Decreto ristori bis: l'Istituto Nazionale Tributaristi è fermamente convinto che le misure racchiuse al suo interno non siano sufficienti e che il Governo dovrebbe rimediare immediatamente. Ecco tutto quello che c'è da sapere.
Decreto ristori bis: l’Istituto Nazionale Tributaristi è rimasto deluso dalle misure inserite nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
A renderlo noto è stato proprio il Presidente dell’INT, Riccardo Alemanno, che ha lamentato la poca chiarezza del Decreto ristori, sopratutto per ciò che concerne i codici Ateco e la loro implementazione che non è ancora avvenuta.
L’INT chiede pertanto un pronto intervento del Governo per andare a rimediare alle lacune del Decreto ristori, ma non con l’emanazione di emendamenti, bensì con la pubblicazione di un nuovo Decreto, che consenta ai contribuenti di ricevere le agevolazioni che gli spettano.
Ma vediamo nel dettaglio cosa ha dichiarato il Presidente dell’INT nel comunicato pubblicato oggi, 10 novembre 2020.
Decreto ristori bis: per l’INT troppe lacune e carenze, Alemanno chiede l’immediata pubblicazione di un nuovo Decreto
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto ristori bis, il Presidente dell’INT, Riccardo Alemanno, ha fatto sapere che l’Istituto non è d’accordo con le misure inserite nel testo.
In particolare Alemanno ha dichiarato che:
“Si sperava che rispetto alle bozze circolate in questi giorni, il testo definitivo e gli allegati fossero corretti ed i codici Ateco implementati, invece ancora una volta dimenticanze (macroscopiche come il commercio al dettaglio di calzature) e valutazioni che non tengono conto delle attività i cui ricavi si ridurranno o peggio, pur non essendo comprese tra quelle costrette alla chiusura ma strettamente collegate come gli agenti di commercio o le filiere produttive collegate. Ovviamente nulla per il lavoro professionale (...)”
La soluzione per Alemanno è che il Governo pubblichi immediatamente un nuovo Decreto.
Il Presidente dell’INT ha infine aggiunto:
“Noi prendiamo sul serio e rispettiamo le regole sanitarie e le restrizioni anti Covid nella zone a maggior rischio subendo un’inevitabile perdita economica, in queste aree pertanto i rinvii delle imposte e dei contributi nonché i crediti d’imposta sugli affitti dovevano essere generalizzati e sui contributi a fondo perduto doveva esserci una maggiore attenzione. Ripeto, bisogna rimediare immediatamente.”
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Decreto ristori bis: per l’Istituto Nazionale Tributaristi troppe carenze e dimenticanze