Cartelle esattoriali, rinvio post-ripresa dell'attività dell'AdER e stralcio dei debiti difficili da riscuotere, pari a 920 miliardi di euro. Il tema della pace fiscale, per aiutare i contribuenti in crisi, resta al centro della discussione interna alla Maggioranza. Le novità arrivano dalle dichiarazioni dell'On. Marattin, rilasciate ad Informazione Fiscale il 16 ottobre 2020.
Pace fiscale delle cartelle esattoriali: possibili novità in Legge di Bilancio 2021? Di dettagli concreti ancora non ve ne sono, ma il tema delle cartelle resta al centro dell’attenzione della Maggioranza.
La necessità di un nuovo rinvio delle cartelle è stata evidenziata dall’Onorevole Luigi Marattin (Italia Viva), Presidente della Commissione Finanze della Camera. L’intervista rilasciata ad Informazione Fiscale il 16 ottobre 2020 evidenzia però la mancanza di certezze.
Dopo la ripresa delle attività di notifica da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione il 16 ottobre 2020, ed in vista della scadenza del 30 novembre per pagare le rate scadute dallo scorso 8 marzo, resta aperta la discussione sulla nuova sospensione, dopo la mancata proroga nel decreto agosto.
Il tema delle cartelle esattoriali, e di nuove forme di definizione agevolata - seppur con forme ben diverse dalla pace fiscale prevista nel 2019 - resta al centro del dossier interno alla Maggioranza, anche considerando l’ormai imminente varo del disegno di legge di bilancio 2021.
Non c’è però solo il problema della ripresa dell’attività ordinaria dell’AdER, in un periodo tutt’altro che ordinario sotto il fronte economico. In ballo ci sono anche quei 920 miliardi di debiti difficili da riscuotere. Del totale del magazzino crediti dell’Agenzia delle Entrate, soltanto 79 miliardi sono recuperabili. Resta quindi aperta la via dello stralcio dei debiti che ormai non esistono più.
Pace fiscale, novità in Legge di Bilancio 2021? Discussione sulle cartelle resta aperta
Le difficoltà economiche causate dalla pandemia si scontrano in maniera evidente con la ripresa dell’attività ordinaria da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Dal 16 ottobre 2020 è ripresa, seppur gradualmente, l’attività di notifica di cartelle ed altri atti congelati dallo scorso 8 marzo, il 30 novembre è fissata la scadenza per il versamento delle rate scadute nel periodo di sospensione, ed in più il 10 dicembre 2020 è fissata la maxi scadenza con la pace fiscale, con le scadenze di rottamazione e saldo e stralcio previste per l’anno in corso.
Un accavallarsi di appuntamenti e scadenze con l’agente della riscossione per i quali contribuenti, commercialisti e parte della politica chiedono un nuovo rinvio. A favore di una proroga della sospensione delle cartelle esattoriali è anche parte della Maggioranza di Governo.
Tra i sostenitori della tregua fiscale c’è anche il Presidente della Commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin (IV). Lo dichiara chiaramente nell’intervista rilasciata ad Informazione Fiscale il 16 ottobre 2020.
Parlare di pace fiscale in Legge di Bilancio 2021 e quindi di nuove forme di definizione agevolata è però prematuro. Quel che è certo è che provvedimenti per rendere più efficiente e giusta l’attività della riscossione sono però sul tavolo, e la discussione tra le diverse anime del Governo Conte è aperta.
Il tema della necessità di ottimizzare l’attività dell’AdER è centrale, anche considerando la mole di crediti accumulati negli anni. E su questo, è indubbio che i vari provvedimenti succedutisi negli anni, dalla prima rottamazione alla pace fiscale prevista nel 2019, hanno contribuito a favorire il recupero di una parte importante di debiti tributari e non tributari maturati dai contribuenti, seppur non sufficiente.
Secondo i dati pubblicati dalla Corte dei Conti nel Giudizio di parificazione del Rendiconto generale dello Stato 2019, dei mille miliardi di crediti affidati all’AdER a partire dal 2000, soltanto il 13% circa è stato recuperato, pari a 133,4 miliardi di euro.
Il totale del magazzino crediti dell’Agenzia delle Entrate ammonta 987 miliardi, di cui sono esigibili in realtà 79. E l’anomalia, evidenzia Marattin, è proprio questa.
Stralcio dei debiti inesigibili, 920 miliardi di euro di cartelle verso la cancellazione?
Con il provvedimento sulla pace fiscale, fortemente voluto dalla Lega e tradotto in pratica con la Legge di Bilancio 2019, è stato previsto lo stralcio delle mini-cartelle fino a 1.000 euro, relative a vecchi debiti accumulati tra il 2000 ed il 2010.
Una misura finalizzata proprio a ripulire, seppure in parte, il magazzino dei crediti accumulati dall’AdER nell’ultimo decennio.
Il totale dei crediti da riscuotere, secondo i dati forniti dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate Riscossione alla Camera il 14 settembre 2020, ammonta a 987 miliardi di euro, ed è composto in buona parte da importi che solo formalmente possono essere riscossi.
Soltanto 79 miliardi del totale risultano effettivamente esigibili; la restante parte è invece relativa a soggetti deceduti, falliti, nullatenenti o per i quali sono già state tentate infruttuose procedure di recupero.
Ed è proprio su questo che si sofferma il Presidente Marattin:
“in 20 anni ci sono quasi mille miliardi di crediti non riscossi. L’anomalia è che 920 miliardi sono di contribuenti che non esistono più. Non è efficiente mantenere una situazione del genere. Per legge, l’Agenzia delle Entrate deve impiegare tempo, energie e risorse per riscuotere crediti che non esistono.”
Sono i numeri, uniti alla volontà manifestata da parte dei partiti di Maggioranza, a far presagire l’ipotesi di uno stralcio delle cartelle relative ad importi solo fittiziamente recuperabili.
A sollecitare un intervento in tal senso anche il Direttore delle Entrate Ruffini, considerando che il quadro normativo eccessivamente macchinoso che impone attività quasi uguali per tutte le tipologie di credito iscritte a ruolo, e la mancanza di una prassi di cancellazione dei debiti arretrati e ormai inesigibili, sono due delle cause alla base dell’inarrestabile crescita del Magazzino AdER.
Con la Legge di Bilancio 2021 sarà necessario trovare una prima quadra anche sul fronte della riforma della riscossione. “La discussione è in corso”, conferma Marattin.
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