Fattura elettronica, smascherate frodi da 688 milioni di euro nei primi tre mesi del 2019. A pubblicare i dati è l'Agenzia delle Entrate nel resoconto delle attività svolte per il contrasto all'evasione fiscale.
La fattura elettronica ha consentito di smascherare nei primi tre mesi del 2019 frodi fiscali dal valore di 688 milioni di euro.
Il nuovo sistema di analisi del rischio dell’Agenzia delle Entrate conferma l’utilità della fatturazione elettronica per la lotta all’evasione fiscale e alle frodi in materia di IVA, secondo i dati appena pubblicati dal MEF.
Sono 350 milioni le fatture elettroniche inviate ad oggi da circa 2,7 milioni di operatori IVA, lo stesso numero registrato in tutto lo scorso anno quando la fatturazione elettronica era facoltativa per le operazioni tra privati e obbligatoria soltanto per i rapporti verso la Pubblica Amministrazione.
L’Agenzia delle Entrate non si concentra soltanto sulla lotta all’evasione e alle frodi fiscali ma anche sull’attrazione degli investimenti: nel 2018 sono state fornite 27 risposte ad interpelli per nuovi investimenti che porteranno nelle casse dello Stato circa 15 miliardi di euro e 13.000 nuovi posti di lavoro.
Fattura elettronica, smascherate frodi da 688 milioni di euro. I dati delle Entrate sulla lotta all’evasione
La fattura elettronica centra l’obiettivo di contrastare le frodi fiscali. A mettere nero su bianco il bilancio dei primi mesi dall’avvio del nuovo obbligo è l’Agenzia delle Entrate, con i dati resi noti dal MEF sulle misure per il contrasto all’evasione fiscale messe in campo nel 2018.
Più che i dati dello scorso anno è indubbio che l’attesa degli operatori IVA fosse proprio sull’utilità della fatturazione elettronica, il nuovo sistema che ha creato non poche “grane” ad imprese e professionisti.
Ebbene, si tratta di problemi che passano in secondo piano se si guarda ai risultati: grazie alle analisi del rischio basate sulle fatture elettroniche e sui dati del portale Fatture e corrispettivi, in due soli mesi è stato smascherato un complesso sistema di frodi fiscali.
False fatturazioni tra società cartiere che, grazie alla fatturazione elettronica, hanno consentito all’Agenzia delle Entrate si scoprire e bloccare falsi crediti Iva per 688 milioni di euro.
La fattura elettronica si dimostra essere una nuova ed importante arma non tanto verso chi non fa fattura, ma per contrastare i fenomeni di frodi.
Generazione di falsi crediti nella dichiarazione Iva che, come spiega l’Agenzia delle Entrate, si ottiene dichiarando importi esigui di vendite a fronte di importi elevati di acquisti inesistenti e dichiarando vendite non imponibili a fronte di importi elevati di acquisti inesistenti.
Lotta all’evasione, 16 miliardi di euro recuperati dall’Agenzia delle Entrate
I risultati positivi legati all’avvio della fatturazione elettronica sono soltanto uno dei successi che l’Agenzia delle Entrate rende noti con i dati sulla lotta all’evasione fiscale.
Nel 2018 sono stati recuperati 16 miliardi di euro, occultati o non versati, grazie alle misure di contrasto all’evasione. Si tratta di somme recuperate in seguito alle ordinarie attività di controllo tramite versamenti diretti (+10%), lettere per la compliance (+38%) e ruoli (+4%).
Scendendo nel dettaglio, del totale del gettito da lotta all’evasione, 11,25 miliardi derivano dai versamenti diretti (somme versate a seguito di atti emessi dall’Agenzia) che fanno segnare un aumento del 10% rispetto al 2017. Circa 1,8 miliardi, invece, sono il frutto dell’attività di promozione della compliance: il gettito conseguito con 1,9 milioni di alert inviati dell’Agenzia effettua un balzo in avanti del 38% rispetto all’anno precedente e addirittura del 260% rispetto al 2016.
L’anno passato di è chiuso tuttavia anche con una significativa flessione delle entrate dovuta a misure straordinarie come la definizione delle liti fiscali (-87%), la rottamazione (-41%) e la voluntary disclosure (-25%), che comunque assicurano incassi per 3 miliardi di euro.
Il dato complessivo degli incassi 2018, derivante dalla somma di recuperi ordinari e straordinari, è pari a 19,2 miliardi di euro, mentre si attestano a 17,5 miliardi di euro i rimborsi a famiglie e imprese (+8% rispetto all’anno precedente).
Non solo lotta all’evasione, l’Agenzia delle Entrate punta sugli investimenti
Il ruolo dell’Agenzia delle Entrate non si ferma alla lotta all’evasione ma anche alla promozione di nuovi investimenti.
Lo scorso anno sono state fornite 27 risposte all’interpello nuovi investimenti, che porteranno maggiori risorse per circa 15 miliardi di euro e 13mila nuovi posti di lavoro.
Nove le grandi società ammesse lo scorso anno al regime di adempimento collaborativo (cooperative compliance) e ben 166 le risposte agli interpelli per i nuovi residenti, regime che porta in cassa versamenti per 8,3 milioni di euro da parte dei contribuenti che nel 2018 hanno optato per la tassazione sostitutiva con riferimento all’anno d’imposta 2017. Sono stati, infine, conclusi nel 2018 618 accordi di Patent box.
Un lavoro ampio e articolato, che punta anche alla promozione della digitalizzazione del rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Sono 8,4 milioni i cittadini registrati ai servizi fiscali online e sono 30 milioni le visite al cassetto fiscale.
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