Permessi previsti dalla Legge 104 per chi lavora in smart working: come e quando si possono chiedere? Ecco alcune indicazioni per lavoratori agili con disabilità o che assistono un parente disabile.
Si possono chiedere i permessi previsti dalla Legge 104 anche quando si lavora in smart working? E se sì, in che modo?
Mentre la risposta alla prima domanda è affermativa, per la seconda è necessario fare un po’ di chiarezza per comprendere quali siano le modalità di fruizione della misura, soprattutto con riferimento alla possibilità di frazionamento in ore del permesso.
Il ricorso ai permessi in ipotesi di lavoro agile, come nei casi di lavoro in sede, può infatti essere sia giornaliero, con il riconoscimento di un numero determinato di giorni liberi al mese sia suddiviso in ore secondo le consuete modalità.
La possibilità di ricorrere a questa seconda alternativa, però, ha bisogno di qualche chiarimento in più a causa delle caratteristiche di flessibilità oraria del lavoro agile che potrebbero, erroneamente, escluderne la necessità.
Permessi 104 in caso di smart working, quando e come si possono chiedere?
Il lavoratore disabile o il parente lavoratore di una persona disabile può usufruire dei permessi giornalieri previsti dalla Legge 5 febbraio del 1992 numero 104 anche quando svolge la propria attività in modalità agile.
Una buona notizia, se si pensa che il Decreto Sostegni ha prorogato fino al 30 giugno 2021 lo smart working per i lavoratori fragili.
Il lavoratore disabile che beneficia della misura e lavora da casa, quindi, ha gli stessi identici diritti del lavoratore che svolge la sua attività in sede. In particolare, può richiedere le tre seguenti tipologie di permesso:
- Tre giorni di permesso mensile retribuito, frazionabili in 18 ore mensili;
- due ore di permesso giornaliero, se l’orario di lavoro è superiore alle 6 ore quotidiane;
- un’ora di permesso giornaliero, se l’orario di lavoro è pari o inferiore alle 6 ore quotidiane.
Viceversa, i parenti di persone disabili possono fruire di tre giorni di permessi al mese, che possono anche essere usati cumulativamente, suddivisi in sei mezze giornate o frazionati in permessi a ore.
Possono essere richiesti dal coniuge e da un parente o affine entro il secondo grado del soggetto disabile.
E, ancora, qualora i genitori o il coniuge abbiano compiuto 65 anni di età oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, tale diritto può essere invocato anche dai parenti e dagli affini entro il terzo grado.
La natura flessibile dello smart working è compatibile con i permessi 104
Per definizione lo smart working è la modalità di svolgimento della prestazione lavorativa in base alla quale azienda e dipendente si accordano affinché il lavoro venga reso secondo gli schemi seguenti:
- l’attività è svolta in parte all’interno e in parte all’esterno dell’azienda;
- possono essere utilizzati eventualmente strumenti tecnologici;
- non vi sono precisi vincoli di orario o luogo di esecuzione della prestazione.
È l’ultimo aspetto, quello relativo alla mancanza di vincoli di orario, che potrebbe far insorgere qualche perplessità per i lavoratori agili che assistono un parente affetto da disabilità e che, gestendosi il lavoro, potrebbero non dover chiedere ore di permesso.
L’elasticità temporale che caratterizza lo smart working, però, non deve essere intesa come possibilità di interrompere liberamente l’attività lavorativa per le esigenze del proprio assistito. In altri termini, poter autogestirsi non significa poter “staccare tutto” in qualsiasi momento.
Sicuramente l’organizzazione autonoma del lavoro che contraddistingue il regime del lavoro agile rende tutto più semplice, ma ciò non vuol dire che venga meno la necessità di fruire del permesso concesso dalla Legge 104 in modalità frazionata.
Si ricorda, infine, che per ottenere il riconoscimento del diritto a beneficiare dei permessi della legge 104 è necessario presentare apposita domanda all’INPS in modalità telematica, allegando i documenti a riprova della disabilità. Eventuali variazioni successive devono essere comunicate entro 30 giorni.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Permessi 104 in caso di smart working, quando e come si possono chiedere?