Rottamazione cartelle: c'è ancora tempo fino alla scadenza del 15 maggio 2018 per presentare domanda di accesso alla definizione agevolata e pagare i debiti fiscali senza sanzioni e interessi. Ecco come fare, vantaggi e scadenze da ricordare.
Rottamazione cartelle: è fissata al 15 maggio 2018 la scadenza per presentare domanda.
A ricordare l’avvicinarsi del termine per l’adesione alla definizione agevolata dei ruoli per i contribuenti con debiti affidati dal 2000 al 30 settembre 2017 è l’Agenzia delle Entrate Riscossione, con il comunicato stampa pubblicato il 2 maggio 2018.
Sono già 450 mila le domande di rottamazione presentate, e le Regioni nelle quali si sono registrati i numeri maggiori di contribuenti hanno scelto di aderire alla procedura agevolata per pagare i propri debiti fiscali sono Lazio, Lombardia e Campania.
Ad ormai due settimane dal termine per l’adesione alla definizione agevolata dei ruoli per le cartelle notificate dal 2000 e fino al 30 settembre 2017 è tempo di analizzare quali sono i reali vantaggi per chi aderisce alla rottamazione e quali le cose da sapere e le scadenze da ricordare.
Per prima cosa si ricorda che per presentare domanda di rottamazione delle cartelle sarà necessario utilizzare il modulo DA 2000/17, che potrà essere inviato online ovvero consegnato presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Chi presenterà domanda di rottamazione delle cartelle pagherà l’importo del debito dovuto senza sanzioni ed interessi di mora; la definizione agevolata riguarda anche bollo auto e multe non pagate ma, in questo caso, non si pagheranno gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge.
Particolare attenzione alle scadenze delle rate: chi paga anche con un solo giorno di ritardo decade dalla rottamazione e dovrà pagare la cartella comprensiva di sanzioni e interessi.
Rottamazione cartelle: domanda in scadenza il 15 maggio 2018
La possibilità di adesione alla definizione agevolata dei ruoli è stata estesa, con il DL 148/2017, ai carichi affidati dal 1° gennaio 2000 al 30 settembre 2017.
Possono presentare domanda anche i contribuenti che non sono stati ammessi alla precedente definizione agevolata esclusivamente perché al 24 ottobre 2016 avevano un piano di rateizzazione in essere e non erano in regola con i pagamenti delle rate in scadenza entro il 31 dicembre 2016.
Per aderire alla rottamazione delle cartelle bisognerà inviare domanda, con il modulo DA 2000/17, entro il 15 maggio 2018 nelle seguenti modalità:
- online, tramite il servizio “Fai D.A. te” sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione allegando il proprio documento di identità;
- tramite PEC, insieme al proprio documento di identità, all’indirizzo PEC della Direzione regionale AdER di riferimento;
- consegnandolo a mano presso gli sportelli presenti sul territorio.
Sono esclusi dalla possibilità di adesione e di beneficiare dei vantaggi della rottamazione:
- i carichi “non rottamabili” in base alla legge (art. 6, comma 10, del D.L. n. 193/2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225/2016). Rientrano tra questi per esempio, le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato oppure i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti;
- i carichi interessati da una precedente “rottamazione” (presentata in base al D.L. n. 193/2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225/2016), che l’Agente della riscossione ha accolto oppure rigettato perché non rottamabili in base alla legge (art. 6, comma 10, del D.L. n. 193/2016, convertito con modificazioni dalla Legge n. 225/2016).
I vantaggi della rottamazione: quando conviene presentare domanda
Per i contribuenti che presenteranno domanda di adesione alla rottamazione delle cartelle entro il 15 maggio 2018 il principale vantaggio è la possibilità di pagare le somme dovute senza sanzioni e interessi di mora.
Le multe stradali, per i Comuni che hanno aderito alla rottamazione, saranno corrisposte al netto di interessi di mora e maggiorazioni previste dalla legge.
Ovviamente, per capire quando e se conviene presentare domanda di rottamazione sarebbe bene avere sott’occhio la singola cartella; è tuttavia ovvio che soprattutto per i debiti più datati la convenienza risiede proprio nello “sconto” delle sanzioni e degli interessi maturati negli anni.
Chi aderisce alla rottamazione, si ricorda, dovrà dichiarare di rinunciare a contenzioni o giudizi pendenti, punto critico per quei contribuenti che hanno contestato una cartella per motivi legati a prescrizioni, notifiche illegittime o difetti relativi al calcolo degli interessi.
Inoltre sarà fondamentale pagare entro le scadenze previste, pena la revoca dei benefici della rottamazione e la ripresa delle procedure ordinarie di riscossione.
Le scadenze per il pagamento delle rate
Riagganciandoci al punto precedente, riepiloghiamo di seguito quali sono le scadenze previste per il pagamento delle rate della rottamazione.
Chi sceglierà di presentare domanda entro il 15 maggio 2018 potrà scegliere di pagare l’importo dovuto, al netto di sanzioni ed interessi, in un’unica ovvero in un massimo di cinque rate.
Le scadenze per il pagamento delle cartelle notificate tra il 1° gennaio e il 30 settembre 2017 saranno così articolate:
- 31 luglio 2018, versamento prima rata o importo complessivo;
- 30 settembre 2018, versamento seconda rata;
- 31 ottobre 2018, versamento terza rata;
- 30 novembre 2018, versamento quarta rata;
- 28 febbraio 2019, versamento quinta rata.
I contribuenti con piani di dilazione non in regola al 31 dicembre 2016 dovranno pagare le rate scadute entro il 31 luglio 2018 e, successivamente, procedere al pagamento delle rate della rottamazione in un massimo di tre rate secondo le seguenti scadenze:
- 31 ottobre 2018, versamento 40% dell’importo;
- 30 novembre 2018, versamento 40% dell’importo;
- 28 febbraio 2019, versamento 20% dell’importo.
Le stesse scadenze di cui sopra dovranno essere rispettate per i contribuenti con cartelle notificate tra il 2000 e il 2016 e che non avevano presentato precedente domanda di adesione alla rottamazione Equitalia dei ruoli.
Cosa succede a chi non paga in tempo
Fondamentale sarà pagare in tempo: in caso di omesso ovvero tardivo versamento di qualsiasi delle rate dovute si decade dalla rottamazione delle cartelle e l’Agenzia delle Entrate riscossione dovrà riprendere l’ordinaria procedura di riscossione e i pagamenti già effettuati saranno considerati a titolo di acconto dell’importo complessivo dovuto.
Non si potrà richiedere una nuova rateizzazione, ad eccezione delle cartelle e degli avvisi notificati da meno di 60 giorni dalla data di presentazione della domanda di adesione alla rottamazione.
È chiaro, dunque, che per beneficiare dei vantaggi della rottamazione è necessario innanzitutto fare i conti con le proprie disponibilità economiche, per evitare che l’adesione alla definizione agevolata comporti più svantaggi che aspetti positivi.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Rottamazione cartelle, domanda in scadenza il 15 maggio 2018: vantaggi e cosa sapere