Reddito di cittadinanza per gli stranieri: per la Corte Costituzionale non è discriminatorio destinare la misura solo a coloro in possesso di permesso di soggiorno di lunga durata. Lo stabilisce con la sentenza n. 19/2022.
Reddito di cittadinanza agli stranieri: con la sentenza n. 19/2022 la Corte Costituzionale stabilisce che è ragionevole erogarlo solo a coloro che sono in possesso di permesso di soggiorno di lunga durata.
La questione di legittimità è stata sollevata dal Tribunale di Bergamo, che ha ritenuto discriminante erogare la misura solo agli stranieri stabilmente residenti in Italia, e non anche a coloro che hanno un permesso unico di lavoro o un permesso di soggiorno di almeno un anno.
La Corte Costituzionale ha quindi approfondito la natura del reddito come misura di politica attiva del lavoro, e non mero strumento assistenziale per rimediare ad uno stato di bisogno.
Soggiornare stabilmente in Italia è dunque un requisito collegato alla realizzazione del progetto di inserimento lavorativo e di inclusione sociale, cui è finalizzato il reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza agli stranieri solo con permesso di soggiorno di lunga durata
La Corte Costituzionale ha dichiarato ragionevole la norma che prescrive che un cittadino di uno Stato extra UE percepisca il reddito di cittadinanza solo se è in possesso di un permesso di soggiorno di lunga durata.
La sentenza n. 19/2022 scardina quindi la questione di legittimità costituzionale posta dal Tribunale di Bergamo.
Quest’ultimo, come sopra anticipato, ha sollevato il dubbio sulla costituzionalità del reddito di cittadinanza erogato solo agli stranieri residenti stabilmente in Italia.
Secondo il Tribunale di Bergamo, poiché il reddito è una “prestazione essenziale diretta a soddisfare bisogni primari della persona umana”, il requisito del possesso del permesso di soggiorno di lunga durata crea una discriminazione tra i cittadini e gli stranieri.
Sono infatti esclusi dal reddito tutti coloro che hanno il permesso unico di lavoro o il permesso di soggiorno di almeno un anno, e che possono trovarsi in stato di bisogno.
Un’esclusione che secondo il Tribunale è in contrasto con gli articoli 2, 3, 31, 38 e 117 della Costituzione, quest’ultimo in relazione all’articolo 14 CEDU, e con gli articoli 20 e 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
Tuttavia, ha evidenziato la Corte Costituzionale, in Italia esistono già misure assistenziali fondate sul solo stato di bisogno e misure di contrasto alla povertà, finalizzate a soddisfare bisogni primari dell’individuo.
Rispetto a queste la legge non deve realizzare discriminazioni tra cittadini e stranieri.
Il reddito di cittadinanza, invece, non persegue un fine assistenziale, ma di inserimento lavorativo e di integrazione sociale.
Affinché ciò sia possibile, è richiesto un orizzonte temporale lungo, per il quale è ragionevole che lo straniero che percepisca il reddito sia residente in Italia a tempo indeterminato.
- Comunicato stampa Corte Costituzionale su sentenza 19/2022
- Comunicato stampa Corte Costituzionale su Reddito di cittadinanza stranieri con permesso di soggiorno di lunga durata.
Reddito di cittadinanza per stranieri con permesso di soggiorno lungo: i requisiti e la natura dello strumento
A tal proposito si ricorda che la legge 4/2019, all’articolo 2, prevede che possono ricevere il reddito di cittadinanza i cittadini italiani, o di un Paese UE, o di un Paese terzo con permesso di soggiorno di lungo periodo, che risiedano in Italia da almeno 10 anni.
Altro requisito essenziale è che i percettori prestino la loro immediata disponibilità al lavoro, e sottoscrivano un patto per il lavoro e per l’inclusione sociale.
L’erogazione del reddito, inoltre, è a termine: i beneficiari lo ricevono per 18 mesi, ulteriormente rinnovabili.
La realizzazione di un percorso di accompagnamento all’integrazione, che comporti assunzione di impegni da parte del beneficiario, e la durata del reddito, lo rendono uno strumento di politica attiva finalizzato all’inserimento lavorativo e sociale.
Come evidenziato dalla Corte, il fatto che lo straniero risieda in modo stabile in Italia appare quindi un requisito ragionevole affinché si realizzi l’obiettivo perseguito con il reddito di cittadinanza.
In base a questa ricostruzione del reddito di cittadinanza, la Corte Costituzionale ha dichiarato che non è pertanto incostituzionale destinarlo agli stranieri residenti in Italia con permesso di soggiorno di lunga durata.
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