Le risorse di bonus Renzi, RdC e Quota 100 per la riduzione del cuneo fiscale al 25%: la proposta di Boccia

Rosy D’Elia - Lavoro

Riduzione del cuneo fiscale al 25%, utilizzando le risorse di bonus Renzi, RdC e quota 100: la proposta del ministro Francesco Boccia durante l'anteprima al Festival del Lavoro 2020. Nel DDL Bilancio un primo passo: 3 miliardi per aumentare il netto in busta paga ai lavoratori. Ma per l'opposizione non è la strada giusta.

Le risorse di bonus Renzi, RdC e Quota 100 per la riduzione del cuneo fiscale al 25%: la proposta di Boccia

Portare la riduzione del cuneo fiscale al 20-25%: è questa la priorità assoluta del Paese, secondo il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia. Bisogna far convergere in questa direzione le risorse del bonus Renzi, che assicura 80 euro in busta paga ai lavoratori, i fondi per la fase 2 del reddito di cittadinanza, dedicata alla ricerca del lavoro, e quelli destinati a quota 100, a partire dal 2021.

Con questa proposta, Francesco Boccia interviene con un contributo video durante l’anteprima del Festival del Lavoro 2020, organizzato a Roma il 22 novembre 2019 dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e seguito in diretta da Informazione Fiscale.

Con il Disegno di Legge di Bilancio, si compie solo un primo passo. Nella visione del ministro, la strada, anche se ancora lunga, è prioritaria per lo sviluppo del Paese.

Le risorse del bonus Renzi, di RdC e Quota 100 per la riduzione del cuneo fiscale al 25%: la proposta di Boccia

L’articolo 5 del Disegno di Legge di Bilancio presentato in senato a inizio novembre istituisce il Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti con una dotazione di 3 miliardi di euro per l’anno 2020 e di 5 miliardi di euro annui a decorrere dal 2021.

Ancora non è stato definito in maniera chiara come si opererà il taglio, nelle schede di lettura del DDL aggiornate al 6 novembre si legge:

“L’attuazione della riduzione del carico fiscale viene demandata a futuri appositi interventi normativi”.

Il cuneo fiscale è il totale delle imposte che gravano sul costo del lavoro, e che riguardano sia le aziende che il lavoratore.

Per il 2020 si sta studiando una strategia per aumentare il netto in busta paga ai lavoratori. Troppo presto per stabilire con certezza come e di quanto, ma c’è chi parla di un aumento molto lieve: dai 20 ai 40 euro al mese e solo per una fetta ristretta di lavoratori dipendenti.

La novità inserita in Legge di Bilancio secondo il Ministro Francesco Boccia “non è abbastanza, ma è un inizio”, e una priorità.

“Investire nella crescita” è la necessità per il paese. E la riduzione del cuneo fiscale avvia un processo in questo senso:

“Avrei concentrato tutto le risorse su quello ma avevamo la cambiale delle clausole di salvaguardia IVA. Sono state concentrate risorse per 3 miliardi 5 a regime: vorrei che diventassero molte di più.”

Riduzione del cuneo fiscale: la misura in Legge di Bilancio 2020 e le prospettive future

Francesco Boccia mentre illustra le misure inserite nel disegno di Legge di Bilancio, ancora lontano dall’approvazione, pensa già al futuro:

“Dopo la Legge di Bilancio, bisogna attivare una discussione per concentrare tutte le risorse provenienti dal bonus di 80 euro, dalla parte del Reddito di cittadinanza destinata al lavoro, da una parte delle risorse di quota 100, il percorso finisce nel 2021, sulla riduzione del cuneo fiscale”.

Secondo il ministro è questa la strategia da attuare per arrivare una netta riduzione del cuneo fiscale:

“Mettendo insieme risorse che si possono recuperare attraverso le misure che già ci sono ma che non danno effetti sperati possiamo arrivare al 20-25 % in meno di tasse sul lavoro”

Ma se la maggioranza è ottimista sul presente e sul futuro, l’opposizione è convinta che si stia partendo col piede sbagliato:

“Il taglio del cuneo fiscale è importantissimo e non può essere pensato con una misura come quella inserita nel DDL Bilancio, che parte da luglio. Per il taglio di ogni punto del cuneo fiscale c’è bisogno di 3,2 miliardi. Questa misura non dà il respiro che serve in Italia”.

Afferma Claudio Durigon, Lega. E sulla stessa lunghezza d’onda è anche Roberto Fantetti, Forza Italia.

“Si tratta di una manovra che aumenta le tasse per dipendenti: costa 3,7 miliardi e riduce il cuneo per 3 miliardi. Ci sono 700 milioni in più di oneri. Così il paese non può ripartire”.

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