L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato il 25 giugno 2021 la circolare numero 7 del 2021 con le indicazioni su detrazioni e deduzioni accessibili con la dichiarazione dei redditi. La mole del documento e i tempi di pubblicazione inducono a una riflessione più ampia che arriva fino alla riforma fiscale.
Venerdì 25 giugno 2021 ha visto la luce l’ormai consueta circolare dell’Agenzia delle Entrate che, in varie forme, da qualche anno a questa parte viene pubblicata con l’arduo compito di guidare il contribuente tra le varie norme e disposizioni di prassi relative alla fruizione di detrazioni e deduzioni previste dal Legislatore, per il tramite della dichiarazione annuale dei redditi.
Quest’anno si presenta come una “Raccolta dei principali documenti di prassi relativi alle spese che danno diritto a deduzioni dal reddito, detrazioni d’imposta, crediti d’imposta e altri elementi rilevanti per la compilazione della dichiarazione dei redditi delle persone fisiche e per l’apposizione del visto di conformità per l’anno d’imposta 2020”. La definizione è nel titolo stesso.
Il documento, come riportato in premessa, “è il frutto del lavoro svolto da un tavolo tecnico istituito tra l’Agenzia delle entrate e la Consulta nazionale dei CAF per elaborare un compendio comune utile per gli operatori dei CAF e per i professionisti abilitati all’apposizione del visto di conformità sulle dichiarazioni presentate [...] nonché per gli stessi uffici dell’Amministrazione finanziaria nello svolgimento dell’attività di assistenza e di controllo documentale ex art. 36-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600”.
La circolare 7/2021 dell’Agenzia delle Entrate: le criticità del documento
La circolare, pubblicata annualmente dall’Agenzia delle Entrate, ha raggiunto la ragguardevole dimensione di 539 pagine, il volume è esplicita testimonianza dei problemi che ruotano attorno al sistema tributario italiano come è attualmente concepito.
Il documento dovrebbe rispondere al dettato dello Statuto del Contribuente che al suo articolo 5 comma 1 dispone:
“L’amministrazione finanziaria deve assumere idonee iniziative volte a consentire la completa e agevole conoscenza delle disposizioni legislative e amministrative vigenti in materia tributaria, anche curando la predisposizione di testi coordinati e mettendo gli stessi a disposizione dei contribuenti presso ogni ufficio impositore.
L’amministrazione finanziaria deve altresì assumere idonee iniziative di informazione elettronica, tale da consentire aggiornamenti in tempo reale, ponendola a disposizione gratuita dei contribuenti”.
Si tratta di un egregio lavoro di supporto al contribuente, a parere di chi scrive, vanificato da due ordini di problemi:
- la ponderosità della produzione normativa trattata dalla Circolare, la cui causa è chiaramente ascrivibile al Legislatore e non alla agenzia fiscale;
- la mancata tempestività della pubblicazione del documento, che in questo caso è ascrivibile alla Agenzia delle Entrate.
La circolare 7/2021 dell’Agenzia delle Entrate e il timore di una riforma fiscale monca
Nell’ottica di chi scrive non appare in linea con la disposizione dello Statuto del Contribuente sopra richiamato la pubblicazione di un tale voluminoso documento a 5 giorni dalla prima scadenza per il versamento delle imposte dovute di cui 3 lavorativi sia in linea della
Se è vero che si tratta di un documento rivolto principalmente alla compilazione del modello 730/2021, il cui termine di presentazione è fissato al 30 settembre, è anche vero che si tratta di un utile riferimento anche per coloro che presenteranno il modello Redditi.
Prescindendo dal caso qui trattato, non è la prima volta che l’Agenzia si pronuncia a ridosso di un termine di scadenza oppure espone le sue tesi su temi trattati dalle norme tributarie ben oltre il loro termine di prima applicazione.
Forse come noi contribuenti e operatori della materia tributaria, anche l’Agenzia delle Entrate è “vittima” del farraginoso complesso ed arcaico sistema tributario del nostro paese.
Urge una riforma fiscale che nel suo complesso districhi la matassa di norme e documenti di prassi accumulati in questi decenni.
Quello che si sta delineando, però, è più un palliativo parziale che riguarda l’imposizione diretta e non un radicale ripensamento dell’intero sistema con interventi sulle implicazioni incrociate tra imposizione diretta, indiretta, la tassazione cedolare.
Serve, inoltre, un cambio di paradigma da parte del Legislatore per non vanificare le novità della riforma in arrivo, qualsiasi essa sia, e per mettere in atto quanto disposto dai commi 3 e 4 dell’articolo 2 dello Statuto del Contribuente, ovvero Chiarezza e trasparenza delle disposizioni tributarie .
“3. I richiami di altre disposizioni contenuti nei provvedimenti normativi in materia tributaria si fanno indicando anche il contenuto sintetico della disposizione alla quale si intende fare rinvio.
4. Le disposizioni modificative di leggi tributarie debbono essere introdotte riportando il testo conseguentemente modificato”.
Forse sarebbero bastati questi due elementi per non trovarci alle prese con una circolare numero 7/2021 di siffatta dimensione.
- Agenzia delle Entrate - Circolare numero 7 del 25 giugno 2021
- Raccolta dei principali documenti di prassi relativi alle spese che danno diritto a deduzioni dal reddito, detrazioni d’imposta, crediti d’imposta e altri elementi rilevanti per la compilazione della dichiarazione dei redditi delle persone fisiche e per l’apposizione del visto di conformità per l’anno d’imposta 2020.
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