Il riordino delle carriere nelle Forze Armate 2017 garantirà benefici solo a dirigenti e ufficiali: la discussione è ancora aperta ma le speranze stanno svanendo. Ecco la novità.
Il riordino carriere per le Forze Armate 2017 prosegue con uno slogan: «vincono solo i dirigenti». Sembra che il tanto atteso riordino si stia trasformato in un incubo di disordine e ingiustizia: la discussione è ancora aperta eppure i benefici saranno per i soli ufficiali.
Il riordino delle carriere trasformerà le Forze Armate in un nugolo di dirigenti senza nessuno da dirigere: il rapporto tra ufficiale e non sarà di 1 a 23, evidentissima sproporzione causata da un reclutamento minimo.
Le Forze Armate attendevano il riordino dei ruoli e dei gradi da anni, eppure così come presentato sembra creare più disordini che riordini. Le sigle sindacali non intendono cedere, la discussione è ancora aperta poiché sarà il governo a decidere. Vediamo quali sono le possibili conseguenze del riordino.
Riordino Carriere Forze Armate 2017: vincono solo i dirigenti
Il riordino carriere per le Forze Armate 2017 procede con lo slogan «vincono solo i dirigenti»: saranno 45 i nuovi generali di corpo d’armata e 108 i generali di divisione, con annessi 269 generali di brigata e 2149 colonnelli. Questi saranno appunto i nuovi dirigenti secondo la riforma della Pubblica Amministrazione.
Le Forze Armate, tuttavia, saranno dotate anche di nuovi gradi non-dirigenziali: in particolare 9305 saranno i maggiori e tenenti colonnello che dal 2018 entreranno nelle fila dei militari con nuovi titoli aziendali non direttivi. Rispettando il nuovo vocabolario, potremmo chiederci che fine hanno fatto gli impiegati.
Il riordino delle carriere, infatti, crea uno squilibrio strutturale nella situazione attuale delle Forze Armate: l’età media è troppo alta, i reclutamenti sono a bassissimo numero di nuovi ingressi e ciò farà sì che gli ufficiali non avranno reclute da dirigere. Su 270 mila militari, circa 12 mila saranno dirigenti; il che risulta insostenibile già di per sé.
Riordino Carriere Forze Armate 2017: i nuovi trattamenti economici
Il riordino delle carriere porterà non soltanto il passaggio di ruoli nelle Forze Armate ma anche un adeguamento dei trattamenti economici dei militari: lo stipendio cresce in base al ruolo, aziendale o militare che sia.
I trattamenti economici saliranno, ma solo per i dirigenti, in quanto nelle bozze e nelle proposte finora presentante sembra proprio che i soli beneficiari del riordino saranno proprio i gradi da colonnello in su. Ciò produce uno squilibrio ulteriore.
Le Forze Armate sperano che l’approvazione da parte del Governo riesca a migliorare la situazione, tuttavia a rischio ci sarebbe anche il Bonus di 80 euro di Renzi; in quanto con un aumento di stipendio non è detto che rimanga nei requisiti.
Riordino Carriere Forze Armate 2017: il Bonus di 80 euro
Il riordino delle carriere per le Forze Armate, infatti, genera una nuova riformulazione dei trattamenti economici e ciò potrà anche portare all’esclusione del Bonus di 80 euro, previsto dall’ex premier Matteo Renzi anche per i militari.
Il riordino delle carriere dovrà essere approvato dal Governo e poi passare a revisione dal Consiglio di Stato, con il parere finale del Parlamento, anche se non vincolante. Per questo motivo, la discussione è ancora aperta.
Le Forze Armate e i rispettivi sindacati (tra cui il COCER dell’Arma dei Carabinieri, che ha beneficiato di un ulteriore rinnovo) potranno proseguire nella mobilitazione e nell’ottenimento di un migliore trattamento dei militari. Attendiamo ulteriori sviluppi.
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