Dove è ancora obbligatorio indossare la mascherina? Dal 31 ottobre non è più necessario indossarla sui luoghi di lavoro mentre saranno ancora obbligatorie fino a fine anno negli ospedali e nelle strutture sanitarie. L'ordinanza del Ministero della Salute con l'estensione dei termini è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 255 del 31 ottobre 2022.
Mascherine: sarà obbligatorio continuare ad indossarle negli ospedali e nelle strutture sanitarie fino al 31 dicembre.
Lo si legge nell’ordinanza del Ministero della Salute, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 255 del 31 ottobre 2022.
L’obbligo di mascherina, invece, è venuto meno dal 31 ottobre sui luoghi di lavoro, dove resta solamente consigliata nei casi in cui non è possibile mantenere il distanziamento. A breve, poi, si riuniranno le Parti Sociali per stabilire eventuali cambiamenti.
Le strutture sanitarie restano l’unico ambito in cui vige ancora l’obbligo, dato che si tratta dei luoghi in cui il contagio è più pericoloso per le diverse situazioni di fragilità.
Nel Consiglio dei Ministri del 31 ottobre 2022, inoltre, è stato deciso di anticipare al 1° novembre la scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario. In questo modo saranno reintegrate a lavoro circa 4.000 persone.
Mascherine: dove sono ancora obbligatorie e cosa cambia da novembre
Si riduce sempre di più l’utilizzo delle mascherine nei luoghi pubblici. L’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta in vigore solamente negli ospedali e nelle strutture sanitarie.
La nuova ordinanza del Ministero della Salute, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 255 del 31 ottobre 2022, infatti, stabilisce la proroga del termine al 31 dicembre.
La scadenza dell’obbligo era già in programma lo scorso 30 settembre, ma anche in quel caso il Governo aveva optato per l’estensione di un mese.
La nuova proroga è stata stabilita tenendo conto della maggiore pericolosità del contagio in relazione alle varie situazioni di fragilità che si possono riscontrare negli ospedali e nelle diverse strutture sanitarie, anche in vista dell’approssimarsi della stagione influenzale.
Pertanto, le mascherine restano obbligatorie fino a fine anno per lavoratori, utenti e visitatori di ospedali, strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali.
Il 31 ottobre, intanto, ha segnato la fine dell’obbligo di mascherina all’interno dei luoghi di lavoro. Le Parti sociali avevano fissato a questa data, infatti, la scadenza del protocollo e si riuniranno a breve per valutare eventuali cambiamenti.
In assenza di nuove disposizioni, i lavoratori potranno fare a meno di indossare le mascherine nei luoghi al chiuso, anche se restano consigliate nei casi in cui non è possibile mantenere un distanziamento minimo.
Per i lavoratori fragili, inoltre, è stato prorogato il diritto allo smart working con modalità semplificate fino alla fine dell’anno.
Mascherine: nessuna novità per i mezzi pubblici e sulla gestione dei casi di positività
Resta confermata la fine dell’obbligo per le mascherine sui mezzi pubblici, una misura che era in vigore dall’inizio della pandemia ed è terminata lo scorso 30 settembre.
Nessuna modifica anche per quanto riguarda la scuola, dall’inizio dell’anno scolastico gli studenti non sono più tenuti ad indossare le mascherine, che però rimangono fortemente consigliate a protezione dei più fragili.
Non ci sono novità, inoltre, per quanto riguarda la gestione dei casi di positività, anche se si parla di una possibile riduzione del periodo di isolamento da 10 a 5 giorni.
Intanto, restano valide le indicazioni fornite dal Ministero nella circolare dello scorso marzo.
Pertanto, dopo eventuali contatti con positivi è sufficiente un periodo di autosorveglianza di 10 giorni con mascherina FFP2, effettuando il tampone solo in presenza di sintomi.
Via l’obbligo vaccinale per medici e operatori sanitari
Un’altra novità riguarda la scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale sanitario, cioè i medici, gli infermieri e gli operatori socio sanitari di ospedali e RSA.
Il primo Consiglio dei Ministri del nuovo Governo, infatti, ha deciso di anticipare al 1° novembre il termine inizialmente fissato al 31 dicembre 2022.
I lavoratori che svolgono professioni sanitarie non sono più tenuti a vaccinarsi contro il COVID per poter lavorare. Viene meno, dunque, la misura di sospensione dall’attività prevista finora per chi contravveniva alle disposizioni.
Come si legge nel comunicato stampa del Governo, la motivazione risiede nella volontà di contrastare la grave carenza di personale medico, che si registra su tutto il territorio nazionale, reintegrando i lavoratori sospesi. Si tratta di circa 4.000 persone, come dichiarato in conferenza stampa.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Mascherine: dove sono ancora obbligatorie e cosa cambia da novembre