Requisiti pensione 2017 dipendenti pubblici, statali, comunali: ecco tutto quello che c'è da sapere e le novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2017.
Per i dipendenti pubblici la principale novità contenuta nella Riforma Pensioni 2017 è la definizione della pensione di vecchiaia raggiunta a 66 anni, con successivo ricalcolo della aspettativa di vita. La Legge di Stabilità 2017 non ha di fatto intaccato la precedente normativa: per buona sorte di chi non ha contributi versati precedentemente al 31 dicembre 1995 non potrà ricevere meno di 670 euro. Per chi supera questa soglia, invece, ci vorranno 70 anni e 7 mesi con 5 anni di contributi versati effettivi.
La nuova Legge di Bilancio ha però confermato alcuni strumenti già discussi di anticipo e prestito pensionistico. Alcuni di questi, come la Quota 41 sono stati trattati in precedenti articoli, altri non corrispondono al profilo dei dipendenti pubblici. Ciò che sicuramente concerne i lavoratori statali è la possibilità di richiedere l’anticipo pensionistico per un periodo di tempo limitato.
Requisiti pensioni dipendenti pubblici e misura volontaria APE
L’anticipo pensionistico, con sigla APE, è una delle possibilità presentate per il pubblico impiego, decisamente al centro dell’attenzione. L’uscita sarebbe anticipata a 63 anni attraverso la misura volontaria alla pensione anticipata tramite un prestito INPS. Esso sarà possibile solo dal 1 maggio 2017 e concesso per tramite di banche o assicurazioni fino al completamento dei tempi ordinari per la maturazione della vitalizio. L’importo è stabilito sulla pensione futura, quindi, restituito agli istituti di credito tramite prelievo mensile sullo stesso.
La misura volontaria è in via sperimentale e si manterrà disponibile per i soggetti adeguati per un periodo di tempo limitato: il termine è fissato per il 31 dicembre 2018. Osserviamo quali sono i requisiti per richiedere l’APE:
- 20 anni di contributi;
- essere a meno di 3 anni e 7 mesi dalla pensione ordinaria;
- avere almeno 63 anni;
- l’importo della pensione non deve essere inferiore a 700 euro lordi.
A questa misura volontaria si aggiunge anche un’altra novità, cioè l’opportunità di richiedere anche una rendita integrativa temporanea anticipata, ridotta a sigla come RITA: con essa si intende la domanda di anticipo della pensione complementare come rendita mensile, erogata prima della maturazione dell’età necessaria – opportunità funzionale per i soggetti che cercano entrate in attesa della pensione ordinaria.
Requisiti pensioni 2017 dipendenti pubblici e opzione donna
Quali sono i requisiti 2017 per le pensioni alle donne della Pubblica Amministrazione?
Riguardo alle dipendenti pubbliche, prima della Riforma Pensioni 2017, veniva stabilito uno stringente parametro anagrafico: solo le lavoratrici con 57 anni di età compiute entro il 31 dicembre 2015 e con trentacinque anni di contributi versati potevano usufruire della pensione versata interamente con il sistema contributivo.
L’opzione donna consente alle lavoratrici di evitare che la maturazione del requisito sia precedente al dicembre 2015, proprio perché molte dipendenti erano rimaste escluse da questa opzione data la soglia non raggiungibile. Aggiungendo i mesi maturabili nel 2016 e successivi, dunque, il raggiungimento del requisito sarebbe possibile.
Il Governo ha infatti posto rimedio ammettendo proprio l’aspettativa di vita come altro requisito: nel comma 223 della Legge di Stabilità 2017, infatti, questo parametro influisce in modo evidente sui tempi pensionistici. Attualmente sarebbero a vaglio ulteriori modifiche sul calcolo dell’aspettativa di vita, per cui, si prevedono ulteriori sviluppi nei prossimi giorni.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Dipendenti pubblici: requisiti pensione 2017