APE sociale 2020, dall'INPS la riapertura delle domande: possono richiederla tutti coloro che nel corso dell'anno, fino al 31 dicembre, maturano i requisiti richiesti. I dettagli nel messaggio numero 163 del 17 gennaio 2020.
APE sociale 2020, la Legge di Bilancio ha concesso un altro anno di vita alla misura sperimentale, la scadenza si sposta al 31 dicembre 2020. Con il messaggio numero 163 del 17 gennaio 2020, l’INPS annuncia la riapertura delle domande.
Oltre a una serie di condizioni specifiche da rispettare, sono due i requisiti principali da considerare per presentare domanda di ape sociale: aver compiuto almeno 63 anni di età e non essere già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero.
L’indennità deve essere richiesta dagli interessati e viene concessa fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia.
L’anticipo pensionistico garantisce 12 mensilità all’anno pari all’importo della rata di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione, se inferiore a 1.500 euro, o pari a 1.500 euro, se la pensione è pari o maggiore.
Domanda ape sociale 2020: istruzioni INPS per richiederla entro il 31 dicembre
La Legge di Bilancio ha stabilito che il periodo di sperimentazione dell’APE sociale rimane aperto fino al 31 dicembre 2020. Secondo quanto stabilito, invece, il 31 dicembre 2019 avrebbe dovuto segnarne la fine.
La manovra ha stanziato altri nuovi fondi fino al 2025 in virtù della novità introdotta: 108 milioni di euro per l’anno 2020, 218,7 milioni di euro per l’anno 2021, 184,6 milioni di euro per l’anno 2022.
E con il messaggio numero 163 del 17 gennaio 2020, l’INPS annuncia la riapertura delle domande.
Nel testo si legge:
“Al fine di dare attuazione alle previsioni di cui al citato articolo 1, comma 473, della legge di Bilancio 2020, in attesa della pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni, con il presente messaggio si comunica la riapertura delle domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’APE sociale”.
In altre parole, dal 1° gennaio 2020, possono presentare domanda per ottenere l’APE sociale 2020 tutti i soggetti che, nel corso dell’anno 2020, maturano i requisiti e le condizioni previste dalla legge numero 232 del 2016.
- INPS - Messaggio numero 163 del 17 gennaio 2020
- Articolo 1, comma 473, della legge 27 dicembre 2019, n. 160. Riapertura delle domande di riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’APE sociale di cui all’articolo 1, commi da 179 a 186, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, e ss.mm.ii.
Ape sociale 2020, l’INPS annuncia la riapertura delle domande: i requisiti da rispettare
Il messaggio INPS numero del 17 gennaio 2020 sottolinea che possono presentare richiesta di accesso all’indennità anche tutti coloro che hanno perfezionato i requisiti negli anni precedenti, ma che ancora non l’hanno richiesta.
L’APE sociale 2020 spetta ai lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, o alla Gestione Separata.
Oltre a rispondere ai due requisiti principali, aver compiuto almeno 63 anni di età e non essere già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero, chi ha intenzione di presentare domanda deve trovarsi nelle condizioni che seguono:
- essere in stato di disoccupazione a seguito di:
- cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo;
- dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale;
- scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato, a condizione che il lavoratore abbia avuto, nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi e che abbia concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione spettante da almeno 3 mesi e sia in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
- assistere, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità, o anche un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, e avere un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
- avere una riduzione della capacità lavorativa accertata superiore o uguale al 74% e un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
- essere lavoratori dipendenti impegnati in attività gravose da almeno sette anni negli ultimi 10 o da almeno sei anni negli ultimi sette, con almeno 36 anni di anzianità contributiva.
Nel caso della disoccupazione e delle attività gravose, i requisiti contributivi richiesti per le donne, di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni.
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