I controlli fiscali sui parrucchieri

Gianfranco Antico - Dichiarazione dei redditi

Sulla base di cosa vengono effettuati i controlli fiscali nel caso di attività come quelle dei parrucchieri? Dagli indizi di evasione agli elementi oggetto di verifica

I controlli fiscali sui parrucchieri

Le attività che rientrano nell’ambito dei servizi di parrucchieri sono organizzate per la maggior parte sotto forma di imprese individuali (ad es. ditte a conduzione familiare, con qualche addetto) e, in piccola percentuale, come società di persone o di capitale (normalmente con un discreto numero di lavoratori dipendenti).

A seconda della tipologia delle prestazioni fornite, si potrà riscontrare una gamma di servizi estremamente differenziata (come ad esempio: trattamenti estetici, manicure, ecc.) ed una conseguente specializzazione degli addetti.

Spesso è possibile individuare anche l’esecuzione di prestazioni al domicilio della clientela in occasione di matrimoni o altre ricorrenze, specie se pubblicizzate in modo specifico.

L’attività si caratterizza per una forte componente di servizio e per una minore incidenza dei costi per materie prime e beni strumentali.
Le variabili più significative, che incidono sull’attività in oggetto e che ne condizionano il volume d’affari, sono:

Variabili
Dimensioni e prestigio del salone
Tipologia della clientela servita
Personale addetto all’attività
Ubicazione
Vendita di prodotti di profumeria
Appartenenza ad una catena di franchising
L’evasione tipica
Omessa fatturazione, in tutto o in parte, dei corrispettivi relativi ai servizi resi
Sistematica sottofatturazione delle prestazioni rese

I verificatori dopo aver adempiuto alle formalità di rito procedono, fra l’altro, all’effettuazione di una serie di controlli definiti prioritari. Indichiamo qui di seguito quelli più significativi.

Controlli prioritari significativi

Controllo di cassa Rilevazione beni strumentali e attrezzatura Rilevazione consumi energia elettrica Rilevazione prezzi praticati Rilevazione servizi offerti Individuazione dei trattamenti maggiormente praticati e il tempo mediamente impiegato per ogni singola prestazione

Obiettivo del controllo è quello di ricostruire credibilmente i ricavi corrispondenti ai servizi effettivamente resi a fronte di quelli annotati in contabilità e dichiarati sia ai fini I.V.A. che delle imposte sui redditi.

A titolo indicativo si fornisce l’elenco degli elementi indiziari più caratteristici del settore e sintomatici dell’esistenza di corrispettivi e/o acquisti non contabilizzati.

Indizi di evasione

Consistenza di cassa superiore al totale degli importi registrati Anomalie nella contabilizzazione dei corrispettivi Presenza di materiale in magazzino non coperto da fatture Descrizione sommaria delle rimanenze finali e/o uno scarso dettaglio della loro classificazione Giacenze effettive di magazzino inferiori a quelle che risultano contabilizzate Finanziamenti del titolare o dei soci alla propria impresa che possono trarre origine da corrispettivi non contabilizzati

La verifica dei ricavi dichiarati muoverà dai dati e dalle notizie acquisite nel corso dell’accesso e tenderà a ricostruire l’effettiva entità, quantitativa e qualitativa, delle prestazioni rese, puntando sulle incongruenze di carattere documentale e contabile - essendo molto scarse le manifestazioni esterne dell’attività – attenzionando l’attendibilità delle correlazioni che vengono a stabilirsi, sulla base dei dati contabili e documentali, tra i consumi di materiali (shampoo, tinture, lacca, ecc.) o di energia elettrica e servizi resi.

La ricostruzione dei ricavi in sede di verifica viene generalmente effettuata sulla base della metodologia di controllo specifica del settore, emanata dall’allora Ministero delle Finanze con la circolare n.289/E del 7.11.97 e con il successivo aggiornamento - circolare n.185/E del 13 ottobre 2000.

I verificatori, pertanto, guarderanno con particolare attenzione una serie di elementi.

Elementi

Natura delle prestazioni Piega, taglio, permanente, tintura, alle quali vanno aggiunte altre prestazioni più particolari, quali la decolorazione, stiratura, mesches, riflessi, colpi di sole, manicure, impacchi di crema, uso di shampoo speciale, uso di lozioni rigeneranti
Tariffe Queste - da esporre obbligatoriamente al pubblico - variano in relazione all’ubicazione, al tipo di esercizio, e spesso legate al rapporto del titolare con la cliente; i prezzi delle prestazioni rese possono essere rilevate dalle ricevute fiscali emesse e rapportati con quelli determinati in contraddittorio con la parte
Quantità delle prestazioni Il monte ore disponibile nel corso dell’anno, riferito al titolare a agli altri eventuali addetti
Consumi di materiale Shampoo, lacca, lozioni, tinture, etc. in relazione ai servizi resi, per constatare eventuali ipotesi di sottofatturazione (ricevute fiscali emesse per importi inferiori a quelli realmente pagati dai clienti)
Questionari Risposte rese dagli sposi a specifici questionari

Per la ricostruzione dei corrispettivi la nota metodologica suggerisce il seguente percorso di controllo del volume d’affari, suddiviso in tre fasi.

