Il Piano strategico per la ZES Unica Sud tarda ad arrivare. La Corte dei Conti analizza le criticità presenti e suggerisce le linee di intervento
Il Piano strategico per la ZES Unica Sud, che avrebbe dovuto essere adottato entro il 31 luglio scorso, è in ritardo.
A sottolineare le criticità sulla mancata adozione è la Corte dei Conti.
Nella delibera 36/2024 vengono messe in luce le conseguenze dei ritardi in merito alle attività di coordinamento, monitoraggio, controllo e attribuzione degli incentivi nella nuova zona economica speciale del Mezzogiorno.
L’intervento di riunificazione delle ZES delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, stenta a decollare.
ZES Unica Sud: il ritardo nell’adozione del piano strategico
Sono diverse le criticità indicate nella deliberazione n. 36/2024 della Corte dei Conti, riferita all’attuazione della ZES Unica Sud.
La versione definitiva del Piano strategico, da approvare entro il 31 luglio 2024, tarda ad arrivare e le conseguenze interessano diversi aspetti del passaggio da diverse zone economiche e speciali a un’unica.
Tra i punti messi a fuoco dalla Corte dei Conti, come evidenziato anche nel comunicato stampa del 12 novembre, ci sono:
- mancata adozione del Piano strategico;
- mancata previsione da parte della Struttura di missione delle modalità di svolgimento delle attività di controllo e di monitoraggio;
- mancata visibilità e accessibilità della sezione “contatore domande” sul portale web della Zes Unica;
- mancato coordinamento tra gli interventi sottoposti all’autorizzazione unica, ancora in itinere, e Piano Strategico, in corso di adozione.
In merito al primo punto si sottolinea il superamento della scadenza del 31 luglio, prevista dal decreto Coesione e dalla rispettiva legge di conversione.
Nella deliberazione si legge:
“Tuttavia, ad oggi, non risulta adottato il Piano strategico, ma è stato esclusivamente predisposto uno Schema di Piano, in forma non definitiva.”
Tra le conseguenze della mancata adozione del piano, nel documento si legge ancora quanto di seguito riportato:
“L’adozione del detto Piano è, dunque, propedeutica anche al piano di investimenti complessivamente riconducibile agli Accordi per la coesione, e si pone come momento ineludibile di rilancio dell’economia nel Sud Italia.”
Al momento risulta adottato solo uno schema del Piano che però può essere oggetto di variazioni o modifiche prima dell’approvazione.
In merito la Corte dei Conti sprona quindi a mettere in campo misure per velocizzare l’approvazione del Piano.
In merito la Corte dei Conti sottolinea, infatti, quanto segue:
“In conclusione, per quanto detto, questo Collegio ritiene che la criticità segnalata non possa ritenersi superata e sia necessario raccomandare alla Struttura di missione di porre in essere un comportamento pro-attivo, al fine di accelerare l’iter di approvazione del testo definitivo del Piano strategico, che doveva già avvenire in data 31 luglio 2024.”
ZES Unica Sud: le ulteriori azioni necessarie
Dopo aver esaminato le criticità legate all’attuazione delle misure relative alla ZES Unica Sud, la Corte dei Conti (nell’esercitare la funzione di controllo concomitante) oltre a segnalare i ritardi indica alcune delle azioni da mettere in campo.
In merito al Piano strategico ZES unica raccomanda i seguenti interventi:
- di procedere quanto prima alla conclusione dell’iter per l’approvazione definitiva del Piano strategico Zes unica;
- di programmare e di attuare le attività di controllo e di monitoraggio, aventi ad oggetto il complessivo andamento del Piano, previa definizione degli indicatori di avanzamento;
- di rendere maggiormente visibili e ostensibili i dati pubblicati sul sito istituzionale dell’ente;
- di distinguere in maniera più chiara e precisa le singole funzioni svolte dai vari organismi coinvolti nella gestione del Piano, evitando possibili sovrapposizioni;
- di assicurare un raccordo funzionale tra gli interventi sottoposti ad autorizzazione unica, ancora in itinere, e Piano strategico in corso di adozione.
Tali azioni spaziano dall’urgenza di adottare il Piano alla necessità di coordinare le funzioni degli organismi coinvolti per rendere efficace il passaggio da più diverse zone economiche e speciali all’unica stabilita a partire dal 1° gennaio 2024.
Viene inoltre messa in evidenza la necessità di controllo e monitoraggio delle agevolazioni, oltre a quelle di trasparenza nel rendere pubblici i dati.
L’avvio del processo di riunificazioni delle ZES è partito in ritardo e con diversi nodi da sciogliere. Saranno necessarie diverse azioni per rendere la modifica delle regole maggiormente efficace e con vantaggi per le imprese e gli investimenti nel Mezzogiorno.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: ZES Unica Sud: il ritardo nell’adozione del Piano strategico