Ape volontaria: cos'è e come funziona? Dopo la firma del decreto attuativo da parte di Gentiloni è ormai vicina la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ecco la guida a requisiti, costo e regole previste per pagare le rate del prestito.
Cos’è l’Ape volontaria e come funziona? Una delle importanti novità pensioni 2017 è ormai pronta per entrare in vigore, dopo la firma del decreto attuativo da parte di Gentiloni.
Sono diverse le novità previste dalla riforma pensioni 2017 per andare in pensione anticipata, e dal momento che i requisiti per presentare domanda non sono restrittivi, l’Ape volontaria è la misura rivolta alla platea più vasta di possibili richiedenti.
L’Ape volontaria non è un vero e proprio anticipo pensionistico, ma un prestito erogato dalle banche e da restituire in rate per un massimo di 20 anni.
Con l’Ape volontaria si potrà avere diritto ad un anticipo sulla pensione già a partire dai 63 anni di età. Unico neo è rappresentato dal fatto che la misura non è gratuita ma ha un costo che dovrà essere pagato nei 20 anni successivi dall’accesso alla pensione effettiva.
Alcune importanti novità sono state rese note dopo la firma del decreto attuativo dell’Ape volontaria. Vediamo di seguito quali sono i requisiti per presentare domanda e come funziona il prestito per andare in pensione anticipata in attesa della pubblicazione del DPCM in Gazzetta Ufficiale.
Novità pensioni 2017: i requisiti per Ape volontaria e durata della misura
L’Ape volontaria è un nuovo strumento introdotto dalla Legge di Bilancio 2017 che permetterà di ricevere la pensione già a partire dai 63 anni di età.
Le novità introdotte dalla riforma delle pensioni saranno avviate in via sperimentale dopo la pubblicazione del decreto attuativo, con decorrenza a partire dal 1° maggio 2017 e termineranno il 31 dicembre 2018.
L’Ape volontaria sarà retroattiva per coloro che avranno perfezionato i requisiti a partire da maggio 2017 e verranno quindi erogati gli assegni spettanti nei mesi precedenti all’effettiva presentazione della domanda.
I requisiti per potervi accedere non sono particolarmente stringenti e si riducono ai seguenti:
- avere almeno 63 anni d’età;
- essere in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 20 anni;
- non essere più lontani di 3 anni e 7 mesi dal pensionamento nel regime obbligatorio,
- essere iscritti all’assicurazione generale obbligatoria o alle sue forme sostitutive o esclusive e alla gestione separata,
- non essere già titolari di un trattamento pensionistico diretto.
Il decreto attuativo dell’Ape volontaria firmato da Gentiloni ha confermato alcune importanti novità. Di seguito il riepilogo di come funziona la novità introdotta con la riforma pensioni 2016.
Quanto costa andate in pensione anticipata con l’Ape volontaria? Prestito, tassi d’interesse e novità
L’Ape volontaria non è in senso stretto una vera e propria pensione anticipata, quanto un ‘anticipo finanziario a garanzia pensionistica’. Le novità assicurate dalla misura infatti si fondano su di un prestito accordato da alcune banche ai richiedenti che dovrà essere ripagato entro un massimo di 20 anni dall’accesso alla pensione vera e propria.
A differenza di altre novità della riforma pensioni come Quota 41 o l’anticipo “social” agevolato, l’Ape volontaria non sarà a costo zero. Nel computo complessivo dei costi che dovrà sostenere chi ne farà richiesta si devono comprendere almeno tre elementi:
- il tasso di interesse che verrà applicato dalle banche per ripagare il prestito, vincolato alle regole degli accordi con il governo,
- l’assicurazione che dovrà proteggere e tutelare gli istituti di credito dai rischi collegati a premorienza o fallimento,
- il costo relativo alla commissione per il Fondo di Garanzia attivato presso il Mef.
Per quanto riguarda il tasso di interesse, le ultime novità in materia di Ape volontaria fissano il Tan al 2,75%, ovvero qualche decimale in più rispetto a quanto inizialmente sperato negli ultimi mesi del 2016 ma attualmente si tratta di novità ancora incerte e a fare la differenza sarà la data in cui si presenterà domanda.
Come presentare domanda di Ape volontaria
La domanda di Ape volontaria dovrà essere invita all’Inps, alla quale il lavoratore che intende accedere al prestito per la pensione anticipata potrà richiedere informazioni sull’importo della pensione spettante.
Dopo aver valutato se conviene o meno richiedere l’Ape volontaria la domanda verrà trasmessa alle banche che aderiranno alla convenzione con il Governo ed inoltre la richiesta verrà inoltrata anche alle compagni assicurative.
Le banche potranno anche rifiutare di concedere il prestito per la pensione anticipata ma ancora oggi non ci sono novità sulla convenzione Abi e Ania, passo fondamentale per capire effettivamente quanto costerà il prestito di 20 anni e quali saranno le condizioni per la restituzione delle rate.
L’accordo con le banche dovrà infatti stabilire le regole sul prestito erogato al pensionato per l’accesso all’Ape volontaria ed inoltre la polizza che copre il rischio di morte prima di aver rimborsato il finanziamento.
In ogni caso le rate saranno decurtate automaticamente dall’Inps sull’assegno spettante, che non dovrà essere inferiore a 1,4 volte l’importo dell’assegno minimo.
Novità pensioni 2017: limiti sull’erogazione dell’Ape volontaria e integrazione con RITA
Tra le novità che sono state introdotte dall’ultima riforma delle pensioni 2017 si segnalano anche dei limiti imposti all’erogazione dell’Ape volontaria.
Oltre a rispettare i requisiti di anzianità e contributivi infatti per poter fare richiesta di questo tipo di pensione anticipata è necessario prestare attenzione ad ulteriori paletti imposti dalla normativa attuale. Chi richiede l’Ape volontaria infatti deve rispettare un’ulteriore serie di limitazioni:
- l’erogazione dell’Ape volontaria non può spettare per un periodo inferiore ai 6 mesi e superiore ai 43;
- l’assegno pensionistico a cui si avrà diritto (non l’importo percepito tramite Ape quindi) non può essere inferiore a 1,4 volte la pensione minima (702,65€);
- i ratei totali sulla pensione futura (ivi compresi il costo dell’Ape, mutui, ecc..) non possono superare il 30% del suo importo.
Tra le novità previste dall’ultima riforma delle pensioni c’è anche la possibilità di usufruire in contemporanea di Ape volontaria e Rita, la rendita integrativa temporanea anticipata.
La Rita infatti permette di usufruire di un assegno-ponte per arrivare alla pensione regolamentare. Anche questa misura non sarà gratis ma farà uso sul montante accumulato nei fondi di previdenza integrativa. Dal momento che Ape volontaria e Rita necessitano di requisiti praticamente identici è possibile avvalersi dell’ultima per ridurre l’entità del prestito richiesto alla banche.
Ulteriori dettagli e novità sono attesi con la pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale, ultimo passo utile - insieme alla convenzione con le banche - per dare il via alle domande di Ape volontaria.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Ape volontaria 2017: come funziona? Costo, requisiti e come pagare di meno