Riforma pensioni: sarà possibile richiedere l'Ape volontaria continuando a lavorare, ecco come. Vediamo quali sono le ultime novità sulle pensioni e sull'Ape volontaria.
La riforma pensioni introduce una importante misura per accedere alla pensione anticipata: l’Ape, l’anticipo pensionistico.
L’Ape, che rappresenta l’intervento sul sistema pensionistico italiano su cui punta di più il Governo, entrerà in vigore a partire dal 1° maggio 2017 nelle sue tre varianti:
l’Ape volontaria, l’Ape aziendale e l’Ape social.
Le ultime novità sulla riforma pensioni riguardano proprio l’Ape volontaria, la misura che permette l’uscita anticipata fino a 43 mesi rispetto ai normali requisiti previsti per la pensione di vecchiaia, mediante un prestito finanziato da un istituto di credito (banca o assicurazione) richiesto direttamente all’Inps.
Pensioni: cos’è l’Ape volontaria
L’Ape volontaria è una delle misure previste dalla riforma pensioni in materia previdenziale e rappresenta nelle intenzioni del Governo un’opportunità per i lavoratori che ne fanno richiesta di lasciare il lavoro accedendo alla pensione.
Requisito per poter accedere all’Ape volontaria è l’età anagrafica di minimo 63 anni e l’età contributiva pari a 20 anni di contributi minimi, ovvero fino a massimo 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia.
Mediante l’Ape volontaria è possibile richiedere l’uscita anticipata grazie ad un prestito bancario o assicurativo erogato tramite l’Inps.
Tale prestito, che è esente da imposte perchè di natura privatistica, viene poi rimborsato dal lavoratore con un piano di ammortamento a rate costanti per 20 anni a partire dalla data di pensionamento e con una penalizzazione pari al 4,6% sull’assegno pensionistico.
L’Ape volontaria è una misura previdenziale a carattere sperimentale valida fino al 2018: potranno beneficiarne i lavoratori nati tra il 1951 ed il 1953 per l’anno 2017 e i lavoratori nati tra il 1952 ed il 1955 per l’anno 2018.
Pensioni, novità: Ape volontaria anche se si continua a lavorare
Una delle possibilità legate all’Ape volontaria è quella di poterne fare richiesta anche continuando a lavorare.
I lavoratori interessati ad accedere all’anticipo pensionistico dell’Ape volontaria potranno richiedere un prestito all’Inps anche mantenendo il proprio posto di lavoro oppure trasformando il proprio contratto in un part-time.
Il prestito finanziato dall’istituto di credito sarà parziale proprio perchè verrà integrato con il reddito che il lavoratore percepirà continuando a svolgere la propria attività lavorativa.
Un paletto voluto dal Governo per accedere a questa alternativa riguarda l’importo della pensione: l’anticipo pensionistico tramite Ape volontaria sarà possibile solo se una volta concluso il prestito l’assegno pensionistico si aggira tra i 700 e gli 800 euro netti.
Ricordiamo che l’Ape volontaria ha una penalizzazione del 4,6/ 4,7% per ogni anno di anticipo necessario al lavoratore per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro, ma grazie a una detrazione fiscale del 50% sulla quota interessi del lavoratore, la penalizzazione Ape sarà in parte compensata.
Per approfondire, leggi anche:
Riforma pensioni 2017: cos’è l’Ape? La guida completa
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Pensioni: Ape volontaria anche se si lavora. Ecco come funziona