Come funziona l’Ape Social? Chi può richiederla? Tutte le informazioni utili in una semplice guida sulla misura che permette di andare in pensione anticipata a costo zero.
Riforma Pensioni : tra le misure su cui si fonda la riforma pensioni del Governo Renzi c’è l’Ape, l’anticipo pensionistico che permette di andare in pensione anticipata ai lavoratori che ne fanno richiesta.
L’Ape consente ai lavoratori l’uscita anticipata dal mondo del lavoro grazie ad un prestito erogato da una banca o da una assicurazione a copertura del periodo contributivo necessario per maturare la pensione di vecchiaia ma sopportando un determinato costo, la c.d. penalizzazione Ape.
La penalizzazione Ape per i lavoratori sarà sull’assegno pensionistico che verrà erogato dall’Inps al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Il prestito che permetterà la pensione anticipata infatti dovrà essere restituito tramite apposite rate con interessi nel corso di 20 anni.
Il Governo, tuttavia, ha formulato anche una particolare ipotesi di uscita anticipata dal mondo del lavoro: l’Ape Social.
L’Ape Social nata per favorire particolari categorie deboli e svantaggiate di lavoratori permette di usufruire della pensione anticipata a costo zero.
Riforma pensioni: cos’è l’Ape Social
L’Ape Social è una misura di natura assistenziale che consente a particolari categorie di lavoratori di accedere alla pensione anticipata senza dover sostenere i costi previsti dalla penalizzazione Ape.
In caso di Ape Social sarà il Governo a sostenere il costo dell’anticipo pensionistico necessario per andare in pensione anticipata, ma solamente a quei lavoratori che possiedono determinati requisiti contribuitivi e lavoratorivi.
I requisiti previsti per accedere all’Ape Social sono abbastanza stringenti e mirano a limitare la platea di lavoratori che potranno usufruire dell’Ape Social nei primi due anni di sperimentazione della misura.
Riforma pensioni: requisiti per l’Ape Social
Per usufruire dell’Ape Social e poter uscire dal mondo del lavoro con una pensione anticipata a costo zero, occorrono particolari requisiti.
I lavoratori che potranno accedere all’Ape Social devono rientrare in una delle seguenti categorie:
- lavoratori disoccupati di lungo periodo;
- lavoratori invalidi;
- lavoratori che svolgono attività faticose;
- lavoratori con carichi famigliari particolarmente onerosi.
Rientrano nella categoria di lavoratori che svolgono attività faticose:
i lavoratori dell’edilizia, i marittimi, gli infermieri, gli addetti alla sala operatoria, gli scavatori, i facchini, i macchinisti, gli autisti di mezzi pesanti, i maestri delle scuole dell’infanzia.
Il reddito mensile lordo del lavoratore non potrà superare i 1.500 euro (circa 1.200 euro netti) mentre a livello contributivo l’Ape Social può essere richiesta se il lavoratore ha maturato 36 anni di contributi che scendono a 30 anni per chi è in cassintegrazione, i disabili e i loro familiari.
I lavoratori che potranno richiedere l’Ape Social devono avere un’età minima di 63 anni e poter andare in pensione anticipata fino a 43 mesi.
Riforma pensioni: Ape Social entrata in vigore
L’Ape Social, che ricordiamo sarà a costo zero in quanto spetterà al Governo sostenere l’anticipo pensionistico gratuito per i lavoratori in difficoltà o impegnati in attività gravose o faticose, sarà una misura assistenziale operativa in via sperimentale nel biennio 2017-2018.
Come per l’Ape, si partirà con la sperimentazione dal 1° maggio 2017.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Ape social: soggetti beneficiari e importi