Detrazioni IRPEF anche per i beneficiari dell'assegno unico. Con una norma di raccordo, il decreto Sostegni ter n. 4/2022 conferma la possibilità di accedere agli sgravi fiscali nel modello 730 relativamente alle spese sostenute per i figli a carico. Il TUIR si adegua alle novità in arrivo dal 1° marzo.
Detrazioni IRPEF anche per i figli per i quali dal 1° marzo 2022 spetterà l’assegno unico.
A specificarlo è il decreto Sostegni ter n. 4 del 27 gennaio 2022, con una norma che integra le disposizioni previste dal TUIR e mette un nuovo tassello al puzzle relativo alle nuove misure di sostegno alle famiglie con figli.
Se da un lato il debutto dell’assegno unico porterà all’addio delle detrazioni fiscali per i figli a carico under 21, dall’altro sarà garantita la possibilità di portare in detrazione dall’IRPEF con il modello 730 le spese sostenute in loro favore.
Nessun veto quindi per gli sgravi fiscali per oneri, che saranno cumulabili con l’assegno unico per i figli a carico.
Detrazioni IRPEF anche con l’assegno unico 2022: il decreto Sostegni ter modifica il TUIR
È l’articolo 19 del testo definitivo del decreto Sostegni ter n. 4/2022 a integrare le disposizioni previste dal TUIR, coordinando l’avvio dell’assegno unico alla disciplina delle detrazioni IRPEF per oneri in dichiarazione dei redditi.
I figli per i quali non spetteranno le detrazioni fiscali indicate alla lettera c), comma 1, dell’articolo 12 del Testo unico delle imposte sui redditi saranno considerati al pari di quelli per i quali saranno riconosciute.
A prevederlo è il nuovo comma 4-ter, articolo 12 del TUIR introdotto dal decreto legge n. 4/2022, che nello specifico stabilisce quanto segue:
“Ai fini delle disposizioni fiscali che fanno riferimento alle persone indicate nel presente articolo, anche richiamando le condizioni ivi previste, i figli per i quali non spetta la detrazione ai sensi della lettera c) del comma 1 sono considerati al pari dei figli per i quali spetta tale detrazione.”
È con questa precisazione che con il nuovo decreto economico emergenziale emanato dal Governo Draghi, il primo del 2022, viene messo in salvo il diritto per tutte le famiglie a fruire delle detrazioni fiscali per le spese sostenute in favore dei figli a carico.
La norma si è resa necessaria per coordinare le nuove disposizioni introdotte dal decreto legislativo n. 230/2021 in materia di assegno unico con quanto previsto dal TUIR.
Dal 1° marzo 2022 le misure di sostegno alla genitorialità correranno su due binari: per i figli fino a 21 anni di età sarà riconosciuto l’assegno unico, mentre per quelli a carico che hanno compiuto il ventunesimo anno saranno riconosciute le detrazioni fiscali in busta paga.
Un restyling che ha portato alla riscrittura dell’articolo 12, comma 1 lettera c) del TUIR, che consentirà di fruire della detrazione base di 950 euro esclusivamente per i figli, compresi quelli naturali riconosciuti, adottivi o affidati, di età pari o superiore a 21 anni.
In ambedue i casi sarà comunque riconosciuta la possibilità di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese sostenute in favore dei figli a carico, da quelle scolastiche fino alle spese per l’abbonamento ai mezzi pubblici.
Detrazione IRPEF anche con l’assegno unico 2022 per i figli a carico: limite di 4.000 euro fino a 24 anni
Non cambiano i parametri da considerare per individuare i figli per i quali sarà possibile beneficiare delle detrazioni IRPEF in dichiarazione dei redditi.
La discrimine per identificare i casi in cui restano consentite le detrazioni per oneri è il reddito complessivo percepito.
Secondo quanto previsto dal comma 2, articolo 12 del TUIR, le detrazioni fiscali sono riconosciute per i figli, così come per il coniuge a carico e per gli altri familiari a carico conviventi individuati dall’articolo 433 del codice civile (quali ad esempio nipoti, genitori, suoceri, fratelli o sorelle) che nel corso del periodo d’imposta hanno percepito redditi non superiori a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducili.
La soglia massima da considerare è leggermente più alta per i figli di età non superiore a 24 anni, ed è pari anche per il 2022 a 4.000 euro.
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