La riforma delle pensioni potrebbe essere a rischio, visto quello che sta succedendo sul fronte TAV. Il consiglio è dunque quello di aspettare ad inviare la domanda per quota 100.
La Lega e il Movimento 5 Stelle fino ad ora sono sempre riusciti a trovare un accordo, sia per ciò che concerne la riforma delle pensioni, sia per quello che riguarda il reddito da cittadinanza.
Ora però, vista la forte opposizione da parte del Movimento 5 Stelle per quello che concerne la TAV, la riforma delle pensioni e tutte le misure inserite nel DL 4/2019 potrebbero essere a rischio.
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha infatti annunciato che se il Movimento 5 Stelle non farà un passo indietro metterà fine all’alleanza con i pentastellati, facendo così cadere il Governo.
Se così fosse quota 100, l’opzione donna, l’Ape sociale e il reddito di cittadinanza potrebbero essere a rischio: si ricorda infatti che se il DL 4/2019 non viene convertito in legge entro 60 giorni questo perde di efficacia.
Pensioni, quota 100: c’è la possibilità che questa misura non entri mai in vigore
Dopo gli ultimi avvenimenti riguardanti la ferma opposizione del Movimento 5 Stelle nei confronti della TAV, la riforma delle pensioni rischia di saltare e con lei quota 100, opzione donna e l’Ape sociale.
Non solo anche il reddito di cittadinanza rischia di non partire se i pentastellati non decideranno di cambiare idea sulla TAV.
Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha dichiarato che sulla TAV non transige e che lui andrà fino in fondo.
Molti lavoratori che hanno presentato le dimissioni per aderire a quota 100, iniziando dunque ad essere preoccupati viste le continue dichiarazioni del Vicepremier.
Bisogna ricordare però, che questa per ora sembra essere solo un’ipotesi e che nulla è ancora detto.
Quota 100: presentate 50.000 domande in 20 giorni
In circa 20 giorni sono arrivate all’INPS circa 50.000 domande dai lavoratori che hanno deciso di dare le dimissioni per aderire a quota 100.
Delle 50.000 domande pervenute, 17.007 sono state inviate da lavoratori pubblici. La maggior parte di queste arrivano dagli uomini e sono state inviate tramite i patronati.
La maggior parte delle istanze sono arrivate da Roma (3.875 domande), seguita da Napoli (2.393) e Milano (1.895). A poca distanza Palermo (1.499). Oltre il migliaio anche Bari (1.273), Catania (1.263) e Torino (1.251). In coda Fermo con solo 75 domande.
Vedremo dunque cosa accadrà nei prossimi giorni e soprattutto vedremo quale decisione prenderà il Movimento 5 Stelle.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni, quota 100: possibile che salti tutto?