Enpaf: ecco una guida alla cassa di previdenza dei farmacisti su come funziona, iscrizione, contributi, pensioni e forme di assistenza.
L’Enpaf è l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza Farmacisti e rappresenta la cassa di previdenza per gli iscritti agli Albi professionali della categoria. A chi ha provveduto all’iscrizione è richiesto il pagamento di tre tipologie di contributi che dovranno finanziare la pensione, le forme di assistenza e la maternità.
Il decreto interministeriale del 7 novembre del 2000 ha cambiato lo stato giuridico dell’Enpaf, trasformandolo in una fondazione di diritto privato. Permangono in ogni caso le funzioni previdenziali e di assistenza affidate alla cassa per farmacisti.
Ecco una guida veloce su come funziona l’Enpaf in materia di iscrizione, contributi, pensione e assistenza della cassa di previdenza per farmacisti
Enpaf: iscrizione alla cassa di previdenza dei farmacisti
Secondo quanto sancito dall’articolo 3 dello Statuto dell’Enpaf, l’iscrizione è operata d’ufficio e automaticamente alla cassa di previdenza per tutti coloro che sono iscritti all’Albo professionale dei farmacisti. La registrazione presso l’Enpaf comporta il pagamento dei contributi di previdenza e assistenza alla fondazione.
A differenza da quanto previsto da alcune casse professionali, i contributi Enpaf non sono frazionabili. Ciò significa che, indipendentemente dalla data di iscrizione o di cancellazione, l’importo dovuto alla cassa sarà pari all’intera annualità.
Per i farmacisti iscritti per la prima volta alla cassa è possibile fare richiesta del contributo di solidarietà (art. 21 Regolamento Enpaf) che permette di versare il 3% del solo contributo soggettivo intero. Tale periodo di contribuzione non verrà calcolato ai fini dell’anzianità contributiva per la pensione.
Enpaf: come funzionano i contributi?
Il contributo soggettivo Enpaf è stabilito annualmente in base ad una misura forfettaria ed è deputato al pagamento delle prestazioni previdenziali. Ad esso si aggiungono quelli di assistenza e di maternità da corrispondere alla cassa di previdenza per farmacisti.
Sul contributo soggettivo è possibile usufruire di uno sconto rilevante per mezzo del contributo di solidarietà Enpaf. La riduzione è fissata, come già ricordato, al 3% per i neoiscritti e all’1% e per una durata massima di 5 anni per chi si trovi nella condizione di temporanea ed involontaria disoccupazione. Tali versamenti non valgono ai fini dell’anzianità contributiva.
Inoltre si può fruire di specifiche riduzioni sui contributi Enpaf del 33,33%, del 50% o dell’85% se si rispettano in particolari requisiti. La cassa di previdenza per farmacisti ha stabilito che uno sconto come quello indicato possa essere accordato nei confronti degli iscritti che:
- esercitano attività professionale in regime di lavoro dipendente, a tempo determinato o indeterminato, per i quali viene versata la contribuzione ad altro Istituto di previdenza;
- non svolgono attività professionale;
- sono titolari di una pensione Enpaf e non esercitano attività professionale;
- sono disoccupati temporanei e involontari, inseriti nelle liste anagrafiche dei Centri per l’impiego a seguito della presentazione della dichiarazione di disponibilità allo
svolgimento di attività lavorativa.
Enpaf, cassa di previdenza: pensioni e assistenza per farmacisti
La prestazione di maggior rilievo della cassa di previdenza farmacisti è la pensione. L’Enpaf ha cancellato a partire dal 1° gennaio 2016 la pensione di anzianità, è possibile però, per chi ha effettuato l’iscrizione, richiedere la pensione di vecchiaia.
I requisiti attuali per la pensione di vecchiaia Enpaf sono i seguenti:
- almeno 68 anni e 4 mesi di età,
- minimo 30 anni di iscrizione e contribuzione,
- almeno 20 anni di attività professionale.
Per attività professionale si intende quella per la quale è necessaria l’iscrizione all’Albo, ovvero quando il soggetto ha a che fare con la produzione, distribuzione, sperimentazione o controllo del farmaco.
In materia di previdenza la cassa dei farmacisti garantisce anche la possibilità di procastinare fino a 10 anni la data di accesso al trattamento di quiescenza. Inoltre è possibile richiedere all’Enpaf, ove sussistono i requisiti, la pensione di invalidità.
La cassa di previdenza per farmacisti permette di accedere anche ad alcune forme di assistenza per i propri iscritti. Oltre all’indennità di maternità sono disponibili: sussidi per malattia, assistenza agli anziani, frequenza di asili e di scuole materne, calamità naturali.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Enpaf: come funziona la cassa di previdenza dei farmacisti?