Luglio e agosto sono i mesi del rimborso Irpef 730 ma per molti l'accredito non è arrivato in busta paga. Tra le cause del ritardo il possibile blocco per controlli da parte dell'Agenzia delle Entrate.
Brutta sorpresa per lavoratori dipendenti e pensionati ai quali non è arrivato il rimborso Irpef del 730 nella busta paga.
Se è vero che il mese di luglio è quello in cui vengono effettuate le operazioni di conguaglio fiscale in base ai dati emersi dalla dichiarazione dei redditi, è altrettanto vero che molto spesso i tempi per i rimborsi non corrispondono con quelli ufficiali.
Tra le cause e i motivi per i quali non è arrivato il rimborso fiscale del 730 potrebbe esserci il blocco preventivo degli accrediti Irpef effettuato dall’Agenzia delle Entrate.
Tuttavia per capire perché non arriva il rimborso Irpef è necessario analizzare ciascuna situazione caso per caso: le cause cambiano per chi ha presentato il 730 senza sostituto d’imposta o, ad esempio, per chi ha diritto ad un accredito d’importo superiore a 4.000 euro.
Rimborso Irpef 730 non arrivato in busta paga: le cause del ritardo
Solitamente, il rimborso del credito Irpef emerso dalla presentazione del modello 730/2018 è effettuato dal datore di lavoro con la busta paga relativa alle competenze del mese di luglio, consegnata di norma nei primi giorni di agosto.
I tempi si allungano di un mese per i pensionati perché le operazioni di conguaglio fiscale vengono effettuate a partire dal mese di agosto e di settembre.
In linea generale, il proprio datore di lavoro o ente pensionistico (Inps o Cassa privata) è tenuto ad effettuare per conto del Fisco le operazioni di conguaglio fiscale che comportano o la restituzione di una quota di Irpef ovvero l’addebito delle imposte non versate nel corso dell’anno.
Si pensi, ad esempio, a chi ha diritto ad un rimborso per spese di ristrutturazione oppure a chi dovrà restituire in tutto o in parte il credito Irpef di 80 euro (meglio conosciuto come bonus Renzi).
Il mese dei conguagli fiscali è anche quello in cui sono frequenti le ricerche relative ai casi in cui il rimborso del 730 non è arrivato e in cui si segnalano periodicamente ritardi e motivi di blocco che impediscono di godere dell’importo riconosciuto.
Tra i motivi del mancato accredito del rimborso dell’Irpef emersa in dichiarazione dei redditi 2018 si segnalano diversi casi: potrebbe trovarsi a dover attendere chi ha modificato il modello 730 precompilato, chi ha diritto a rimborsi superiori a 4.000 euro oppure chi è senza sostituto d’imposta (come, tra l’altro, il caso particolare di colf, badanti e lavoratori domestici in genere).
Rimborso Irpef 730 non arrivato: il caso delle modifiche alla precompilata
Per chi ha modificato il 730 precompilato dall’Agenzia delle Entrate, direttamente o tramite sostituto d’imposta, il ritardo e la mancata erogazione del rimborso Irpef nella busta paga di luglio potrebbe essere dovuta ai controlli preventivi.
Potrebbe essere questo uno dei motivi per cui il rimborso del 730 non è arrivato: la Legge di Stabilità 2016 ha previsto che nel caso di presentazione della dichiarazione dei redditi con modifiche rispetto a quanto previsto nella precompilata tali da comportare una variazione del reddito o dell’imposta, l’Agenzia delle Entrate ha la facoltà di effettuare controlli e di bloccare l’erogazione del rimborso spettante.
Gli elementi di incoerenza che possono comportare i ritardi nell’erogazione dei rimborsi emersi dalla dichiarazione dei redditi sono indicati nel provvedimento del 25 giugno 2018:
- scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente;
- presenza di altri elementi di significativa incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche;
- presenza di situazioni di rischio individuate in base alle irregolarità verificatesi negli anni precedenti.
In tal caso sarà necessario attendere fino a sei mesi dalla scadenza prevista e, in sostanza, per l’arrivo del rimborso Irpef ci si potrà trovare nella sfortunata situazione di dover attendere fino alla fine del mese di gennaio 2019 e di esser sottoposti a verifica della documentazione giustificativa in merito alle detrazioni richieste o ai redditi dichiarati.
In tal caso cambiano anche le modalità di accredito del rimborso Irpef che non verrà erogato in busta paga ma da parte dell’Agenzia delle Entrate tramite vaglia postale o della Banca d’Italia per importi superiori a 1.000 euro.
Rimborso Irpef 730 non arrivato: blocco preventivo per crediti superiori a 4.000 euro
In caso di rimborso Irpef dai 4.000 euro in su l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli preventivi che di fatto costituiscono un blocco per l’erogazione del credito emerso dalla dichiarazione dei redditi 2018 e nella maggior parte dei casi l’importo non verrà erogato dal sostituto d’imposta ma tramite vaglia da parte del Fisco.
Il mancato rimborso Irpef in busta paga a luglio nel caso di credito Irpef di importo elevato è stato anch’esso introdotto dalla Legge di Bilancio 2016, con la quale è stato stabilito tra l’altro che per gli importi superiori a 4.000 euro l’Agenzia delle Entrate può effettuare controlli preventivi entro quattro mesi dalla scadenza per la presentazione del modello 730.
Il rimborso Irpef spettante sarà erogato dall’Agenzia delle Entrate entro sei mesi dalla scadenza per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine e, anche in questo caso, l’accredito non avverrà in busta paga ma tramite vaglia bancario.
Modello 730 senza sostituto: i tempi per i rimborsi
A doversi abituare a tempi più lunghi per i rimborsi Irpef potrebbero essere anche i contribuenti senza sostituto d’imposta. Non solo i disoccupati ma anche i lavoratori domestici come colf e badanti in quando il datore di lavoro non svolge il ruolo di sostituto d’imposta nei confronti del Fiscon.
In tal caso, il rimborso Irpef non sarà erogato in busta paga ma dall’Agenzia delle Entrate o sul conto bancario o postale se è stato indicato l’IBAN ovvero tramite vaglia postale (importi inferiori a 1.000 euro) o bancario (importi superiori a 1.000 euro).
Quasi solitamente i tempi di accredito sono di gran lunga più lunghi e può capitare di dover attendere anche per due o tre mesi successivi alla data che, normalmente, è indicata per i rimborsi Irpef del 730 erogati in busta paga.
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