Salta la proroga dell'obbligo di tracciabilità per le detrazioni fiscali 2020. Già per le spese sostenute dal 1° gennaio è quindi necessario aver pagato con carte o bancomat. L'emendamento al Milleproroghe non trova spazio nella legge di conversione approvata alla Camera.
Nessuna proroga per le detrazioni fiscali: obbligo di tracciabilità già dalle spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2020.
All’interno della legge di conversione del Decreto Milleproroghe 2020 non ha trovato spazio l’emendamento annunciato dal Governo per rinviare l’obbligo di utilizzare esclusivamente bancomat, carte o bonifici per pagare le spese ammesse in detrazione fiscale.
L’intenzione del Governo era di rinviare l’obbligo di tracciabilità ad aprile, ma da subito erano stato sollevato il problema delle coperture.
L’obbligo di tracciabilità delle spese da portare in detrazione fiscale porterà delle entrate nelle casse dell’Erario, e per una proroga era quindi necessario reperire le risorse di copertura.
I “vincoli” di bilancio si scontrano però con i diritti dei contribuenti.
Soprattutto per le detrazioni fiscali sulle spese mediche, l’avvio dell’obbligo di tracciabilità dal 1° gennaio 2020 ha creato non poca confusione, e dalla Consulta Nazionale dei CAF era stata avanzata la richiesta di prorogare il divieto di utilizzo del contante per i primi tre mesi dell’anno.
Una richiesta non accolta, almeno per ora. Resta ancora il passaggio in Senato prima di dire chiuso il capitolo Milleproroghe 2020, ma i tempi sono quantomai stretti. La conversione del decreto è attesa entro la fine del mese di febbraio.
Detrazioni fiscali 2020, nessuna proroga: tracciabilità per le spese dal 1° gennaio
La discussione sulla possibile proroga dell’obbligo di tracciabilità per le detrazioni fiscali 2020 si conclude, per ora, con l’impossibilità di un rinvio dal 1° gennaio al 1° aprile.
Il rinvio della stretta al contante per le detrazioni Irpef del 19% era data per certa da più fonti, considerando che era stato il Ministro Gualtieri a promuovere l’emendamento.
L’approvazione alla Camera della legge di conversione del Decreto Milleproroghe 2020 smentisce i più ottimisti: non c’è traccia di un rinvio dell’obbligo di tracciabilità, ufficialmente in vigore già per le spese sostenute dal 1° gennaio.
Manca ancora il passaggio in Senato, è vero, ma i tempi ed i margini di manovra sono quantomai risicati, considerando che il voto definitivo alla legge di conversione dovrà arrivare ad ultimo entro il 29 febraio.
A bloccare la proroga dell’obbligo di tracciabilità delle spese detraibili al 19% è stato il problema delle coperture.
La volontà del Governo c’era, ed era stato il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, a dichiararsi favorevole al rinvio dal 1° gennaio 2020 al 1° aprile 2020.
Dopo l’annuncio di un emendamento del Governo, volto a salvare le spese pagate con denaro contante dal 1° gennaio e fino alla fine del mese di marzo, è stata la Ragioneria Generale dello Stato a sollevare le proprie perplessità.
La proroga al 1° aprile 2020 della tracciabilità per le detrazioni fiscali era subordinata al reperimento delle coperture economiche ad una norma pensata anche per fare gettito.
Dal divieto di detrarre le spese pagate con contante, la Legge di Bilancio 2020 ha infatti stimato maggiori entrate pari a a 860 milioni per il 2021 e 496 milioni per il 2022.
Detrazioni fiscali 2020, nessuna proroga per le spese mediche sostenute dal 1° gennaio
La richiesta di prorogare l’obbligo di tracciabilità per le detrazioni fiscali è stata avanzata dalla Consulta dei CAF, anche considerando la scarsa informazione circa le nuove regole sui pagamenti.
A rischio vi sono le numerose spese, soprattutto in ambito medico, pagate con denaro contante dal 1° gennaio 2020.
Le somme sostenute per visite ed esami presso medici privati, così come presso strutture non convenzionate con il SSN, sono comprese tra quelle per le quali è previsto l’obbligo di usare mezzi tracciabili, come carte, bancomat ma anche bonifici.
Sono escluse dalle nuove regole le spese relative a farmaci o visite presso strutture pubbliche o accreditate.
Il caos generatosi dal 1° gennaio 2020 non ha riguardato esclusivamente i consumatori, ma anche i medici non ancora dotati di POS, lo strumento di pagamento sicuramente più semplice ed immediato tra quelli che garantiscono la tracciabilità della spesa.
Un’impreparazione generale ad una novità di rilievo che ha portato alla richiesta unanime di una proroga, sia per salvare le spese pagate con denaro contante che per dare il tempo a professionisti ed imprese di adeguarsi alle nuove norme.
Una richiesta che tuttavia non ha trovato ascolto: il Decreto Milleproroghe 2020 delude chi sperava in una salvaguardia a tutela dei contribuenti.
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