Scende il bonus Befana: l'importo di 100 euro sarà al lordo dell'IRPEF, che si applicherà nella misura del 23 per cento. L'effettivo ammontare spettante sarà pari a 77 euro circa
Il bonus Befana si sgonfia, e se già la platea dei beneficiari sarà limitata anche sull’importo effettivo riconosciuto i 100 euro saranno solo teorici.
Questo l’effetto della tassazione dell’indennità aggiuntiva che verrà erogata ai dipendenti nel mese di gennaio 2025, confermato dal Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo.
L’effettivo importo riconosciuto sarà quindi condizionato dall’applicazione dell’IRPEF del 23 per cento: dal bonus Befana di 100 euro si passa a 77 euro circa, con lievi ritocchi al rialzo per chi beneficia di detrazioni fiscali.
Il bonus Befana non sarà di 100 euro: la tassazione IRPEF riduce l’importo
È stato il Viceministro dell’Economia Maurizio Leo, interpellato alla Camera il 2 maggio, a confermare che sul bonus di 100 euro che verrà riconosciuto a gennaio 2025 si applicherà l’IRPEF.
I lavoratori dipendenti in possesso dei requisiti per beneficiarne riceveranno quindi un importo inferiore alle attese: il bonus Befana sarà pari a 77 euro circa, considerando l’applicazione dell’aliquota d’imposta del 23 per cento.
Il calcolo delle somme effettivamente riconosciute è presto fatto, ma sull’importo potranno incidere anche eventuali detrazioni fruite dal dipendente e si potrà quindi arrivare ad un bonus pari all’incirca a 80 euro.
Questi i numeri forniti dal Viceministro dell’Economia, che scioglie alcuni dei dubbi sorti dopo l’approvazione della misura in Consiglio dei Ministri, in attesa del testo ufficiale del decreto legislativo in materia di IRPEF e IRES.
Il contributo extra, spettante a 1,1 milioni di dipendenti fino a 28.000 euro di reddito con coniuge e almeno un figlio a carico o nuclei monogenitoriali, è definito come una “tredicesima del cuneo fiscale”, intervento temporaneo e limitato all’anno in corso, in attesa del debutto della flat tax sulla mensilità aggiuntiva di Natale.
Il bonus Befana lascia fuori i titolari di redditi bassi
Nella discussione sugli aspetti controversi del nuovo contributo a sostegno dei redditi da lavoro, spicca non solo l’importo tagliato dall’IRPEF, ma anche il tema degli esclusi.
Oltre al requisito reddituale e relativo alla composizione del nucleo familiare, il bonus di 100 euro (o meglio sarebbe dire di 77 euro) spetterà esclusivamente ai contribuenti fiscalmente capienti.
Il comunicato stampa diramato da Palazzo Chigi il 30 aprile evidenzia infatti che tra le condizioni d’accesso richieste vi è il possesso di un’imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (con esclusione di pensioni e di assegni a esse equiparati), percepiti dal lavoratore, d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti.
In sostanza, sarà necessario rientrare tra i soggetti tenuti al versamento dell’IRPEF e non tra i contribuenti totalmente esentati per via delle detrazioni fiscali spettanti.
Cosa comporta questo dal punto di vista pratico?
Il bonus Befana lascerà di fatto fuori i contribuenti con redditi più bassi, sotto la soglia della no tax area di 8.500 euro così come previsto anche - ad esempio - in materia di trattamento integrativo.
Ed è qui che emergono alcune delle discrepanze in merito al trattamento della nuova agevolazione, che se ai fini IRPEF è considerata come un reddito (e quindi tassata integralmente), è invece strutturata al pari delle detrazioni sul fronte dell’individuazione dei beneficiari.
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