In via automatica, senza alcuna richiesta, i privati possono accedere alle fatture elettroniche per due anni: la raccolta dei documenti è disponibile sul portale dell'Agenzia delle Entrate. E anche i dati fiscalmente rilevanti diventano disponibili per i consumatori finali. Da oggi, 20 marzo, diventano operative le novità che derivano dal Decreto Anticipi
Da oggi, 20 marzo, non è più necessario comunicare in maniera preventiva l’adesione al servizio online di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche e dei loro duplicati informatici: in via automatica per tutti e tutte, privati e titolari di partita IVA, i documenti saranno messi a disposizione sul portale dell’Agenzia delle Entrate.
Diventano operative per le novità previste dal Decreto Anticipi. Per i consumatori finali non servirà più aderire all’accordo per richiedere all’Amministrazione di conservarli. E anche i dati fiscalmente rilevanti diventano accessibili fino all’ottavo anno successivo alla dichiarazione.
Fatture elettroniche disponibili per privati e partite IVA: servizio online attivo senza richiesta
La procedura di adesione al servizio online di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche, che ha richiesto lunghi tempi di attuazione, dopo pochi anni di vita va già in pensione.
Automaticamente tutti i documenti emessi nei confronti dei consumatori finali confluiranno nel contenitore virtuale presente nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.
Con l’articolo 4 quinquies, comma 4, del DL n. 145 del 2023, l’accesso ai documenti è automatico: non è necessario esprimere all’Amministrazione finanziaria la volontà di trovare tutte le fatture sul portale online.
“Venuto meno questo vincolo, e stante comunque la possibilità, per l’Agenzia delle entrate, di memorizzare i file delle fatture elettroniche fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento ovvero fino alla definizione di eventuali giudizi, secondo quanto disposto dall’articolo 1, comma 5-bis, del menzionato decreto legislativo n. 127 del 2015 (introdotto dall’articolo 14 del decreto-legge 26 ottobre 2019, n. 124, convertito con legge 19 dicembre 2019, n. 157), con il presente provvedimento si dispone la possibilità per tutti i contribuenti, siano essi operatori economici, persone fisiche o soggetti, diversi da persone fisiche, non titolari di partita IVA, di avvalersi del servizio di consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche e dei loro duplicati informatici più agevolmente, senza la necessità di sottoscrivere un accordo di servizio”.
Si legge nel provvedimento pubblicato l’11 marzo 2024 che modifica quello del 24 novembre 2022.
Fatture elettroniche disponibili online senza richiesta: novità per i privati
Sarà possibile consultare le fatture elettroniche fino al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di ricezione da parte del Sistema di Interscambio, il sistema che opera come una sorta di postino e controllore delle informazioni trasmesse.
Inoltre anche i consumatori finali, al pari degli operatori economici, potranno consultare i cosiddetti “dati fattura” fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento.
È la stessa Agenzia delle Entrate a spiegare di quali informazioni si tratta: consiste in “un riepilogo dei dati fiscalmente rilevanti, ad eccezione di quelli relativi a natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi oggetto dell’operazione di cui al comma 2, lettera g) dell’articolo 21 del d.P.R. n. 633 del 1972”.
Il canale di accesso alle fatture elettroniche e ai dati fattura per i privati, però, è personale: non è possibile permettere l’accesso a un intermediario.
Tra le novità, infine, viene esteso il servizio di registrazione dell’indirizzo telematico di consegna delle fatture elettroniche, già disponibile per le partite IVA, anche ai soggetti, diversi da persona fisica, non titolari di partita IVA.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Fatture elettroniche disponibili online per privati e partite IVA: le novità da oggi, 20 marzo