Resto al Sud: da quando è stato introdotto l'incentivo ha creato 37.000 nuovi posti di lavoro. Sono circa 10.000 i progetti approvati dal 2018 con investimenti attivati per 690 milioni di euro con 400 milioni già erogati. Questa la fotografia aggiornata a settembre 2021 fornita da Invitalia nel comunicato stampa del 7 ottobre.
Con Resto al Sud sono stati creati 37.000 nuovi posti di lavoro dal 2018, anno in cui è stata introdotta la misura.
Questo è uno dei dati che si legge nel comunicato stampa diffuso da Invitalia il 7 ottobre con cui si fornisce una fotografia dell’agevolazione aggiornata a settembre 2021.
La misura, volta a promuovere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese e nuove attività professionali nelle regioni del Meridione, ad oggi conta un volume di investimenti attivati pari a 690 milioni euro, 400 milioni di euro di questi già erogati.
Ma il record di progetti approvati con Resto al Sud è stato raggiunto proprio a settembre, che ha visto accolte 440 domande per un totale di 10.000 presentate in questi tre anni.
Resto al Sud, 37.000 nuovi posti di lavoro: la fotografia di settembre 2021
Resto al Sud è una misura volta a promuovere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese e nuove attività professionali nelle regioni del Meridione e del Centro Italia.
Consiste in un aiuto economico per avviare un’attività e si compone per metà da un contributo a fondo perduto, quindi senza onere di restituzione, e per metà da un finanziamento bancario a tasso zero assistito dal Fondo di garanzia di Mediocredito Centrale.
Concesso a persone al di sotto dei 56 anni, secondo l’ultima modifica sulle regole di ingresso, nasce con lo scopo di alimentare l’imprenditoria come forma di autoimpiego nelle zone di Italia con un maggior tasso di disoccupazione e dove l’iniziativa economica risulta meno presente.
I beneficiari sono quindi i neoimprenditori che operano in Regioni quali l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Molise, la Puglia, la Sardegna, la Sicilia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia Lazio, Marche, Umbria.
Da quando è stato introdotto con il Decreto Legge 20 giugno 2017, n. 91 ed è divenuto operativo, Resto al Sud ha fatto entrare nel mercato del lavoro circa 37.000 persone su 10.000 nuove realtà avviate grazie all’incentivo.
Solo a settembre sono state 440 le domande ammesse, con una crescita di richieste presentate nel corso dell’ultimo anno da cui emerge la spinta imprenditoriale che anima il Centro e il Sud Italia.
“Il record di progetti approvati a settembre, insieme al trend crescente di domande presentate nel 2021, confermano anche la vivacità imprenditoriale delle aree meno sviluppate del Paese, alimentata anche dalla volontà di essere parte attiva della ripresa economica post-Covid”.
Si legge infatti nel comunicato stampa di Invitalia.
Resto al Sud, chi può richiederlo e in che modo
Il finanziamento Resto al Sud è destinato agli imprenditori che non hanno compiuto il 56esimo anno di età, che operano nelle Regioni del Centro e del Sud Italia e che vogliono avviare le seguenti attività:
- produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- di fornitura di servizi alle imprese e alle persone turismo;
- libero professionali, in forma individuale e societaria.
Non rientrano tra le attività finanziabili le iniziative agricole e il commercio.
Per richiederlo bisogna inoltrare apposita domanda tramite la piattaforma web di Invitalia previa registrazione.
Insieme alla domanda sarà necessario inoltrare anche il buisiness plan, da compilare online sulla piattaforma, oltre a tutta la documentazione richiesta.
Per quanto riguarda le tempistiche non esistono bandi né scadenze: le istanze una volta inviate vengono valutate in ordine cronologico entro 60 giorni dalla data di presentazione.
Per monitorare l’iter di approvazione del finanziamento Invitalia fornisce a chi propone domanda un’applicazione mobile, scaricabile gratuitamente sui telefoni cellulari.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Resto al Sud, 37.000 nuovi posti di lavoro: la fotografia di settembre 2021