Il bonus dipendenti, che deriva dal taglio del cuneo fiscale, tra presente e futuro è al centro della settimana dal 22 al 28 maggio 2023. Nel frattempo arrivano i primi aiuti e uno stop alle scadenze fiscali per l'alluvione che ha colpito in particolare l'Emilia Romagna e proseguono i lavori sulla riforma fiscale. Una sintesi dei principali fatti dal mondo del Fisco e del Lavoro
Con le istruzioni fornite dall’INPS il 24 maggio 2023, tutto è pronto per riconoscere in busta paga a lavoratrici e lavoratori dipendenti il bonus che deriva dal taglio del cuneo fiscale. Ma lo sguardo è già rivolto al futuro. Serve un intervento strutturale: la richiesta di un intervento di lungo periodo arriva dall’Europa, la conferma della necessità dalla premier Meloni.
Il tema, sempre caldo per l’Italia che ha un costo del lavoro tra i più alti, ritorna al centro dell’attenzione da più punti di vista nella settimana dal 22 al 28 maggio 2023.
La questione si intreccia con i lavori sulla riforma fiscale che entrano sempre più nel vivo tra intese interne e raccomandazioni dall’UE.
Ma nella settimana che sta per concludersi le luci sono puntate anche sugli aiuti, dalla sospensione delle scadenze fiscali alle indennità per le attività bloccate, che il Governo ha messo in campo con il Decreto Alluvioni per supportare i cittadini e le cittadine dell’Emilia Romagna, ma anche della Marche e della Toscana.
Tutto pronto per il bonus dipendenti legato al taglio del cuneo fiscale ma servono risposte oltre il 2023
Nella panoramica di questi sette giorni a rappresentare una tappa importante sono le raccomandazioni per l’Italia sul programma di riforma del 2023 che arrivano dall’UE il 24 maggio e che pongono l’accento in maniera particolare anche sul costo del lavoro.
“Nonostante la riduzione delle imposte sul reddito delle persone fisiche attuata nel 2022, in Italia il cuneo fiscale sul lavoro rimane elevato a tutti i livelli di reddito rispetto ad altri Stati membri dell’UE”.
A questa considerazione, si affianca un’indicazione precisa: è necessario “ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema fiscale mediante l’adozione e la corretta attuazione della legge delega di riforma fiscale”.
Per l’UE, quindi, serve dare una risposta concreta a quella che viene definita una “carenza di lunga data”. D’altronde il taglio del cuneo fiscale, come esigenza a cui dare risposta, era l’unico punto che metteva d’accordo tutti i partiti italiani anche al tempo delle elezioni della scorsa estate.
La necessità di intervento c’è ed è forte e di questo ne è consapevole anche l’attuale Governo che, con il Decreto Lavoro approvato nella data simbolica del primo maggio, ha portato l’esonero contributivo già in vigore al 2 e al 3 per cento al 6 e al 7 per cento per i periodi di paga da luglio a dicembre 2023. Il risultato? Una sorta di bonus dipendenti che può arrivare fino a circa 50 euro di aumento in busta paga per la seconda metà dell’anno.
Tutto è pronto per applicarlo, sempre mercoledì 24 maggio 2023, dall’INPS sono arrivate le istruzioni operative da seguire per riconoscere gli aumenti alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti con una retribuzione fino a 35.000 euro.
Ma non basta. Perché, come ha sottolineano a Bruxelles, il problema è strutturale e la soluzione scade con la fine del 2023. E questo lo sa anche la premier Giorgia Meloni che il 26 maggio, al Festival dell’Economia in corso a Trento, sul tema ha esordito: “Io continuo a ritenere che il taglio della tassazione sul lavoro debba essere la priorità”.
E ha chiarito:
“Questo (le misure approvate) non è tutto. Noi vogliamo andare avanti, ovviamente la prima sfida è rendere questi provvedimenti strutturali, la seconda cercare di allargarli ulteriormente”.
Le intenzioni non mancano, insomma, ma un intervento strutturale sul taglio del cuneo fiscale resta ancora una sfida a cui trovare una risposta, e per cui trovare soprattutto risorse.
Proseguono i lavori sulla riforma fiscale
Il tema delle coperture e della riduzione del cuneo fiscale non si può slegare da una cornice più ampia, quella della riforma fiscale 2023 che prosegue il suo iter.
