Taglio del cuneo fiscale anche nel 2025: il cantiere della Manovra parte dal bonus dipendenti

Rosy D’Elia - Fisco

Di certezze sulla prossima Manovra ce ne sono ancora pochissime, ma dagli esponenti di Governo continuano ad arrivare conferme sul taglio del cuneo fiscale e contributivo per il 2025: il bonus utilizzato per salvaguardare lo stipendio dei lavoratori e delle lavoratrici con retribuzioni fino a 35.000 euro

Taglio del cuneo fiscale anche nel 2025: il cantiere della Manovra parte dal bonus dipendenti

Si va verso l’apertura del cantiere per la costruzione della prossima Manovra con poche certezze e molti interrogativi, soprattutto sulle risorse, ma dagli esponenti di Governo continuano ad arrivare rassicurazioni sul taglio del cuneo fisale e contributivo per il 2025.

Il bonus fino a 100 euro negli ultimi anni è stato utilizzato per salvaguardare lo stipendio di lavoratori e lavoratrici e sarebbe difficile fare marcia indietro.

L’anno scorso è costato circa 10 miliardi e i lavori per la prossima Legge di Bilancio sembrano ripartire proprio da questi costi e questi benefici.

Lo ha anticipato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini in una intervista a Ilsussidiario.net e lo ha ribadito la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone ai microfoni di SkyTG24 nella cornice del Meeting del Mare in corso a Rimini fino al 25 agosto.

Taglio del cuneo fiscale 2025: conferme sul bonus che preserva lo stipendio dei dipendenti

Nella sua formulazione attuale il taglio del cuneo fiscale e contributivo, che tocca le retribuzioni fino a 35.000 euro all’anno, interessa una platea di oltre 12 milioni di lavoratori e lavoratrici.

Con un valore che arriva fino a 100 euro, il cosiddetto bonus dipendenti ha rappresentato uno strumento di salvaguardia per gli stipendi italiani che, secondo l’OCSE, hanno subito il più forte calo dei salari reali tra le maggiori economie analizzate e che risentono di un peso importante di imposte e contributi.

A partire dal 2021, con una sequenza di conferme e potenziamenti del taglio, si è via via alleggerito il peso della contribuzione dovuta dai lavoratori e dalle lavoratrici dipendenti per aumentare il valore dello stipendio.

La misura prevista per la seconda metà del 2023 si applica anche a tutto il 2024
Fonte: Istat, La redistribuzione del reddito in Italia 2023

Sul cuneo fiscale e contributivo, pari al 45,1 per cento secondo i dati OCSE 2024, si attende da anni una misura di lungo periodo, ma si ripetono interventi con una precisa data di scadenza.

Per il Governo la strada verso la Legge di Bilancio 2025, quindi, è obbligata e passa necessariamente dalla conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo anche per il prossimo anno con una spesa di partenza che ha un valore di oltre 10 miliardi di euro.

Ma la Manovra e il Governo dovranno dare anche una serie di altre risposte che richiedono risorse: dall’IRPEF a tre aliquote, che dovrebbe basarsi sul tesoretto del concordato preventivo biennale ancora privo di stime, alle pensioni.

“Importante anche riconfermare tutta una serie di interventi che sono stati fatti nello scorso anno, anche a favore e più in senso più ampio della genitorialità e quindi delle famiglie”, sottolinea la stessa Calderone nel pomeriggio del 21 agosto.

In copertina Marina Elvira Calderone (Lavoro e Politiche sociali) - Fonte: Governo.it

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