Lipe, lettere di compliance in arrivo. Gli alert dell'Agenzia delle Entrate saranno inviati in caso di mancata trasmissione delle comunicazioni liquidazioni IVA periodiche per il primo e secondo trimestre 2019 da parte di soggetti che hanno emesso fatture elettroniche.
Lipe: lettere di compliance in arrivo.
L’Agenzia delle Entrate invierà a breve gli inviti alla regolarizzazione per i contribuenti che non hanno inviato le comunicazioni delle liquidazioni IVA periodiche per primo e secondo trimestre 2019 ma che, nello stesso periodo, hanno emesso fatture elettroniche.
I dettagli e le istruzioni sono contenuti nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 29 ottobre 2019.
Il campanello d’allarme per le segnalazioni scatta con il confronto tra le fatture elettroniche emesse e le operazioni transfrontaliere comunicate dal contribuente e le comunicazioni liquidazioni periodiche IVA. Tutti i dati vengono messi anche a disposizione della Guardia di Finanza.
L’invito a mettersi in regola arriverà ai contribuenti via PEC e sarà disponibile, con tutti i relativi dati, anche sul portale Fatture e Corrispettivi. La condivisione delle informazioni è finalizzata, infatti, alla correzione spontanea delle irregolarità.
Per mettersi in regola e aggiustare il tiro sugli errori, è possibile avvalersi del ravvedimento operoso.
- Agenzia delle Entrate - Provvedimento del 29 ottobre 2019
- Attuazione dell’articolo 1, commi da 634 a 636, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 – Comunicazione per la promozione dell’adempimento spontaneo nei confronti dei soggetti titolari di partita IVA che hanno omesso di presentare la “Comunicazione liquidazioni periodiche IVA”, prevista dall’articolo 21-bis del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, per il primo o secondo trimestre del 2019, ancorché in presenza di fatture elettroniche emesse o operazioni transfrontaliere comunicate, ai sensi dell’articolo 1 del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127, e successive modificazioni.
Comunicazioni liquidazioni IVA, lettere di compliance dalle Entrate per le Lipe 2019 non inviate
Nel testo del provvedimento del 29 ottobre 2019, con cui l’Agenzia delle Entrate annuncia l’invio delle lettere di compliance per le Lipe trimestrali non inviate si legge:
“In particolare, sono messe a disposizione le informazioni dalle quali emerge che, relativamente al primo o secondo trimestre del 2019, risultano emesse fatture elettroniche o comunicate operazioni transfrontaliere e non risulta pervenuta alcuna Comunicazione liquidazioni periodiche IVA”.
Il contribuente può fornire “elementi, fatti e circostanze” per motivare eventuali anomalie parrtendo dalle informazioni che l’Agenzia delle Entrate gli mette a disposizione nella comunicazione:
- codice fiscale, denominazione, cognome e nome;
- numero identificativo della comunicazione, anno d’imposta e trimestre di riferimento;
- codice atto, da riportare nel modello di pagamento F24, in caso di versamenti collegati all’anomalia segnalata;
- modalità attraverso le quali consultare gli elementi informativi di dettaglio relativi all’anomalia riscontrata;
- invito a fornire chiarimenti e idonea documentazione, anche tramite il canale di assistenza CIVIS, nel caso in cui il contribuente ravvisi inesattezze nei dati delle fatture in possesso dell’Agenzia delle entrate o intenda comunque fornire elementi in grado di giustificare la presunta anomalia.
Comunicazioni liquidazioni IVA omesse, lettere dall’Agenzia delle Entrate: le informazioni sul portale Fatture e Corrispettivi
Nel momento in cui riscontra un’irregolarità sulle Lipe, l’Agenzia delle Entrate invia una lettera di compliance con tutti i dettagli da verificare all’indirizzo PEC del contribuente.
È possibile consultare la comunicazione anche sul portale Fatture e Corrispettivi nella sezione “Consultazione”, area “Fatture elettroniche e altri dati IVA”.
