Resto al Sud anche per le attività commerciali: con le ultime novità approvate il canale di accesso agli incentivi diventa sempre più ampio. E si superano anche i confini territoriali arrivando al Centro Nord.
Resto al Sud anche per le attività commerciali: il canale di accesso ai finanziamenti e ai contributi a fondo perduto per la nascita e lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali e libero professionali diventa sempre più ampio.
Con le ultime novità approvate, infatti, non solo entra il commercio tra i settori finanziabili, ma si allargano anche i confini territoriali delle agevolazioni e arrivano al centro Nord.
Negli ultimi anni dalle modifiche al requisito dell’età all’intervento sulla lista di attività che danno diritto ai finanziamenti, la portata di Resto al Sud è diventata sempre più ampia.
Resto al Sud anche per le attività commerciali: accesso agli incentivi più ampio con le ultime novità
L’estensione degli incentivi Resto al Sud a nuove attività e a nuovi territori è stata prevista dall’articolo 13 della conversione in legge del DL n. 121 del 10 settembre 2021.
Le modifiche alle regole di accesso agli incentivi sono due:
- dopo i liberi professionisti, si include anche il commercio nei settori coperti dall’agevolazione;
- possono richiedere i finanziamenti anche i soggetti che operano nelle isole del Centro Nord:
- isole minori marine:
- Campo nell’Elba
- Capoliveri
- Capraia
- Giglio
- Marciana
- Marciana Marina
- Ponza
- Porto Azzurro
- Portoferraio
- Portovenere
- Rio
- Ventotene
- isole lagunari e lacustri:
- Isole della laguna veneta: Lido, Murano, Pellestrina, Burano, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Vignole, Torcello, San Giorgio, San Michele, San Clemente, San Francesco del Deserto, Marzobetto, San Lazzaro degli Armeni
- Isole della laguna di Grado: Isola di Grado, Isola di Santa Maria di Barbana, Isola di Morgo;
- Isole del lago d’Iseo: Monte Isola;
- Isole del lago di Garda;
- Comacina (lago di Como);
- Isola d’Orta – San Giulio;
- Isole del lago Trasimeno: Isola Maggiore e Isola Polvese;
- Isole Borromee: Isola Superiore, Isola Bella, Isola Madre, Isola San Giovanni.
Le domande di accesso vengono valutate in ordine cronologico: non ci sono bandi, scadenze o graduatorie.
A disposizione 1 miliardo e 250 milioni di euro. Sono oltre 10.210 le iniziative finanziate, 432 milioni le agevolazioni concesse e 38.058 posti di lavoro creati, secondo i dati Invitalia aggiornati al 1° novembre.
Con le ultime novità introdotte, le cifre sono destinate a crescere.
Resto al Sud anche per le attività commerciali: spese ammissibili e requisiti
Dall’acquisto di macchinari ai costi di gestione, sono diverse le spese ammissibili alle agevolazioni che Resto al Sud copre fino al 100 per cento:
- 50 per cento di contributo a fondo perduto;
- 50 per cento di finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI con gli interessi a carico di Invitalia e fino a un importo di 50.000 euro per ogni richiedente.
Il limite sale a 60.000 euro per le imprese esercitate in forma individuale con un solo soggetto proponente e a 200.000 per le società composte da quattro soci.
Possono essere finanziate le seguenti spese:
- ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30 per cento del programma di spesa);
- macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
- programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione;
- spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative) per un massimo del 20 per cento del programma di spesa.
Sono escluse le spese di progettazione e promozionali, per le consulenze e per il personale dipendente.
I requisiti per richiedere finanziamenti e contributi a fondo perduto per avviare o sviluppare un’attività commerciale sono i seguenti:
- avere un’età compresa tra i 18 e i 55 anni, non ci sono limiti per i 24 Comuni compresi nelle aree del cratere sismico del Centro Italia nei quali più del 50 per cento degli edifici è stato dichiarato inagibile;
- essere residenti al momento della presentazione della domanda o trasferire la residenza entro 60 giorni, 120 per i residenti all’estero, dall’esito positivo dell’istruttoria in uno dei territori coperti:
- Abruzzo;
- Basilicata;
- Calabria;
- Campania;
- Molise;
- Puglia;
- Sardegna;
- Sicilia;
- 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria);
- isole minori marine del Centro-Nord, nonché in quelle lagunari e lacustri;
- non essere titolari di altre attività d’impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017;
- non avere ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio;
- non avere un lavoro a tempo indeterminato e non intraprenderlo per tutta la durata del finanziamento.
Possono, inoltre, chiedere l’accesso a Resto al Sud anche i liberi professionisti che non risultano titolari di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.
Insieme al commercio, i settori coperti da Resto al Sud sono le attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura; fornitura di servizi alle imprese e alle persone; ma anche il turismo e le attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria).
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Resto al Sud anche per le attività commerciali: accesso agli incentivi più ampio con le ultime novità