Ape social e precoci: novità nella Legge di Bilancio 2018 annunciate dal Ministro Poletti. Attualmente l'Inps ha rifiutato il 70% delle domande inviate ma si preannunciano modifiche alle regole per l'accesso alla pensione anticipata.
Ape social e precoci: novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2018.
Ad annunciarlo è il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, con una news pubblicata sul sito ministeriale a fronte delle polemiche sulle domande rifiutate dall’Inps.
A fronte di un totale di 66.000 domande di accesso all’Ape social o alla pensione anticipata per i lavoratori precoci, è pari al 70% il numero di quelle rifiutate ma, in base alle ultime novità, l’Inps dovrà riesaminare le istanze scartate.
Saranno ammesse le domande di Ape social di lavoratori disoccupati che hanno accettato piccoli lavori, anche retribuiti con voucher, attualmente esclusi a causa dell’applicazione da parte dell’Inps delle regole previste dalla Legge di Bilancio 2017.
L’Inps dovrà riesaminare le domande di pensione anticipata trasmesse a fronte delle novità normative che inserirà la Legge di Bilancio 2018: ecco quali sono attualmente le modifiche previste.
Ape social e precoci: le novità della Legge di Bilancio 2018
Nella Legge di Bilancio 2018 il Governo ha annunciato di voler intervenire per rendere meno stringenti i requisiti per accedere ad Ape social e pensione anticipata per i lavoratori precoci.
Modifiche che si rendono necessarie non solo per rispondere alle richieste di lavoratori e sindacati ma anche per risolvere il problema delle oltre 44.000 domande di accesso scartate proprio per via dei limiti previsti dalla riforma pensioni 2017.
A comunicare l’arrivo di modifiche alle regole per accedere ad Ape social per disoccupati e precoci è il Ministero del Lavoro, con un comunicato stampa pubblicato il 19 ottobre 2017.
Nel testo della news si legge che:
“I dati resi noti oggi dall’INPS riguardo i risultati dell’esame delle domande di accesso all’Ape sociale e al pensionamento anticipato per i lavoratori precoci sono riferiti all’esame effettuato dall’Istituto prima delle nuove indicazioni fornite dal Ministero del Lavoro in risposta alla richiesta di chiarimenti avanzata dall’INPS.
In quella risposta, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha ribadito la volontà del Governo di favorire una piena utilizzazione delle due misure, fornendo indicazioni che permetteranno all’Istituto di applicarle in maniera pienamente coerente con le volontà espresse dal legislatore, anche rivedendo in autotutela le decisioni già assunte.
Il Ministero valuterà i risultati del riesame delle domande da parte dell’INPS, verificandone la coerenza con le indicazioni fornite all’Istituto.
La volontà del Governo di ampliare l’utilizzabilità dell’Ape sociale è confermata dalle norme inserite nel disegno di legge di bilancio che vanno in direzione di un allargamento della platea dei beneficiari della misura, con particolare riferimento alle lavoratrici con figli e ai lavoratori disoccupati a seguito della conclusione di contratti a tempo determinato.”
Legge di Bilancio 2018, novità sulle pensioni ancora non ufficiali
A fronte delle dure reazioni dei sindacati arrivate a seguito della comunicazione dell’alto numero di domande di Ape social e di pensione anticipata per i precoci respinte, il Ministero del Lavoro ha voluto chiarire l’intento di rendere meno stringenti i requisiti previsti.
Nell’attuale bozza delle Legge di Bilancio 2018 la sezione relativa alle riforme che riguardano il capitolo pensioni risulta ancora incompleta. Quel che attualmente si sa è che a partire dal 1° gennaio 2018 sarà introdotta l’Ape social per le donne.
Le lavoratrici con figli potranno andare in pensione prima, beneficiando di uno sconto contributivo di 6 mesi per ciascun figlio e per un massimo di due anni.
Nel testo del comunicato stampa pubblicato dal Governo vengono elencate quelle che al momento risultano essere le due novità sulle pensioni ufficiali previste dalla Legge di Bilancio 2018:
“ Ape social donne – La misura, introdotta in via sperimentale con la legge di bilancio per il 2017, per le donne, in determinate condizioni, con almeno 63 anni di età e che non siano titolari di pensione diretta, permette di accompagnare con una indennità fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Con la nuova norma introdotta dal disegno di legge di bilancio per il 2018 si prevede di ampliare per il prossimo anno la platea dei beneficiari riducendo i requisiti contributivi alle donne con figli. La riduzione è pari a 6 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 2 anni.
Ape a tempo determinato – Si amplia per il 2018 la platea dei beneficiari, estendendo l’indennità anche in caso di scadenza di un contratto a tempo determinato, a condizione che il lavoratore, nei 3 anni precedenti la cessazione del rapporto, abbia avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi.”
Insomma, quel che appare chiaro è che per rispondere alle giustificate pressioni di lavoratori e sindacati il Governo inserirà una modifica ai requisiti, necessaria per dar più flessibilità ad uno strumento introdotto per consentire, in casi di difficoltà, di andare in pensione anticipata.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Ape social e precoci: le novità della Legge di Bilancio 2018