Taglio del cuneo fiscale anche nel 2025? Impegno per rendere strutturale il bonus dipendenti

Rosy D’Elia - Lavoro

Nel dibattito sulla Legge di Bilancio 2025 la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo ha un posto di primo piano e si fa strada l'ipotesi di un intervento di lungo periodo: l'intenzione è quello di rendere strutturale il bonus dipendenti, ad anticiparlo il Ministro dell'Economia Giorgetti

Taglio del cuneo fiscale anche nel 2025? Impegno per rendere strutturale il bonus dipendenti

In un panorama di grandi incertezze per la costruzione della prossima Manovra, la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo, con le continue rassicurazioni arrivate da diversi esponenti del Governo, rappresenta uno dei pochi punti fermi.

Le Legge di Bilancio 2025 è tutta da costruire, ma sul bonus dipendenti la strada appare pressoché obbligata e si fa largo l’ipotesi di un intervento per renderlo strutturale “negli anni a venire”.

Stessa scelta potrebbe riguardare le aliquote IRPEF: le anticipazioni arrivano dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti che nel pomeriggio del 20 settembre ha partecipato al Festival Open.

Il bonus fino a 100 euro negli ultimi anni è stato utilizzato per salvaguardare lo stipendio di lavoratori e lavoratrici e sarebbe difficile fare marcia indietro.

L’anno scorso è costato circa 10 miliardi e i lavori per la prossima Legge di Bilancio sembrano ripartire proprio da questi costi e questi benefici.

Taglio del cuneo fiscale 2025: conferme sul bonus che preserva lo stipendio dei dipendenti

Nella sua formulazione attuale il taglio del cuneo fiscale e contributivo, che tocca le retribuzioni fino a 35.000 euro all’anno, interessa una platea di oltre 12 milioni di lavoratori e lavoratrici.

Con un valore che arriva fino a 100 euro, il cosiddetto bonus dipendenti ha rappresentato uno strumento di salvaguardia per gli stipendi italiani che, secondo l’OCSE, hanno subito il più forte calo dei salari reali tra le maggiori economie analizzate e che risentono di un peso importante di imposte e contributi.

A partire dal 2021, con una sequenza di conferme e potenziamenti del taglio, si è via via alleggerito il peso della contribuzione dovuta dai lavoratori e dalle lavoratrici dipendenti per aumentare il valore dello stipendio.

La misura prevista per la seconda metà del 2023 si applica anche a tutto il 2024
Fonte: Istat, La redistribuzione del reddito in Italia 2023

Sul cuneo fiscale e contributivo, pari al 45,1 per cento secondo i dati OCSE 2024, si attende da anni una misura di lungo periodo, ma si ripetono interventi con una precisa data di scadenza.

Per il Governo la strada verso la Legge di Bilancio 2025, quindi, è obbligata e passa necessariamente dalla conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo anche per il prossimo anno con una spesa di partenza che ha un valore di oltre 10 miliardi di euro.

Ma la Manovra e il Governo dovranno dare anche una serie di altre risposte che richiedono risorse: dall’IRPEF a tre aliquote, che dovrebbe basarsi sul tesoretto del concordato preventivo biennale ancora privo di stime, alle pensioni.

“Importante anche riconfermare tutta una serie di interventi che sono stati fatti nello scorso anno, anche a favore e più in senso più ampio della genitorialità e quindi delle famiglie”, ha sottolineato la Ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone a fine agosto.

In copertina Giancarlo Giorgetti - Fonte: Governo.it

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