Lo stralcio delle cartelle 2023 non ha ancora assunto i suoi tratti definitivi: con le novità del Decreto Milleproroghe c'è una nuova chance per le multe, ma non solo. La decisione sull'annullamento dei debiti entro la scadenza del 31 marzo: dall'Agenzia delle Entrate Riscossione le istruzioni per i Comuni e gli altri enti interessati
Non è ancora detta l’ultima parola sullo stralcio delle cartelle 2023: il meccanismo delineato dalla Legge di Bilancio ha affidato agli enti non statali il compito di scegliere se procedere o meno con l’annullamento dei debiti fino a 1.000 euro risalenti al periodo 2000-2015.
Con le novità introdotte dal Decreto Milleproroghe, per le multe stradali ma non solo, si sono riaperti i giochi in due direzioni opposte.
Da un lato c’è più tempo per decidere di non applicare la tregua fiscale e dall’altro è stata introdotta la possibilità di optare per lo stralcio delle cartelle in versione integrale.
Dal 6 marzo 2023 l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha messo a disposizione il modulo che gli enti creditori, diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, come ad esempio i Comuni, devono utilizzare per comunicare la loro scelta e ha aggiornato le istruzioni da seguire.
Stralcio cartelle 2023, si riaprono i giochi per multe e non solo
La Legge di conversione del Decreto Milleproroghe, numero 14 del 24 febbraio 2023, ha fissato la data del 31 marzo come scadenza per procedere: entro questa data lo stralcio delle cartelle assumerà la sua forma definitiva.
Sulla base delle scelte comunicate all’AdER, di non applicare i benefici della tregua fiscale, di applicarli in maniera parziale o integrale, il 30 aprile 2023 si realizzerà l’annullamento automatico dei debiti: i cittadini e le cittadine, in questo caso, per beneficiare della tregua fiscale non devono presentare alcuna domanda.
A inizio gennaio dall’Agenzia delle Entrate Riscossione erano arrivate le istruzioni da seguire per chiedere di non procedere con lo stralcio delle cartelle entro il 31 gennaio, in seguito alle ultime novità approvate, come si legge nel comunicato stampa del 6 marzo, sono state aggiornate le indicazioni sul portale istituzionale:
- la scadenza è passata dal 31 gennaio al 31 marzo 2023 per il provvedimento di non annullamento;
- ed entro la stessa data è possibile comunicare l’applicazione dei benefici ad ampio raggio.
“La Comunicazione di adozione del provvedimento di applicazione dell’annullamento automatico “integrale” (art. 1, comma 222, della Legge n. 197/2022) può essere effettuata dagli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali trasmettendo all’Agenzia delle entrate-Riscossione, entro il 31 marzo 2023 esclusivamente all’indirizzo PEC [email protected]:
- il modulo compilato in tutte le sue parti (assicurando la corretta indicazione del Codice ente creditore a 5 cifre desumibile dalla tabella Enti Creditori Beneficiari) firmato digitalmente e rinominato con il suddetto Codice ente creditore (es. 98765.PDF);
- copia del provvedimento adottato”.
Stralcio cartelle 2023, nuova chance per multe e non solo: le ipotesi sull’annullamento dei debiti
Le nuove informazioni interessano direttamente gli enti creditori, chiamati a rispettare la scadenza del 31 marzo per comunicare la decisione sullo stralcio delle cartelle.
Ma cosa accade per i cittadini e le cittadine? Con le novità introdotte dal Decreto Milleproroghe per coloro che hanno debiti fino a 1.000 euro affidati ad Agenzia delle Entrate-Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015 si profilano delle nuove possibilità.
Sono diverse le ipotesi in campo:
- annullamento automatico dei singoli debiti affidati all’Agente della riscossione dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, di importo residuo fino a 1.000 euro, comprensivo di quota capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni;
- per le somme affidate all’AdER dagli enti creditori diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali decidono questi ultimi tra tre opzioni:
- esclusione totale dai benefici della tregua fiscale sulla base della decisione dell’ente creditore;
- applicazione parziale dello stralcio:
- vengono eliminate le sanzioni e gli interessi, compresi gli interessi di mora. Mentre resta dovuto capitale, le somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e le spese di notifica delle cartelle;
- per le multe stradali e le altre sanzioni amministrative diverse dalle sanzioni irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali, vengono eliminati solo gli interessi, comunque denominati, restano dovute sanzioni e somme maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica della cartella di pagamento;
- applicazione integrale dello stralcio.
Se quindi per i debiti fino a 1.000 euro affidati all’Agente della riscossione dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali la strada è lineare e certa, negli altri casi lo stralcio delle cartelle 2023 nella sua versione definitiva può riservare delle sorprese sia positive che negative.
Tutto resta ancora in bilico fino al 31 marzo e diventa concreto solo il 30 aprile 2023, nuova data di effettivo annullamento dei debiti oggetto di stralcio fissata dal Decreto Milleproroghe.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Stralcio cartelle 2023, nuova chance per multe e non solo: la decisione sull’annullamento entro il 31 marzo