L’imprenditore agricolo: definizione e riferimenti normativi

Domenico Catalano - Diritto societario

Definizione di imprenditore agricolo secondo l'articolo 2135 del codice civile e di imprenditore agricolo professionale con i principali riferimenti normativi in materia

L'imprenditore agricolo: definizione e riferimenti normativi

La qualifica di di imprenditore agricolo professionale permette sia a persone fisiche che a società di acquisire la qualifica di IAP.

Rispettare i requisiti specificati dalla normativa è importante anche perché può far accedere ad agevolazioni fiscali dedicate al settore.

Punto di partenza inevitabile è la definizione di imprenditore agricolo contenuta nell’articolo 2135 del codice civile:

È imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse.

Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine.

Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge.

L’imprenditore agricolo, pur essendo ricompreso dentro la dell’imprenditore in generale, è soggetto a una normativa semplificata rispetto all’imprenditore commerciale. L’imprenditore agricolo, infatti, non ha l’obbligo di tenuta delle scritture contabili e non può accedere agli strumenti di regolazione della crisi e dell’insolvenza (fatta eccezione per il concordato minore e la liquidazione controllata).

Il più recente D.lgs. 99/2004 ha rivisto il precedente titolo di imprenditore agricolo a titolo principale (IATP), introducendo la nuova definizione di IAP.

Di rilievo è il ruolo delle Regioni, che sono deputate ad accertare il possesso dei requisiti richiesti dalla normativa su come diventare imprenditore agricolo professionale.

All’Inps, invece, attualmente sono riservate funzioni di controllo e verifica a fini previdenziali.

Definizione di imprenditore agricolo professionale (IAP)

Imprenditore agricolo professionale (IAP), secondo la definizione e i requisiti forniti dal D. lgs. 99/2004 è:

Colui che dedica ad attività agricole, direttamente o in qualità di socio di società, almeno il 50% del proprio tempo di lavoro complessivo e che ricavi da queste attività almeno il 50% del proprio reddito globale da lavoro

Le attività agricole prese in considerazione dalla definizione di imprenditore agricolo professionale devono essere quelle indicate dall’articolo 2135 codice civile:

  • coltivazione del fondo,
  • selvicoltura,
  • allevamento di animali,
  • attività connesse come quelle dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione del territorio.

Per essere considerato imprenditore agricolo, e quindi anche IAP, tra i requisiti essenziali figura la produzione orientata non all’autoconsumo, quanto alla commercializzazione del prodotto.

L’imprenditore, inoltre, deve essere in possesso di conoscenze e competenze professionali ai sensi dell’articolo 5 del Reg. CE n. 1257/1999.

I requisiti reddituali e sul tempo di lavoro per essere riconosciuto come IAP è diminuito del 25% per gli imprenditori agricoli che operano nelle zone svantaggiate così definite dall’articolo 17 del regolamento 1257/1999 CE-.

Non concorrono alla formazione del reddito richiesto per la definizione di imprenditore agricolo professionale (IAP) le pensioni di ogni genere e gli assegni equiparati, le indennità e le somme percepite per l’espletamento di cariche pubbliche o in società, associazioni ed altri enti operanti nel settore agricolo.

Definizione di imprenditore agricolo professionale (IAP): requisiti per società

La qualifica di imprenditore agricolo professionale, rispettati i requisiti imposti dalla normativa, può essere disposta anche a favore di società. In particolare, possono essere considerate IAP alle condizioni esposte i seguenti soggetti:

Tipologia di societàRequisiti
Società di persona Almeno un socio con qualifica IAP
Società in accomandita Almeno un socio accomandatario con qualifica IAP
Società cooperative Almeno un quinto dei soci con qualifica IAP
Società di capitale Almeno un amministratore con qualifica IAP

Tra i requisiti per società richiesti dalla definizione di imprenditore agricolo professionale sono da tenere in considerazione ulteriormente i seguenti criteri (artt. 1-2, D.lgs. 99/2004):

  • lo statuto deve riconoscere come oggetto sociale l’esercizio esclusivo delle attività agricole di cui all’articolo 2135 codice civile,
  • la ragione sociale o denominazione sociale delle società deve contenere l’indicazione di ‘società agricola’.

La possibilità di vedere riconosciute le società all’interno della definizione di imprenditore agricolo professionale è un’introduzione del Decreto Legislativo numero 99/2004, che permette anche a loro di poter accedere alle agevolazioni fiscali IAP.

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