Nuovi contributi a fondo perduto per PMI: nuova tornata di ristori in arrivo per fronteggiare gli effetti economici della crisi in Ucraina. La novità è contenuta nel DL Aiuti 2022. Le imprese in possesso di particolari requisiti avranno la possibilità di accedere a ristori per un valore che può arrivare fino a un massimo di 400.000 euro.
Nuova tornata di contributi a fondo perduto per le PMI in arrivo con il pacchetto di ristori presente nel Decreto Aiuti 2022, approvato in Consiglio dei Ministri il 2 maggio e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 maggio 2022.
In particolare, la misura di sostegno è destinata alle piccole e medie imprese che si trovano nelle seguenti condizioni:
- hanno subito un calo di fatturato;
- sono chiamate a sostenere costi più alti;
- hanno legami commerciali con i territori interessati dalla crisi ucraina.
Il comunicato stampa diffuso dal Governo, pubblicato subito dopo il via libera sul nuovo provvedimento, indicava risorse a disposizione per garantire, in presenza di specifici requisiti, i contributi a fondo perduto fino a un massimo di 400.000 euro per un valore di 200 milioni di euro, cifra che nella versione ufficiale del Decreto è scesa a 130 milioni.
Ogni dettaglio sulla novità dovrà prendere forma nel decreto attuativo che sarà adottato dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Nuovi contributi a fondo perduto per PMI: la novità nel DL Aiuti per fronteggiare la crisi ucraina
In attesa di istruzioni, l’articolo 18 del Decreto Aiuti 2022 delinea un primo quadro sui requisiti per ottenere i contributi a fondo perduto e anche sulle modalità di calcolo degli importi.
Il meccanismo delineato per l’erogazione dei ristori ricalca quello adottato per far fronte all’emergenza Covid. Ma le condizioni che permettono di accedere alla misura di sostegno sono più specifiche.
Il Fondo per il sostegno alle imprese danneggiate dalla crisi ucraina previsto dal DL Aiuti nasce per supportare le piccole e medie imprese che rispondono ai seguenti requisiti:
- aver realizzato negli ultimi due anni per almeno il 20 per cento del fatturato aziendale operazioni di vendita di beni o servizi, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con l’Ucraina, la Federazione russa e la Bielorussia;
- aver registrato un incremento pari ad almeno il 30 per cento del costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati nel corso dell’ultimo trimestre precedente all’entrata in vigore del provvedimento rispetto allo stesso periodo del 2019 (per le imprese costituite dal primo gennaio 2020, il confronto è con il 2021);
- aver subito nello stesso periodo un calo di fatturato di almeno il 30 per cento rispetto al 2019.
Possono presentare domanda per ottenere i contributi a fondo perduto tutte le PMI che rispondono alle caratteristiche descritte e che rientrano nella definizione di piccole e medie imprese della Raccomandazione della Commissione europea n. 2003/361/CE.
Nuovi contributi a fondo perduto per PMI: la novità nel DL Aiuti per fronteggiare la crisi ucraina
I ristori per far fronte alle conseguenze economiche della crisi ucraina possono arrivare fino a un massimo di 400.000 euro e rientrano nel “Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina”.
Anche il meccanismo di calcolo riprende una formula già utilizzata in passato per le misure di sostegno legate al Covid. Si tiene conto delle perdite subite e della dimensione dell’azienda.
Prima di tutto è necessario calcolare la differenza tra l’ammontare medio dei ricavi relativi all’ultimo trimestre anteriore all’entrata in vigore del DL Aiuti e l’ammontare degli stessi ricavi riferiti allo stesso periodo del 2019.
Dopodiché per ottenere il valore dei ristori si applica alla cifra la percentuale relativa alla dimensione della PMI.
Percentuale | Ricavi periodo d’imposta 2019 (2021 per le imprese costituite dal 2020) |
---|---|
60 per cento | Non superiori a 5 milioni di euro |
40 per cento | Tra i 5 milioni e i 50 milioni di euro |
L’importo del contributo a fondo perduto potrebbe, però, essere ridotto in caso di richieste superiori alle risorse a disposizione.
In altre parole, solo una volta chiuse le domande sarà possibile valutare se i 130 milioni stanziati saranno sufficienti per garantire a tutte le imprese in misura piena gli aiuti richiesti o se sarà necessario ridurre in maniera proporzionale l’importo.
Per passare all’operatività, in ogni caso, è necessario attendere prima di tutto la pubblicazione del DL Aiuti in Gazzetta Ufficiale con tutti i dettagli sulla misura e poi l’emanazione del decreto attuativo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, che avrà a disposizione 60 giorni a partire dalla data di entrata in vigore del provvedimento.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Nuovi contributi a fondo perduto per PMI: la novità per fronteggiare la crisi ucraina nel DL Aiuti