Cassa Ragionieri ed Esperti Contabili: riscossi 53,7 milioni di euro di crediti pregressi nel 2020. Questo l'importante risultato riportato da Paolo Longoni presidente della Commissione di Previdenza dell'Istituto nel comunicato stampa diffuso sul sito istituzionale dell'Ente il 22 febbraio 2021.
La Cassa Previdenziale Nazionale dei Ragionieri e degli Esperti Contabili (CNPR) porta a casa un importante risultato: nel 2020 per mezzo dell’attività di recupero dei crediti contributivi l’Istituto pensionistico è riuscito a riscuotere ben 53,7 milioni di euro.
Le somme relative ai crediti pregressi recuperati, 40,4 milioni riferite a contributi e 13,3 milioni a sanzioni, costituiscono in termini assoluti il 10 per cento del totale dei crediti da riscuotere.
Quest’ultimo successo, peraltro, ha ricevuto il suo debito riconoscimento nel “Bilancio annuale del Sistema Previdenziale Italiano” che ha visto l’Istituto come il migliore fra gli Enti privatizzati per le annualità 2018 e 2019, così come commentato dal dottor Paolo Longoni, consigliere d’amministrazione e presidente della Commissione Previdenza della CNPR.
Cassa Ragionieri, maxiazione di recupero: ricossi 53,7 milioni di crediti nel 2020
Le attività della Cassa di Previdenza dei Ragionieri e degli Esperti Contabili presieduta da Luigi Pagliuca, hanno condotto a questo eccezionale risultato per l’anno 2020 riscuotendo, come abbiamo detto, 53,7 milioni di euro relativi ai crediti pregressi, che corrispondono al 10 per cento di quanto dovuto alla Cassa.
Ma attenzione, l’ufficio recupero crediti dell’Istituto pensionistico non si è fermato qui ed ha provveduto anche all’apertura di più di 6.000 pratiche di rateizzo che, nel prossimo futuro, faranno arrivare ulteriori consistenti risorse nelle casse dell’Ente previdenziale.
Questo è quanto riportato dal comunicato stampa dello scorso 22 febbraio 2021 pubblicato sulla Rivista dell’Ente.
Una massiccia attività di recupero che il citato ufficio recupero crediti, istituito nel 2017 dall’attuale Consiglio di Amministrazione, ha eseguito con svariate operazioni di richiamo, di diffida, di regolarizzazione delle posizioni, con successiva intimazione.
Operazioni di recupero nel 2020: il successo alla luce dei crediti complessivi
Le attività sopra descritte si sono rivelate, tra l’altro, estremante efficaci ed hanno condotto già negli anni passati a frutti significativi, con un picco notevole proprio nello scorso 2020, un anno in cui l’andamento delle riscossioni dei crediti pregressi ha visto una veloce accelerazione.
Un avanzamento considerevole in termini di risorse che arrivano alle casse dell’Istituto che acquista ancora più valore se si pensa che, per un totale di iscritti attivi di 28.500, le posizioni irregolari dovute a mancati versamenti da parte di ragionieri e di esperti contabili ammontano ad almeno 12.000.
Di queste posizioni debitorie, riferite a quasi la metà degli iscritti, 6.000, come anticipato, sono ad oggi oggetto di rateizzazione e 5.000 sono riferite a procedimenti di ingiunzione pendenti.
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