In questo spazio web il contribuente può verificare le seguenti informazioni:
- numero dei documenti trasmessi e ricevuti per il trimestre di riferimento;
- dati di dettaglio dei documenti emessi e ricevuti, in particolare:
- tipo fattura;
- tipo documento;
- numero fattura/documento;
- data di emissione;
- identificativo cliente/fornitore;
- imponibile/importo;
- aliquota IVA e imposta;
- natura operazione;
- esigibilità IVA;
- dati relativi al flusso di trasmissione:
- identificativo SdI/file
- data di invio e numero della posizione del documento all’interno del file
- data di consegna della fattura.
Come previsto dal provvedimento, può essere anche lo stesso contribuente, tramite intermediario abilitato, a richiedere informazioni o a segnalare all’Agenzia delle entrate eventuali elementi, fatti e circostanze che non sono in suo possesso.
Comunicazioni liquidazioni IVA omesse, lettere dall’Agenzia delle Entrate: come sanare le irregolarità
Una volta stabilito che c’è un’anomalia nelle comunicazioni delle liquidazioni periodiche IVA, è necessario intervenire per regolarizzare la situazione.
Nel testo le istruzioni per procedere:
“I contribuenti che hanno avuto conoscenza degli elementi e delle informazioni resi dall’Agenzia delle entrate possono regolarizzare gli errori o le omissioni eventualmente commessi secondo le modalità previste dall’articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, beneficiando della riduzione delle sanzioni in ragione del tempo trascorso dalla commissione delle violazioni stesse, così come previsto dalla disposizione normativa citata”.
Lipe: lettere di compliance sempre più veloci. Dai dati la spinta ai controlli anti evasione
I tempi per la segnalazione delle irregolarità da parte dell’Agenzia delle Entrate si riducono sempre di più, prova del fatto che i nuovi adempimenti telematici servono soprattutto a rendere più tempestivi i controlli anti evasione.
La prova si era avuta già subito dopo l’avvento dello spesometro e delle comunicazioni delle liquidazioni IVA trimestrali. La fatturazione elettronica ha segnato però l’inizio di una nuova fase, rendendo di fatto impossibile per imprese e professionisti posticipare il versamento dell’IVA.
È infatti noto ai più che, complice il periodo di crisi e di difficoltà economica, nell’ultimo decennio l’IVA è diventata una vera e propria fonte di finanziamento per imprese e professionisti.
Nei fatti, sono stati diversi coloro che hanno adottato scelte di panificazione fiscale borderline, attendendo l’invio dell’avviso bonario da parte dell’Agenzia delle Entrate per pagare l’IVA dovuta, maggiorata di sanzioni ed interessi ridotti grazie ravvedimento operoso.
Con la restrizione dei tempi per l’avvio delle procedure di controllo da parte del Fisco, e poi per l’invio degli inviti a regolarizzare la propria posizione, è di fatto inibito (o fortemente limitato) tale atteggiamento.
L’obiettivo dell’Amministrazione Finanziaria è chiaro: tenere i conti in ordine e recuperare il più possibile. L’obiettivo fissato per il 2019 è di 1,5 miliardi di recupero di gettito da adempimento spontaneo, 1,4 miliardi per il 2020 e per il 2021.
Tradotto in pratica, il tutto si concretizza in quasi 1.800.000 lettere di compliance all’anno che l’Agenzia delle Entrate promette di inviare ai titolari di partita IVA.
Le comunicazioni di irregolarità diventano pane quotidiano per imprese e professionisti, primi destinatari dell’operazione di compliance fiscale.
Dal 2020 la situazione potrebbe però peggiorare: i nuovi controlli anti evasione previsti dal DdL di Bilancio rischiano di ledere in maniera importante i diritti dei contribuenti.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Comunicazioni liquidazioni IVA, lettere dalle Entrate per le Lipe 2019 non inviate