Venerdì 26 maggio è scaduto il termine per la presentazione in Commissione degli emendamenti al disegno di legge delega. Le proposte di modifica sono oltre 600 e arrivano anche dal Governo.
D’altronde un tassello importante per procedere i lavori è rappresentato proprio dall’accordo raggiunto con gli enti territoriali per il capitolo dei tributi locali il 24 maggio 2023, a poche ore dalla scadenza.
Il testo approvato in Consiglio dei Ministri e trasmesso al Parlamento il 23 marzo 2023 cambierà: il quadro in cui si inseriranno i decreti legislativi, che andranno effettivamente a modificare il sistema tributario, assumerà la sua forma definitiva solo al termine della discussione e dall’approvazione dei suoi contenuti da parte della Camera e del Senato.
E le raccomandazioni di Bruxelles, che non si soffermano solo sul cuneo fiscale ma anche più in generale sulla riforma fiscale a cui si sta lavorando, arrivano proprio in occasione di questo lavoro di revisione dell’impianto originario.
La Commissione UE, che più volte ha ribadito l’importanza e la necessità di intervenire sul sistema fiscale italiano, ha indicato gli ingredienti da utilizzare per la corretta attuazione della legge delega: tutela della progressività del sistema fiscale e miglioramento dell’equità, in particolare mediante la razionalizzazione e la riduzione delle spese fiscali, comprese l’IVA e le sovvenzioni dannose per l’ambiente, ma anche riduzione della complessità del codice tributario e allineamento dei valori catastali ai valori di mercato correnti.
A prescindere dai contenuti, poi, un altro monito sulla prosecuzione dei lavori arriva dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio: qualsiasi intervento dovrà essere “compatibile con le risorse che si renderanno disponibili senza mettere a repentaglio la solidità dei conti pubblici e la sostenibilità del debito nel medio-lungo termine”.
Arriva il DL Alluvioni: stop alle scadenze fiscali e aiuti a lavoratrici e lavoratori
E, mentre l’ordinario prosegue il suo corso, gli eventi straordinari ridefiniscono le agende e la scala delle priorità: a richiedere con forza un impiego urgente di risorse è l’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna e altre zone della penisola.
Il pacchetto di misure emergenziali, che in alcuni punti si ispira all’esperienza fatta con la pandemia sul fronte degli aiuti, è arrivato con il Consiglio dei Ministri del 23 maggio 2023, che si è riunito nuovamente anche il 26 maggio per estendere l’emergenza anche ad alcune zone delle Marche e della Toscana.
Per i cittadini e le cittadine dei territori interessati dall’emergenza si ferma il Fisco e si interviene sul Lavoro con:
- una sospensione, dal 1° maggio 2023 al 31 agosto 2023, dei termini relativi agli adempimenti e versamenti tributari e contributivi, inclusi quelli che derivano da cartelle di pagamento, in scadenza a partire dal 1° maggio;
- uno stesso stop temporale per i termini nei giudizi amministrativi, contabili, militari e tributari;
- una proroga per il completamento dei lavori ammessi al superbonus al 110 per cento al 31 dicembre 2023;
- un’indennità una tantumper lavoratrici e lavoratori costretti a fermare le attività;
- una cassa integrazione emergenziale per un periodo fino a 90 giorni.
Dalla scuola ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, passando per il pagamento delle bollette, il DL Alluvioni prova ad agire su più fronti per supportare chi vive e lavora nei territori colpiti dall’emergenza.
E, mentre sulle novità emergenziali appena approvate si attendono dettagli con la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale, anche nella settimana dal 22 al 28 maggio 2023, dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate arrivano nuove istruzioni su misure ormai rodate o già in vigore: è il caso dei dettagli sul conguaglio dell’assegno unico in arrivo con il pagamento di maggio e delle regole di funzionamento dell’anonimometro.
Appuntamento ancora sulle pagine di Informazione Fiscale per conoscere e approfondire le novità che arriveranno nei prossimi giorni e per la sintesi settimanale del sabato.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Bonus in busta paga per i dipendenti: tutto pronto per i nuovi aumenti, ma servono risposte oltre il 2023