Pubblicata oggi l'attesa circolare INPS con tutte le istruzioni e le regole previdenziali destinate a content creator, influencer, youtuber, tiktoker e, in generale, per tutte/i coloro che monetizzano i contenuti prodotti tramite i social media
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Negli ultimi anni l’evoluzione del web ha portato alla creazione di nuove professioni, legate alla creazione di contenuti sulle piattaforme digitali.
Stiamo parlando dei content creator, letteralmente creatori di contenuti, dagli influencer agli YouTuber, passando per i TikToker.
Con il diffondersi delle piattaforme social e dei lavori ad esse collegate, si è dunque reso necessario dover mettere nero su bianco le regole per una corretta gestione previdenziale.
La circolare INPS n. 44/2025 pubblicata oggi interviene proprio questi aspetti, evidenziando come per determinare la gestione previdenziale di riferimento per queste nuove figure professionali sia necessario considerare alcune variabili chiave:
- le concrete modalità in cui si svolge l’attività;
- il contenuto effettivo della prestazione;
- il modello organizzativo adottato: impresa o lavoro autonomo.
Secondo il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone la circolare dell’Inps n. 44/2025 di oggi, che delinea il quadro previdenziale e contributivo per influencer e creatori di contenuti digitali rappresenta
“un atto di responsabilità nella gestione delle profonde trasformazioni nel mondo del lavoro.
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L’innovazione digitale ha rivoluzionato il modo di comunicare e di produrre beni e servizi; la nascita di nuove professionalità, in continua evoluzione, ci pone di fronte alla sfida di includere questi lavoratori nel sistema di protezione sociale, favorendo il cumulo dei contributi provenienti da lavori diversi.
Fornire una guida per orientarsi a chi opera nel settore digitale, come fa la circolare Inps è importante.
In questo modo continuiamo a promuovere il lavoro regolare e creiamo le condizioni per alimentare il proprio cassetto contributivo, soprattutto per i nostri giovani”
Le regole previdenziali per influencer e content creator
Inquadramento previdenziale content creator e influencer
Attività svolta | Inquadramento previdenziale |
---|---|
Vendita video, gestione banner pubblicitari e conduzione di campagne marketing | Gestione separata INPS commercianti |
Prestazione di servizi attraverso un lavoro senza vincoli di subordinazione o parasubordinazione, con prevalenza di attività personale e intellettuale, e al di fuori dell’esercizio di un’attività di impresa |
Gestione separata INPS autonomi e professionsiti senza cassa |
Content Creator che svolgono prestazioni artistiche, culturali e di intrattenimento attraverso le quali vengono veicolati (dietro compenso) messaggi pubblicitari e attività di digital marketing, che si concreta nella diffusione su blog, vlog e social network di foto, video e commenti da parte di blogger e influencer | Fondo Pensioni per i Lavoratori dello Spettacolo (FPLS) |
Chi è il content creator e cosa fa
Il primo fondamentale elemento fornito dalla circolare è la definizione di creatore di contenuti digitali.
Per attività di creazione di contenuti digitali si fa riferimento:
“all’elaborazione di contenuti scritti, immagini, registrazioni video, audio o contenuti prodotti in diretta che sono resi disponibili tramite piattaforme digitali, come i social network”
Nella macro categoria dei content creator è compresa una moltitudine di professionalità flessibili, mutevoli e contraddistinte dal mezzo di diffusione utilizzato o dal tipo di contenuto realizzato, come ad esempio influencer, youtuber, streamer, podcaster, instagrammer, tiktoker, blogger, vlogger, ecc.
Spicca all’interno di tale categoria anche la figura dell’influencer, cioè di chi:
“è particolarmente idoneo a orientare opinioni e gusti del pubblico di riferimento in ragione della sua popolarità e del credito maturato nell’ambito della comunità”
I content creator possono trarre un guadagno dalla propria attività, sia attraverso forme di pagamento diretto sia attraverso altri meccanismi come ad esempio l’inserimento di contenuti pubblicitari o il ricorso a sponsorizzazioni.
I guadagni, infatti, possono arrivare in diversi modi:
- direttamente dalla piattaforma, attraverso il riconoscimento di una percentuale del guadagno;
- con il pagamento da parte dei propri sostenitori, tramite l’intermediazione della piattaforma;
- attraverso sponsorizzazioni o vendita diretta di prodotti.
In questo contesto si può assistere anche alla partecipazione di agenzie intermediarie, le quali svolgono la funzione di affiancare il brand nella scelta del content creator più adatto a pubblicizzare il proprio prodotto (cd media agency) o di assistere il talent nella gestione dei propri affari (cd talent agency).
INPS artigiani e commercianti per l’attività di impresa, Gestione separata INPS autonomi per i professionisti
Come indicato dall’INPS all’interno del documento, ai content creator può essere applicato il regime previdenziale degli imprenditori oppure quello dei lavoratori autonomi.
Quando l’attività è organizzata come d’impresa (cioè si abbia l’utilizzo prevalente dei mezzi di produzione rispetto agli elementi personali), è necessaria l’iscrizione alla Camera di Commercio e alla gestione speciale autonoma degli esercenti attività commerciali.