Le tre fasi
1- Rilevazione del complessivo ammontare delle ore lavorate
2-Suddivisione del monte ore annue lavorate tra i diversi servi resi
3- Confronto fra prestazioni rese e fatture/ricevute emesse

La rilevazione del complessivo ammontare delle ore lavorate va operata – in contraddittorio con la Parte - distintamente tra quelle riferite a:

  • titolare dell’impresa e/o ai soci;
  • lavoranti;
  • apprendisti.

Per la determinazione del monte ore impiegato da ciascun dipendente e dagli altri addetti (titolare, familiari, ecc.), la nota riporta il seguente esempio di calcolo, basato sui dati medi rilevati da un’associazione di categoria:

Monte ore disponibili
Giorni del’anno 365
Domeniche e lunedì 104
Festività 16
Ferie 10
Malattia 5
Totale giorni non lavorati 135
Totale giorni lavorati 230
Ore lavorate in un anno 230 x 8= 1.840

La rettifica del monte ore per i tempi morti di lavorazione

Cd. tempi morti di lavorazione (pause, assenze momentanee etc.) Possono essere mediamente valutati intorno al 40%, per cui in tale ipotesi le ore effettivamente lavorate da ciascun addetto in ogni anno ammonterebbero a n. 1.100 (60% di 1.840)

Ulteriori possibili rettifiche al monte ore

Il monte ore attribuibile agli eventuali apprendisti e dipendenti assunti con contratti di formazione dovrà essere prudentemente valutato in contraddittorio
Per la stima della resa di ciascun addetto, sarà opportuno considerare che nell’arco della settimana sono individuabili giorni caratterizzati da un maggior afflusso della clientela e giorni di minori presenze
In presenza di prestazioni effettuate anche dal titolare o dai soci, al monte ore relativo ai dipendenti, andrà aggiunto quello stabilito in contraddittorio col contribuente

Successivamente, il monte delle ore annue lavorate andrà, sempre in contraddittorio con la parte, diviso percentualmente tra i diversi servizi resi. Per ogni tipologia di prestazione saranno rilevati i tempi medi di svolgimento attraverso il contraddittorio col contribuente opportunamente verbalizzato.
Il dato relativo alle prestazioni rese sarà poi confrontato con le fatture e/o ricevute emesse nel periodo considerato.

L’iter accertativo in forma schematica

Metodo di ricostruzione dei ricavi utilizzati:

Tipo di prestazione effettuata Percentuale determinata sul dichiarato
Messa in forma
Taglio
Colore
Lozioni
Ondulatura
Colpi di sole
Altro

Quantificazione del monte ore:

Disponibilità Metodo di calcolo
Totale giorni lavorati
Monte ore lavorate titolare
Monte ore lavorate dipendente
Totale monte ore lavorate
Tempi morti di lavorazione
Totale ore effettive lavorate

Distribuzione del monte ore in rapporto percentuale alle prestazioni dichiarate:

Monte oreTotale ore Prestazione
Messa in forma
Taglio
Colore
Lozioni
Ondulazioni
Colpi di sole
Altro
Monte ore lavorate x minuti Tempi di lavorazioni in minuti Numero e tipo di prestazioni Prezzo Corrispettivi
45 Messa in forma
30 Taglio
60 Colore
15 Lozioni
60 Ondulazioni
60 Colpi di sole
Altro
Prospetto finale
Ricavi rideterminati
Ricavi dichiarati
Ricavi da recuperare e tassazione

Il pensiero della Cassazione

Al fine di offrire al Lettore anche il pensiero dei massimi giudici sui tali tipi di controlli segnaliamo alcune pronunce della Cassazione:

  • la sentenza numero 13395/2001, dove l’accertamento è stato svolto attraverso la valorizzazione dei consumi (prodotti impiegati - tubi di colore per capelli e confezioni per permanente), “e quindi, evidentemente, sulla presunzione semplice dell’esistenza di una relazione diretta tra la quantità di materiale consumato e il numero di prestazioni effettuate (oltre che sulla ulteriore presunzione semplice che per le prestazioni non fatturate l’imprenditore percepisse il medesimo corrispettivo risultante dalle fatture emesse per le prestazioni contabilizzate)”;
  • la sentenza n. 13305/2011, che ha ritenuto legittima la ricostruzione dei ricavi operata nei confronti di un parrucchiere, pur quando il contribuente abbia tenuto una contabilità complessivamente attendibile, legittimando il cd.accertamento analitico-induttivo, ai sensi dell’articolo 39, comma 1, lettera d), del d.p.r. n. 600/73;
  • la sentenza n. 3632/2015, che ha legittimato l’accertamento induttivo notificato ad un parrucchiere, fondato su una serie di elementi indiziari qui di seguito indicati: mancanza di una contabilità formalmente regolare; rilevazione di tre dipendenti in nero; presenza di sei postazioni di lavoro nonché di quattro caschi per l’asciugatura dei capelli oltre che di vari altri attrezzi; anomalia tra la sussistenza di ricevute fiscali solo per prestazioni di messa in piega o pettinatura ed il rinvenimento di fatture di acquisto relative a prodotti di tintura e coloranti; riconoscimento da parte della contribuente, in contraddittorio, di avere effettuato anche prestazioni non fatturate.

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