Mini contratti di sviluppo: contributi a fondo perduto per le imprese del Sud Italia

Francesco Rodorigo - Incentivi alle imprese

Quasi tutto pronto per la partenza dei mini contratti di sviluppo dedicati alle imprese del Sud Italia. Previsti contributi a fondo perduto a sostegno degli investimenti produttivi

Mini contratti di sviluppo: contributi a fondo perduto per le imprese del Sud Italia

Pronti a partire i mini contatti di sviluppo per le imprese del Mezzogiorno.

Il decreto MIMIT fornisce le prime indicazioni operative sulle modalità di funzionamento della novità introdotta dal decreto Coesione che ha stanziato 300 milioni a sostegno degli investimenti produttivi.

Un provvedimento di prossima emanazione individuerà i termini per la presentazione delle domande.

Mini contratti di sviluppo: contributi a fondo perduto per le imprese del Sud

Il decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 12 agosto 2024, di cui è stato dato avviso sulla Gazzetta Ufficiale del 16 ottobre, disciplina i nuovi mini contratti di sviluppo per le imprese delle Regioni del Mezzogiorno (Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna).

Si tratta della misura agevolativa introdotta dall’articolo 8, comma 2, del decreto Coesione (n. 60/2024) volta a sostenere la realizzazione di investimenti produttivi di media dimensione finanziaria, compresi tra i 5 e i 20 milioni di euro.

L’agevolazione è rivolta alle imprese di piccole, medie o grandi dimensioni e che, alla data di presentazione della domanda, sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese;
  • sono in regime di contabilità ordinaria e dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati;
  • non sono in difficoltà;
  • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • hanno integralmente restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  • sono in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente e sono in regola con gli obblighi contributivi.

Le imprese inoltre non devono aver delocalizzato nei 2 anni precedenti la domanda o delocalizzare nei 2 successivi.

Per l’operatività della misura sono stati stanziati 300 milioni di euro.

Mini contratti di sviluppo: come funziona l’agevolazione e spese ammissibili

Le agevolazioni previste dai mini contratti di sviluppo sono concesse nella forma di contributi a fondo perduto e a copertura delle spese ammissibili secondo le seguenti percentuali:

  • 55 per cento per le piccole imprese;
  • 45 per cento per le medie imprese;
  • 35 per cento per le grandi imprese.

Sono ammessi progetti per lo sviluppo e/o la fabbricazione di tecnologie critiche previste dal Regolamento STEP, compresi gli interventi per migliorare l’efficienza energetica.

Nello specifico, i piani di investimento devono riguardare i seguenti settori:

  • tecnologie digitali e innovazione delle tecnologie deeptech;
  • tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse, incluse le tecnologie a zero emissioni nette;
  • biotecnologie, compresi i medicinali inclusi nell’elenco dell’Unione dei medicinali critici.

Gli ambiti produttivi sono elencati nel dettaglio negli allegati al decreto MIMIT.

Per essere ammessi all’agevolazione, oltre a rispettare il limite di spesa previsto, i piani di investimento devono:

  • riguardare un’unica unità produttiva nelle citate regioni;
  • essere avviati dopo la presentazione della domanda e essere conclusi entro 36 mesi;
  • prevedere un piano occupazionale incrementale connesso alla realizzazione dell’investimento che preveda anche l’assunzione di occupati qualificati;
  • garantire il rispetto del principio DNSH.

I piani possono riguardare la creazione, ampliamento, riconversione o ristrutturazione di un’unità produttiva.

Le imprese, inoltre, sono tenute a contribuire almeno al 25 per cento del totale delle spese ammissibili.

Le spese ammissibili devono riferirsi all’acquisto e alla costruzione di immobilizzazioni nella misura necessaria alle finalità del programma di investimento oggetto della richiesta di agevolazioni, secondo il limiti indicati all’articolo 6 del decreto.

Non c’è ancora una data per la presentazione delle domande. A definire i termini per l’invio delle richieste di agevolazione sarà un apposito provvedimento MIMIT di prossima emanazione.

Per tutti i dettagli si rimanda al testo integrale del decreto 12 agosto 2024.

MIMIT - Decreto ministeriale del 12 agosto 2024
Mini contratti di sviluppo

Questo sito contribuisce all'audience di Logo Evolution adv Network