.
Per chi ha quindi in programma investimenti volti alla trasformazione digitale 4.0 è quindi fondamentale guardare al quadro delle regole e delle scadenze già in calendario e il termine del 31 dicembre 2023 sarà fondamentale ai fini di definire il quadro delle agevolazioni spettanti.
È in particolare ai beni strumentali immateriali di cui all’allegato B della legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, che bisognerà prestare attenzione, alla luce del percorso di riduzione del credito d’imposta spettante.
Dal prossimo anno infatti la misura dell’agevolazione riconosciuta scenderà al 15 per cento delle spese in beni strumentali immateriali, contro il 20 per cento previsto fino al prossimo 31 dicembre, fermo restando il limite massimo di investimento agevolabile pari a 1 milione di euro.
La rimodulazione del credito d’imposta continuerà nel 2025, quando si scenderà al 10 per cento per i beni immateriali e sarà anche l’ultimo anno per fruire dell’agevolazione per i beni materiali 4.0 nella misura del 20 per cento.
Beni strumentali immateriali, entro il 31 dicembre 2023 la prenotazione per beneficiare del credito d’imposta del 20 per cento
Conoscere le regole già in campo è fondamentale per una pianificazione degli investimenti agevolabili.
Lo è ancor di più se si tiene conto della regola generale che consente alle imprese di prenotare in anticipo le spese e gli acquisti da sostenere e che, nel caso dei beni immateriali, consente di accedere al credito d’imposta nella misura prevista per l’anno in corso.
Per gli ordini accettati dal venditore entro il 31 dicembre 2023 sarà infatti possibile beneficiare dell’agevolazione nella misura del 20 per cento anche in relazione alle spese da sostenere entro il 30 giugno 2024.
Condizione per beneficiare del rinvio del termine ultimo per l’ultimazione dell’investimento è inoltre il versamento di acconti pari almeno al 20 per cento del costo di acquisizione
Due condizioni quindi, quella del versamento degli acconti e dell’accettazione dell’ordine, che consentono di evitare la “tagliola” prevista dal 1° gennaio 2024 sul fronte della misura del credito d’imposta spettante.
Per l’ex iperammortamento resta il credito d’imposta dal 20 al 5 per cento anche nel 2024
Nessuna novità invece sul fronte dei beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati, individuati dall’allegato A della legge 11 dicembre 2016, n. 232, rientranti nell’ex iperammortamento.
In tal caso resta quindi confermato il credito d’imposta dal 20 al 5 per cento del costo, modulato come segue:
- 20 per cento del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 10 per cento del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro;
- 5 per cento del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro;
- 5 per cento del costo per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze.
Ancora un anno di tempo quindi per programmare gli investimenti volti alla trasformazione della produzione in ottica 4.0 e, anche in tal caso, è confermata la possibilità di ultimare le spese entro il 30 giugno 2026 nel rispetto dei due requisiti dell’accettazione dell’ordine e del versamento del 20 per cento di acconti entro la fine del 2025.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Beni strumentali, credito d’imposta più basso dal 1° gennaio 2024 per gli immateriali