Dal 25 aprile i dipendenti pubblici non possono più inviare la domanda per l'anticipo del TFR e del TFS. La motivazione alla base della sospensione disposta dall'INPS riguarda i fondi stanziati
Stop alle domande per l’anticipo dei trattamenti di fine servizio (TFS) e dei trattamenti di fine rapporto (TFR) per i dipendenti pubblici.
L’INPS, come si legge nel messaggio del 25 aprile, ha disposto il blocco della procedura a partire da tale data.
Gli uffici credito delle sedi e dei poli territoriali e nazionali, dunque, non possono più accogliere le istanze.
Questo perché l’elevato numero di domande presentate sta portando all’esaurimento dei fondi stanziati.
Anticipo TFR/TFS: stop alle nuove domande per i dipendenti pubblici
L’INPS con il messaggio n. 1628/2024 annuncia che a partire dal 25 aprile per i dipendenti pubblici iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali non è più possibile inviare la domanda per ottenere l’anticipo del TFR e del TFS.
La causa della sospensione, spiega l’Istituto, è da attribuire all’elevato numero delle richieste presentate che sta esaurendo i fondi stanziati.
A partire dal 26 aprile 2024, dunque, gli Uffici credito delle sedi e dei poli territoriali e nazionali non possono più accogliere domande né trasmettere le bozze di proposta di cessione agli utenti.
Questo perché, come previsto dal regolamento relativo alla prestazione approvato dall’INPS, l’erogazione deve avvenire nei limiti delle disponibilità finanziarie destinate annualmente nel bilancio dell’INPS.
Il provvedimento riguarda solo le nuove domande. Chi ha già trasmesso un’istanza ha, infatti, la possibilità di ricevere l’anticipo se la proposta di cessione rientra nei limiti delle disponibilità finanziarie e ottiene la relativa accettazione da parte dell’Istituto.
Ad ogni modo, per le domande già presentate e che risultano prive di copertura finanziaria non sarà disposto il mancato accoglimento. Come si legge nel documento, l’INPS ha comunicato alle sedi alle sedi e ai poli territoriali e nazionali di rimanere in attesa di ulteriori istruzioni operative.
Come funziona l’anticipo del TFR/TFS per i dipendenti pubblici
La domanda di anticipo della prestazione si può presentare dal 1° febbraio 2023.
Permette ai dipendenti pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (Fondo credito), pensionati e cessati dal servizio, di fruire dell’intero importo del TFR/TFS maturato e non liquidato o di una sua parte senza dover attendere i tempi di pagamento ordinari.
Si applica un tasso di interesse dell’1 per cento e una ritenuta dello 0,5 per cento.
Le somme erogabili sono quelle relative a un rapporto di lavoro concluso, maturate, disponibili ed esigibili dopo almeno 6 mesi dalla data di presentazione della domanda.
L’esaurimento dei fondi disponibili per l’anticipo del TFS e del TFR, sottolinea l’INPS, dimostra l’interesse riscosso da questo strumento tra gli iscritti al Fondo Credito.
Come si legge nella nota del 26 aprile, l’Istituto valuterà un’evoluzione della prestazione di credito legata al TFS e al TFR dei dipendenti pubblici alla luce dell’attuale livello sistematico dei tassi d’interesse e della potenziale base di utenti che deriva dalla riapertura delle adesioni al fondo, prevista dalla normativa vigente.
- INPS - Messaggio n. 1628 del 25 aprile 2024
- Anticipazione ordinaria del TFS/TFR in favore degli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali istituita ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera f), del D.M. 28 luglio 1998, n. 463. Blocco delle domande per il raggiungimento del limite delle disponibilità finanziarie stanziate nel Bilancio di previsione dell’INPS per l’anno 2024
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Anticipo TFR/TFS: stop alle nuove domande per i dipendenti pubblici