Il regime di impresa, sia in forma individuale che societaria, come previsto dal TUIR, determina l’obbligo contributivo presso la gestione speciale autonoma dei commercianti.
In altre parole, in questo caso il content creator dovrà versare:
- i contributi fissi (circa 4.000 € l’anno) alla gestione INPS artigiani e commercianti, sezione commercianti;
- i contributi variabili relativi all’eventuale eccedenza sul minimale.
Se, invece, i redditi prodotti con l’attività di content creator rientrano nella categoria del reddito da lavoro autonomo la gestione di riferimento è la gestione separata INPS dei lavoratori autonomi e dei professionisti senza cassa, nella quale si paga solo sul reddito effettivamente prodotto.
Quando si applica il regime previdenziale dei lavoratori dello spettacolo?
Esiste una terza possibilità di inquadramento previdenziale, quella che forse susciterà i dubbi maggiori.
I content creator hanno l’obbligo di assicurazione presso il Fondo Pensioni per i Lavoratori dello Spettacolo (FPLS) quando l’attività svolta è riconducibile a prestazioni artistiche, culturali e di intrattenimento.
Questo anche nel caso in cui detta attività sia svolta con finalità commerciali, promozionali o informative.
I content creator che, sulla base di contratti con il committente (brand o agenzie), realizzano prodotti audiovisivi con finalità pubblicitarie e svolgono attività riconducibili a categorie tabellate (come attori, registi, indossatori, fotomodelli ecc.) devono essere considerati lavoratori dello spettacolo.
Pertanto, devono essere assicurati al FPLS, indipendentemente dalla forma contrattuale e dal grado di autonomia della prestazione, il che comporta il versamento della contribuzione previdenziale e assistenziale dovuta dal datore di lavoro o committente.
Restano fermi gli adempimenti previsti per la generalità degli iscritti al FPLS in materia di comunicazioni obbligatorie, di trasmissione dei flussi Uniemens, ecc.
Il caso dell’attività di digital marketing
Una caso a parte è quello dell’attività di digital marketing da parte dei content creator ovvero di coloro che come attività principale hanno la:
“diffusione di foto, video e commenti da parte di blogger e influencer che mostrano sostegno o approvazione per determinati brand, generando un effetto pubblicitario”
In questo contesto, la pubblicità deve essere chiaramente identificata come tale: per l’utente non ci deve essere alcun dubbio circa l’esistenza di uno scopo pubblicitario:
“I content creator, infatti, sono tenuti a rispettare le norme in tema di comunicazioni commerciali, televendite, sponsorizzazioni e inserimento di prodotti di cui agli articoli 43 e seguenti del decreto legislativo n. 208/2021, e il divieto di pubblicità occulta.”
Pertanto, spiega l’INPS, i contenuti (reel, post, ecc.) sono assimilabili sotto ogni aspetto a prodotti con finalità pubblicitarie che vengono offerti al pubblico su svariate piattaforme (TV, cinema, radio, ecc.).
Chi svolge attività lavorativa nell’ambito di spot o programmi pubblicitari (riconosciuta come “attività artistica” a tutti gli effetti) rientra già tra i lavoratori dello spettacolo e, pertanto, hanno diritto al versamento dei contributi previdenziali al FPLS.
Lo stesso per i content creator, cambia solo la piattaforma o il dispositivo tecnologico attraverso il quale la pubblicità è veicolata.
In definitiva, se i content creator realizzano contenuti pubblicitari o promozionali (assumendo quindi il ruolo di attore pubblicitario ecc. o svolgendo mansioni riconducibili a quelle tabellate) e percepisce dei compensi da un committente (brand o agenzia di intermediazione), quest’ultimo è tenuto al versamento dei contributi previdenziali al FPLS, indipendentemente dalla tipologia di rapporto di lavoro instaurata (dipendente, autonomo, collaborazione coordinata e continuativa).
Non tutti i contenuti creati dai content creator sono riconducibili a mansioni da assoggettare a contribuzione previdenziale al FPLS, ad esempio, nell’ipotesi in cui il content creator, al fine esclusivo di ampliare la propria visibilità sui social, crei contenuti online senza alcuna finalità pubblicitaria o promozionale, postando foto o video personali sui propri profili social, o, laddove si limitino a realizzare attività di carattere accessorio e strumentale a quella di digital marketing senza che perciò si configuri alcuna delle attività riconducibili a quelle tabellate.
Restano escluse dalla disciplina dell’obbligo previdenziale al FPLS le attività riconducibili a quelle di endorsement, nelle quali venga in rilievo il semplice abbinamento tra la notorietà del content creator e il prodotto e/o servizio, ossia il semplice uso dei prodotti, o i casi in cui nell’ambito dei contenuti personali dei propri profili social vengano introdotte mere inserzioni pubblicitarie, senza perciò porre in essere alcuna attività da parte dell’artista. In tali casi resta fermo l’obbligo di iscrizione alla Gestione separata INPS commercianti nel caso di svolgimento di attività d’impresa.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Content creator e influencer: le regole INPS